05 marzo 2016

Abbattimento si/no? effetti sui sigari.

sala di abbattimento della temperatura su sigari pronti per
la spedizione (AJ Fernandez)
Eccoci ad uno dei più attesi approfondimenti, sulle esperienze del viaggio in Nicaragua, ovvero la sperimentazione "sul campo" dell'effetto del ciclo di abbattimento sulle caratteristiche di fumata.
Per i nostri lettori neofiti, il ciclo di abbattimento è una pratica di "surgelamento" dei sigari, che vengono portati rapidamente a -20/-30°C, allo scopo di eliminare il Lasioderma Serricorne e le sue uova. Tale pratica è in auge da circa 10-15 anni nel caribe e a Cuba, in parziale o totale sostituzione delle fumigazioni chimiche che avvenivano in precedenza. 
Per testare l'impatto di questa pratica abbiamo selezionato una specifica vitola, il Robusto della marca La Ley, che abbiamo utilizzato, assieme al Canonazo, anche per verificare
l'effetto del trasporto sul sigaro (tratteremo l'argomento in un altro post di approfondimento).
Nella manifattura AJ fernandez avvengono ben due cicli di  abbattimento (uno prima dell'escaparate, e uno dopo il confezionamento finale). Per procurarsi sigari sicuramente non abbattuti, era quindi necessario trovare puros senza anilla, provenienti direttamente dalla linea di rollaggio, e quindi, quale luogo migliore del tavolo di Escogida?
Infatti, proprio al tavolo di selezione e classificazione per colore, abbiamo potuto procurarci dei rezago (sigari scartati) di La Ley Robusto. La prima domanda che può sorgere spontanea al lettore è: ma se si trattava di sigari di scarto come si può fare un confronto con la produzione standard? la risposta è semplice: su alcune linee di produzione, tra cui La Ley, il livello di selezione dei sigari è tale per cui alcuni puros vengono scartati anche per un semplice difetto di pochi millimetri, nella chiusura della perilla, totalmente ininfluente sulla qualità di fumata. Ed è proprio con questi "ottimi" rezagos che abbiamo effettuato il nostro confronto.
Sala di abbattimento Post Rollaggio
pre-escaparate (AJ Fernandez)
 Fumati a distanza di poche ore i sigari "sin anilla" con quelli anillati ed abbattuti, sia io che gli altri che hanno fatto la prova con me, non abbiamo riscontrato significative differenze. I sigari abbattuti avevano una combustione leggermente più uniforme, merito forse anche del maggior tempo trascorso tra abbattimento ed escaparate, che aveva unofrmato l'umidità all'interno. Dal punto di vista organolettico pochi scostamenti, un tono leggermente più "dry" nella fumata del sigaro abbattuto, in fase iniziale, una nota leggermente più amara in fase finale sul sigaro non abbattuto, due variazioni che nel complesso si bilanciano, in termini di valutazione complessiva, e non generano significativi divari di giudizio tra i due prodotti.
Ma allora, vi chiederete, abbiamo sfatato il mito degli FFB? (per i neofiti vedere nota sotto *)  Assolutamente no! chi vi scrive ha fumato diversi sigari di provenienza Cubana, esenti da abbattimento, e mediamente la qualità di fumata è superiore rispetto ai sigari inscatolati.
Come si giustifica allora il diverso comportamento dei prodotti nei due paesi produttori? non è possibile conoscere ogni singola variabile, tuttavia possiamo fare alcune considerazioni che sono note, e che possono concorrere alla diversa esperienza con gli FFB nei due paesi.
In primis, il confronto tra FFB cubani, avviene normalmente rispetto alla produzione commercializzata in Italia, che non necessariamente è identica a quella comprata in loco a Cuba. In Nicaragua abbiamo avuto modo di testare sigari che ragionevolmente appartenevano allo stesso lotto o a lotti molto simili di produzione, con variazioni minime di materia prima e di invecchiamento post torcida. Questa è senza dubbio una prima importante variabile, di cui tenere conto nel confronto relativo tra i due paesi.
Sala di abbattimento pre-spedizione (My Father)
Inoltre è noto che Cuba non ha oggi la possibilità di assicurare, sulle produzioni standard, lunghi invecchiamenti del tabacco prima del rollaggio, cosa che avviene in Nicaragua, già a partire dalla fascia media di mercato. Si può ragionevolmente affermare che il maggior invecchiamento del tabacco ci dia sigari più stabili in post rollaggio. Questo si nota anche con la minore propensione alla microfermentazione di molti sigari non cubani, anche con tabacchi abbastanza ricchi. Il tabacco cubano è quindi tendenzialmente più "attivo" specie in post rollatura, poichè le foglie vengono riumidificate per la torcida del sigaro, e quindi un abbattimento che "blocca" questa attività biologica in una fase più "intensa" rispetto a quella cui sono soggetti i sigari nicaraguensi,  rischia di ridurre, almeno per un certo periodo, la qualità dell'esperienza in fumata di quel prodotto.
Estendendo il discorso ai benefici della microfermentazione, anche in questo caso, non è possibile smentirne il beneficio sul sigaro Cubano. In altre parole l'habano migliora dopo la fase di "sick period", tuttavia non possiamo sapere come sarebbe stato lo stesso sigaro, rollato con gli stessi tabacchi, adeguatamente invecchiati in pacas prima della rollatura, invece che post-costruzione.
L'unica prova plausibile, che consentirebbe un confronto a pari condizioni tra i due paesi, sarebbe poter fumare, direttamente a Cuba, una produzione cubana rollata con foglie invecchiate (es. una Gran Reserva), sia prima che dopo il ciclo di abbattimento... Un test, purtroppo, di difficile realizzazione ...


*il termine FFB fu coniato qualche anno fa dal compianto Massimo de Giovanni, per identificare sigari cubani di marca, anillati ma mai inscatolati, che non avevano subìto il ciclo di abbattimento, si è sempre ritenuto che i sigari (Cubani) FFB fossero migliori rispetto alla produzione standard, passata per il ciclo di abbattimento, dato confermato anche da chi vi scrive, ed ha avuto modo di fumare diversi di questi prodotti. 

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