Marchio ormai storico dell'area del Caribe, che annovera nella sua gamma prodotti piuttosto eterogenei, partendo dal mass market, fino ad arrivare a selezioni di discreta qualità (e.g. Criollo, Amazon Basin, o la storica linea Maduro), passando (ed è forse questo il caso di specie) attraverso prodotti che si basano molto di più sull'immagine, sulla forma, sul marketing, che non sulla qualità della fumata.
Non a caso fa parte della pittoresca gamma new age di CAO, che annovera sigari dedicati a serie televisive (per altro la linea Sopranos non è nemmeno di qualità scadente) e altri dedicati a babbo natale e al pupazzo di neve in versione "cattiva". Lungi da chi vi scrive il voler bollare negativamente un prodotto per un'anilla o un nome un po' eccentrico, per altro ci sono sigari nella gamma "new age" che sono più che discreti, come l'Lx2 e il Vision. Tuttavia, il sigaro deve prima o poi passare per la prova del fuoco, ed è qui che il CAO Flathead Carb 660 si è arenato.
Un sigaro box pressed, il cui packaging e l'anilla ricordano molto l'America "on the road" degli anni 50, ma che si rivela ben distante dal contesto delle "muscle car" che vorrebbe rievocare.
E' un vero peccato perchè il sigaro non lascia il fumatore privo di aspettative, non solo per la confezione ma anche per
l'aspetto; alla vista si presenta infatti un bellissimo box pressed, con capa scura molto luminosa e gradevole al tatto, anche gli aromi a crudo, seppur non intensissimi, sono abbastanza accattivanti, tuttavia al naso esperto già a crudo la dominanza di una nota "calda" (perdonate il termine non correttissimo parlando di analisi olfattiva) tra il liquoroso e il balsamico che domina su tutto il resto lascia piuttosto perplessi.
Il titolo vede "head" tra parentesi, poichè se il nome dovesse dare un'indicazione della fumata, basterebbe fermarsi a "flat" - piatto - per raggiungere lo scopo.
Viene da più parti definito come un sigaro full body, o forte, in realtà è semplicemente un sigaro di forza e corpo medi (in ragione del formato) in cui la nicotina viene sovrastimata, poichè i sensi non hanno molti altri stimoli su cui focalizzarsi. La fumata si dipana infatti tra una paletta gustativa dominata dall'amaro, che anche se non sconfina verso eccessi sgradevoli, non è compensato da una adeguata acidità (purtroppo è totalmente assente nel sigaro), e risulta in una sensazione di asciutto che richiama frequenti bevute nel corso della fumata. La paletta aromatica è altrettanto sbilanciata verso una nota di cuoio abbastanza dominante, che oscura il resto degli aromi, appena percettibili sul fondo. In definitiva una fumata non entusiasmante, più greve che forte. il punteggio complessivo è di 69/100, poco più che sufficiente.
Note positive: il prezzo, che in ragione del formato è abbastanza competitivo e senz'altro una buona costruzione, che si traduce in cenere compatta e tiraggio ottimale. Per la facilità di fumata sicuramente è un sigaro consigliabile ad un neofita nella fase di avvicinamento ai grandi formati, tuttavia, nell'acquisire esperienza, ogni fumatore tenderà a spostarsi verso altri prodotti più appaganti, che sicuramente non mancano nella gamma CAO, e nel Caribe in genere.
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