Cospaia, il cuore gentile di CTS nella commemorazione dell'omonima Repubblica.

La connotazione della Compagnia Toscana Sigari, si potrebbe notare anche annusando il sigaro con gli occhi bendati. L'affumicatura "speziata" caratteristica di questa manifattura, infatti, è comune anche a quest'ultima edizione limitata di CTS, dedicata alla Repubblica di Cospaia, e realizzata in accordo con il comune di San Giustino, a sottolineare l'importante ruolo che questa terra ha ricoperto e ricopre tutt'oggi nella tradizione tabacchicola italiana. Il sigaro si aggiunge, come concezione, ad altre produzioni di forte connotazione territoriale, che utilizzano tabacco prodotto in specifici e limitati areali di coltivazione, come ad esempio l'Orciolo, o l'Apuano. Al pari delle altre produzioni, oltre alla specificità di terroir, in realtà è l'intera combinazione tra scelta varietale, tecnica agronomica e condizioni microclimatiche e di terreno a conferire anche al Cospaia caratteristiche peculiari in fumata.
Il prodotto esula dal registro organolettico cui siamo abituati per le produzioni di punta di CTS, non per questo si tratta di un prodotto di serie B, anzi nel panorama intra-marchio è molto apprezzabile questa variazione che amplia sia la gamma di fumatori potenziali, sia la fruibilità dei diversi prodotti, anche rispetto ai fumatori abituali di CTS, in diversi momenti della giornata.
Il sigaro si presenta ben riempito, la forma bitroncoconica è accentuata in pancia, solo alcuni esemplari si presentano leggermente meno rastremati sulle estremità. Il colore è abbastanza uniforme, sempre nella variabilità fisiologica di un limitato areale di coltivazione, dove la fascia è normalmente
il fattore limitante in termini quantitativi, ed è quindi doveroso utilizzarla in toto, purchè esente da difetti, anche con le minime differenze cromatiche che questa può avere.
La fumata parte manifestando tutti e quattro i sapori primari, che permarranno, pur alternandosi nel ruolo primario, per tutta la fumata. Il sapido e l'amaro recitano da protagonisti in ingresso, associati ad una lieve nota tostata, che lega i toni dominanti del sigaro, che sono quelli di legno, cuoio e frutta secca. La fumata, fino almeno alla sua metà, presenta forza media, di pari livello anche l'intensità organolettica, e questa è la principale differenza tra questo e gli altri prodotti long filler di CTS, anche l'Affinato, che pure ingentilisce i toni rispetto al Long, si presenta mediamente più corposo del Cospaia, seppure quasi di pari forza. Il periodo di invecchiamento più lungo (2 anni nel caso del Cospaia) sicuramente contribuisce ad armonizzare ed ingentilire l'impianto gusto-olfattivo del prodotto.
In pancia il sigaro lascia il posto alla dolcezza, che è corroborata da note olfattive concordanti. Si sviluppano infatti toni tra il balsamico e l'etereo e il tostato, in fase iniziale più "burbero" ed associabile al caffè, vira in questa fase verso una nota più dolce, quasi di pane tostato o di brioche appena sfornata. Il legno resta nettamente percettibile, come nella fase iniziale.
Sul finale torna in primo piano la nota amara, sottolineata anche da un calo dell'acidità sullo sfondo, a restituire una fumata più dry e vagamente minerale. La nota eterea vira quasi sul liquoroso, mentre il tostato ritorna verso note di caffè più intense rispetto alla fase iniziale. La forza cresce leggermente ma senza mai sconfinare verso i livelli elevati di altri prodotti CTS.
In definitiva un prodotto ottimamente bilanciato, che apre una finestra sulla gamma dell'azienda valtiberina, anche per fumatori abituati a fumate meno impegnative, senza però tralasciare la genuinità e la nitidezza aromatica, tipiche del marchio.