28 gennaio 2016

Diario di Viaggio - In Piantagione con Didier Houvenaghel

Arrivo in campo, con Didier. Notare sullo sfondo
la coltivazione "aporque" con gli arginelli trasversali
Il mattino del 18 Gennaio inizia la vera e propria "full immersion" nella capitale del tabacco nicaraguense, ed in particolare con la visita ai campi di proprietà di AJ Fernandez, in compagnia di Didier, che ci viene a prendere all'hotel di buon mattino.
Arriviamo nelle zone coltivate, e la prima cosa che salta all'occhio è la sensibile differenza di terreno, rispetto ad altre zone del Nicaragua, o alla più famosa Vuelta Abajo Cubana, niente terre rosse "sabbiose" che pure avevamo visto nel nostro percorso da Managua verso Estelì, ma terre scure, quindi poco sfruttate dall'attività agricola intensiva, e ricche di sostanza organica. Una volta scesi dal van, sul campo, rivesto per un attimo i panni di agronomo, frantumando tra le mani una piccola zolla ti terreno; noto che si tratta di
terreno argilloso, dato poi confermatomi dalla crepacciamento superficiale (vedi foto sotto) sulle parti irrigate, e anche da Didier, anche lui Agronomo di formazione, come chi vi scrive. Noto anche una buona struttura del terreno, ottenuta grazie ad adeguate lavorazioni primarie, e allo scarso utilizzo di macchine pesanti, post trapianto.
Fumando con Didier in piantagione
Abbiamo infatti notato la presenza in azienda di macchine agricole, che verosimilmente vengono usate sia per gli spianamenti che per le lavorazioni annuali di aratura profonda, ma le operazioni successive, in corso anche durante la nostra visita, vengono effettuate ancora con trazione animale mediante buoi (nella fattispecie la lavorazione interfilare a scopo diserbante, era in corso durante la nostra visita).
Didier ci porta sul campo, e ci spiega i criteri per riconoscere una piantagione in buono stato (argomento che riprenderemo in un apposito articolo di approfondimento), e ci fa notare come il terreno sia preparato "aporque" (terreno rincalzato in prossimità delle piante a formare una fila leggermente soprelevata rispetto al piano di campagna), come si conviene alle piantagioni di tabacco. Notiamo anche come siano stati creati dei piccoli arginelli nell'interfila, tra una pianta e l'altra, in modo da assicurare una adeguata permanenza dell'acqua durante l'irrigazione, tale da consentire l'assorbimento da parte del terreno, che, essendo argilloso, è un po' meno permeabile rispetto ad altri tipi di suolo.
Diserbo interfila con aratro "chiodo" trainato da buoi
Ci spositiamo poi nella casa de tabaco (foto in fondo all'articolo), un capannone in legno, rivestito di telo plastico all'interno, dove Didier ci spiega il processo di essiccamento (cura) nel dettaglio. Ci soffermiamo in particolare sulla regolazione di umidità e temperatura all'interno della casa, sapientemente condotta con l'ausilio di finestre poste a distanza regolare, ma anche, quando necessario, mediante l'utilizzo di brace di legno (diversa rispetto al fire curing a cui siamo abituati per i sigari italiani) e scorrimento di acqua sul "pavimento" della Casa, che è rigorosamente in terra battuta. Un interessante inciso sulle macchie visibili nei sigari, alcune delle quali si generano durante l'essiccamento (tratteremo anche questo in un apposito articolo di approfondimento). Nella casa de tabaco, le foglie sono appese  su pertiche di legno (si evitano le corde perchè tendono a flettere al centro e non assicurano uniformità di condizioni).
Parte del gruppo di viaggio, in campo con Didier
