02 agosto 2011

Tabacco in Repubblica Dominicana, fra tradizione e innovazione

La Repubblica Dominicana è il primo stato pioniere nella produzione extracubana di sigari, oggi principale esportatore mondiale di sigari premium, ma già produttore di sigari prima della rivoluzione cubana. Alcune delle migliori zone al mondo per la coltivazione di tabacchi di tipo avanense, e selezione varietale in funzione della vocazionalità dei propri areali sono i primi due punti di forza di questo paese. Il clima e i suoli scuri, formati da rocce di tipo sedimentario e ricchi di sostanza organica, tipici di alcuni areali, formano un substrato ottimale per la crescita delle piante di Piloto Cubano, Olor Dominicano e San Vincente, che da sole rappresentano circa il 70% della produzione interna. La restante superficie destinata a tabacchi avanensi viene coltivata con "semilla"cubana (principalmente Criollo 98, più produttiva delle varietà “Habana” nei suoli dominicani) ed altre varietà di minore importanza.

La zona di coltivazione più estesa e più vocata è la valle dello Yaque del Norte, l’omologo dominicano della Vuelta Abajo; la vallata si sviluppa ad ovest della città di Santiago, fra due crinali montuosi, vi si possono distinguere diverse zone di produzione, che conferiscono caratteri decisamente diversi ai tabacchi, grazie alla diversa formazione geologica dei suoli, ma soprattutto grazie alla diversa esposizione al sole delle due pendici della valle. Questo fattore agisce sia direttamente, influenzando l’efficienza fotosintetica e quindi la crescita delle piante e l’accumulo di sostanze nelle foglie, sia indirettamente, agendo sul microclima delle diverse zone. Come accennato in un precedente post su questo blog, tale effetto è riscontrabile ogni qual volta ci si trova di fronte a una zona di coltivazione situata in un avvallamento; un altro esempio è rappresentato dalla valle di Jalapa, al confine fra Nicaragua (versante sud della valle) ed Honduras (versante nord), o dalla stessa Vuelta Abajo cubana.

Il Piloto Cubano e il San Vincente, sono tabacchi abbastanza aromatici (più corposo il primo, con sentori più acidi in fumata il secondo). Sono varietà abbastanza simili, poiché il San Vincente deriva da una selezione ibridativa del Piloto. A differenza di altri paesi, in molte ligade dominicane, non avviene una divisione delle foglie in ligero, seco e volado a seconda della posizione dei palchi fogliari, ma si utilizzano le piante quasi in toto, il Piloto assume la funzione di Ligero, l'Olor di seco e il San Vincente di volado. Proprio per questo motivo, per ottenere livelli di forza ottimali, il versante sud della valle viene dedicato quasi esclusivamente alla coltivazione di Piloto e secondariamente di San Vincente. Le zone a nord del fiume vengono messe a coltura per la maggior parte con Olor Dominicano, i tabacchi ottenuti in questo areale sono tipicamente molto delicati, ed estremamente aromatici; l’Olor presenta in fumata una nota salata abbastanza spiccata, tipica dei sigari Dominicani.

Zone di coltivazione di tabacchi avanensi: 1-valle dello Yaque del Norte; 2-zona di Bonao


Alcuni produttori di tabacco lavorano per specifiche manifatture, con requisiti produttivi predefiniti, tuttavia, nessuna manifattura dominicana è completamente autosufficiente per quanto riguarda l’approvvigionamento di tabacco autoctono. Inoltre, va ricordato che non esistono, ad oggi, manifatture che producono esclusivamente sigari puri con solo tabacco dominicano (esistono solo alcune linee di prodotti per i marchi di alta gamma come Davidoff, Fuente, etc.), la pratica del blending orizzontale è invece estremamente diffusa.

In questo contesto si è sviluppata una figura commerciale molto importante: quella degli Empacadores (imballatori), che fanno da intermediari fra le "fincas" e le manifatture, e si occupano anche di una prima selezione delle foglie. Esistono una decina di società operanti in questo settore, che lavorano su commissione, cercando di volta in volta il prodotto con le caratteristiche richieste dalle manifatture. Il tabacco usato nelle ligade quindi, non sempre proviene dalla stessa azienda.

Fra le manifatture che coltivano in proprio parte della materia prima utilizzata nelle ligade, va sicuramente menzionata la Tabacalera A. Fuente, che possiede una delle migliori aziende tabacchicole dominicane: la famosissima “Chateau de la Fuente”. Situata nei pressi della città di Bonao, nella zona centrale della Repubblica Dominicana, Chateau de la Fuente, con i suoi 30 ettari coltivati a tabacchi da fascia e altri 12 con tabacchi da tripa, è la finca che produce uno dei migliori tabacchi dominicani, e forse mondiali.

Finca "chateau de la fuente", colture tapados per la produzione di foglie da fascia

I fattori determinanti per l’eccellente risultato produttivo ottenuto in questa zona sono la qualità del suolo, ma anche il microclima creato dalle fasce boschive ai confini dell’azienda, dalla disposizione delle montagne limitrofe e dalla vicinanza del fiume Yuma. La scoperta di questa terra ottimale per la coltivazione del tabacco si deve alla famiglia Oliva (grande famiglia di produttori di tabacco, non imparentata però con la famiglia che gestisce la Oliva Cigar Company Nicaraguense), attorno agli anni 80. Proprio in questo luogo sono state prodotte le prime finissime capas che hanno permesso alla Tabacalera A. Fuente di produrre il primo sigaro puro dominicano (OpusX). Oggi, grazie al lavoro di selezione di altri grandi marchi si ottengono discrete foglie da fascia anche nella zona a nord ovest di Villa Gonzalez.

Oggi, grazie alla relativa maturità del mercato, la produzione di sigari della Repubblica Dominicana è abbastanza costante in termini qualitativi, mentre la quantità di sigari esportata sta calando leggermente in favore di paesi emergenti come il Nicaragua; rimane comunque saldamente in testa alle classifiche degli esportatori mondiali, con quasi mezzo miliardo di sigari esportati, di cui oltre 110 milioni fatti totalmente a mano. In passato, la Repubblica Dominicana ha saputo sfruttare i momenti favorevoli di espansione del mercato (e.g. il periodo post rivoluzionario cubano e degli scontri sandinisti in Nicaragua) attirando diversi produttori che non potevano più produrre in proprio a Cuba (e.g. Zino Davidoff, Carlos Toraño, Arturo e Carlos Fuente, etc.) verso le terre dominicane. Un enorme bagaglio di esperienza nella produzione di sigari e di tabacco si è reso così disponibile per la Repubblica Dominicana, costituendo la terza, fondamentale, chiave nel successo nella produzione dei puros.

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