Cari lettori e amici, vi segnalo un bellissimo articolo che ho trovato navigando sul web, da leggere tutto di un fiato!
Esiste un edificio, in viale Regina Margherita a Cagliari, denso di storia e di storie: è l'ex manifattura tabacchi. Per più di cent'anni è stato teatro di un lavoro ormai scomparso, quello della sigaraia. Un lavoro speciale che si svolgeva in un luogo speciale: infatti, la manifattura tabacchi, è sorta dalle ceneri di un convento del '400; distrutto dai cannoni spagnoli nel 1717 fu acquisito dal Regio Patrimonio e adibito, dopo le necessarie ristrutturazioni, alla produzione di tabacchi.
Con pochi investimenti iniziali si avviò la produzione di trinciati da pipa e tabacchi da fiuto, ai quali seguì quella dei sigari denominati "toscani". Diventata redditizia, l'azienda viene incamerata dai Savoia, diventando statale. Spina dorsale dell'opificio erano le sigaraie: la produzione dei sigari, totalmente manuale, era affidata esclusivamente alle loro mani. Una storia di donne quella delle signore dei sigari, i camici avana, femminile e femminista. Le operaie sono rudi, devono esserlo per quel mestiere: diciotto mesi di apprendistato sotto la guida esperta delle "maestre", le sigaraie anziane, e si era in grado di confezionare un ottimo "toscano". Formano una compagine che combatte per i diritti sindacali; ottengono, infatti, con le colleghe delle altre manifatture nazionali, le otto ore e mezzo e gli asili nido all'interno del luogo di lavoro.
Alfio Orrù, classe 1928, con la madre sigaraia, il padre tecnico e lui stesso tecnico elettricista, è forse l'ultimo testimone di una famiglia e di una vita in manifattura. Con gli occhi persi nelle memorie di un mondo a parte, racconta la complicità delle sigaraie che si aiutavano a raggiungere il cottimo, magari allattando il bambino della collega; o ancora, del direttore che difendeva le operaie a spada tratta, perchè erano quelle che in manifattura lavoravano più di tutti.
Come per tutte le fabbriche, la meccanizzazione dei processi produttivi amputa il lavoro della sua parte poetica, e così le sigaraie scompaiono il 15 dicembre 2001.
Il resto è silenzio.
Fonte: tratto da www.CagliariPad.it
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