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il contenuto del blog è rivolto a fumatori maggiorenni e consapevoli, che vogliono condividere la cultura legata al mondo del sigaro, non si vuole in alcun modo promuovere l'uso di tabacco. Si ricorda che in ogni sua forma, IL FUMO NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE

19 luglio 2015

Toscano Pastrengo - Edizioni a confronto: Limitata 2014 VS 2015

Quando un sigaro lanciato come edizione limitata viene riproposto in edizione regolare, oltre ad indispettire (bonariamente s'intente) i collezionisti, che vedono calare il rendimento previsto del loro investimento, si presta a confronti sulla costanza produttiva, rispetto alla prima edizione. E' accaduto a più riprese con i cubani, ed anche nel mondo dello stortignaccolo (per esempio in queste pagine vi abbiamo proposto il confronto tra Anno Domini 1492, in edizione collezione VS regolare).
Va detto che fortunatamente tra la riedizione del Pastrengo rispetto a quella originale è passato poco tempo, mentre per altri sigari il divario temporale tra la prima edizione e la reimmissione sul mercato regolare è stata più ampia. Questa premessa è doverosa per dire che
, in questo tipo di confronti occorre poter fumare i due sigari a distanza ravvicinata, chi vi scrive li ha fumati addirittura in parallelo, accendendoli assieme, e fumando con cadenza regolare in modo da far avanzare il braciere più o meno allo stesso ritmo), ma occorre avere anche memoria storica documentata (io ho digitalizzato la scheda del pastrengo che feci nel 2014), poichè il sigaro che ha subìto più invecchiamento avrà inevitabilmente modificato la propria struttura organolettica. Il confronto deve quindi richiamare i tratti salienti della fumata del primo sigaro, ma non ci si deve lasciare influenzare, nel giudizio, dall'inevitabile miglioramento che l'invecchiamento in humidor ha conferito al manufatto più "anziano".
In linea di massima il nuovo Pastrengo è abbastanza coerente con la prima produzione, gli unici aspetti che variano in maniera sensibile sono il colore, che negli esemplari da me provati nell'edizione 2015, risulta mediamente più chiaro rispetto alla prima edizione, tuttavia dalle foto circolate sui social si nota come siano in commercio anche esemplari tendenti al maduro, quindi la variazione cromatica è più imputabile al lotto, che non ad un sostanziale cambio di fascia.
Gli aromi a crudo sono un po' più tendenti all'ammoniacale, forse per via di un invecchiamento in manifattura un po' meno lungo rispetto a quello dell'anno scorso, che si rivela anche in fumata con una nota erbacea appena accennata, che mancava nel prodotto dello scorso anno.
Per il resto il sigaro è fedele a se stesso, sia nel formato che negli aromi a crudo (Cuoio, Legno e Stalla), che in fumata (nota Amaricante dominante, presenza dei 4 sapori primari abbastanza equilibrati, forza che passa da media a medio elevata, e aromi di Legno, Frutta Secca, Cuoio e Tostato). Presente anche una lieve tannicità, non sgradevole, come nel Pastrengo fumato nel 2014, mentre lo stesso sigaro fumato oggi ha perso questa caratteristica, assieme ad un affievolimento della nota amara in favore di una maggiore rotondità organolettica. Anche il nuovo Pastrengo può beneficiare dell'invecchiamento come il suo omologo in edizione limitata.
In definitiva un sigaro coerente, per il quale va un plauso a MST, soprattutto nella costanza produttiva. Non è infrequente infatti che compaiano sul mercato edizioni first batch di qualità più alta rispetto alle edizioni successive, auspichiamo che questa linea venga mantenuta anche per il futuro e non solo per il Pastrengo.

Le valutazioni complessive sono le seguenti:
Pastrengo 2014, fumato fresco - 85/100
Pastrengo 2015, fumato fresco - 86/100
Pastrengo 2014, fumato dopo un anno - 89/100

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