Infine ci spostiamo nella "nursery" (vedere altre foto sotto) o semenzaio, in cui vengono preparate le piantine per il trapianto in pieno campo. Questo processo inizia con una semina a spaglio sul terriccio, le piante che successivamente germogliano in ordine sparso, vengono prelevate e trapiantate singolarmente in altri vasetti, classificandole secondo la dimensione e vigore al momento del primo trapianto. Le piantine restano poi per 30-45 gg in semenzaio (serra coperta da teli plastici sopra e reti sui lati), in questo periodo sono sottoposte a fertirrigazione controllata, e sviluppano un adeguato apparato radicale, nonchè le prime 3-4 foglie. Infine, le piantine pronte per il trapianto vengono trasportate in campagna per essere messe a dimora sul terreno.
L'operazione di trapianto viene fatta scalarmente, in modo da assicurare che il trapianto in un singolo appezzamento sia fatto nel giro di uno, o massimo 2 giorni, questo assicurerà una uniformità di crescita in quell'appezzamento, e una scalarità di maturazione in futuro, rispetto agli altri campi.
Didier, con una piantina pronta per la campagna
In questo modo è possibile effettuare tutte le operazioni successive, compresa la raccolta e la sistemazione in casa de tabaco, in maniera scalare e programmata, consentendo l'impiego continuo, senza sovraccarichi, ne tempi morti, della manodopera disponibile. Prima di lasciare la piantagione scorgiamo in lontananza l'area colpita dall'incendio qualche mese fa, ci rendiamo conto che il danno è stato piuttosto limitato. Nella zona sorgeva una casa de tabaco, che ora verrà ricostruita in una parte semicollinare, lontano dalle piantagioni, l'area in cui si è sviluppato l'incendio è già stata ripulita, e ospiterà un capannone per la prima fermentazione del tabacco.
Dopo pranzo ci spostiamo in un altro appezzamento, unico nella zona di Estelì, 26 ettari di tabacco "tapado" da fascia (le capas nicaraguensi sono principalmente coltivate nella zona di Jalapa). A differenza di altri paesi produttori le reti sono poste non solo sopra la coltura ma anche ai bordi dell'appezzamento (in parte avviene anche a cuba), questo assicura una maggiore uniformità dell'irraggiamento solare, ma anche una protezione fisica dall'attacco massivo di insetti, che potenzialmente possono migrare dalle zone limitrofe. Una differenza che ho notato, rispetto alla zona delle coltivazioni di "tabaco de sol" è che mentre dove si coltiva il tabacco da tripa è presente acqua, ma sempre "regimata" tramite canalizzazioni di adduzione e fossi di scolo, in prossimità delle colture tapado è presente un piccolo corso d'acqua naturale.
Discutendo del "tapado" con l'agronomo responsabile
La prima analogia che mi è venuta in mente è quella con "Chateau de la Fuente" nell'area di Bonao, in Repubblica Dominicana, zona di eccellenza per foglie da fascia in quel paese, anch'essa contornata da un corso d'acqua naturale, che probabilmente influenza la crescita del tabacco stesso, sia dal punto di vista microclimatico, che nella regolazione della profondità di falda acquifera nell'area circostante.
Alla fine della giornata ci siamo spostati in manifattura, ma il grosso della visita è proseguito il giorno successivo, quindi ne tratteremo più approfonditamente nel prossimo capitolo del diario di viaggio.
 

Nursery, piantine quasi pronte per il trapianto

Nursery, trapianto delle piantine appena germogliate,
negli alveoli per la crescita fino al trapianto

Tabacco in essiccamento nella casa de tabaco.

Casa De Tabaco

Crepacciamento superficiale nelle zone irrigate,
che identifica terreni tendenzialmente argillosi

2 commenti:

  1. Davvero interessante! Gli articoli di questo genere fanno sicuramente apprezzate un maggior numero di sfaccettature nella fumata! Complimentoni ragazzi!!!

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    1. Grazie Piergiorgio!! continua a seguirci :) entreremo ancora di più nel dettaglio per certi argomenti, negli articoli di approfondimento.

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