15 novembre 2014

Sedicenti veterani fumolentisti


Stavolta una premessa è d'obbligo. Quando l'Autore ha scritto questo articolo, intendeva solamente esporre delle riflessioni, frutto della sua esperienza, e non intendeva bersagliare nessuno in particolare. Però l'Autore capisce anche che il testo dell'articolo può prestarsi a più di un travisamento e ritiene doveroso e rispettoso nei confronti dei lettori del Blog premettere queste poche righe. Quindi, lo si legga per quello che contiene, senza ulteriori speculazioni, senza sentirsi chiamati in causa. 


Cari fumatori “di lungo corso”,
   dove c’è Barilla ci sarà casa, ma dove ci sono i miei scritti c’è sempre casino. E credo che sarà così anche stavolta, perché questo scritto è proprio pensato per smascherare la vostra inettitudine.

   Beninteso, non mi rivolgo a tutti i fumatori “di lungo corso”, senza distinzioni.
Bensì a quanti di voi si atteggiano a vecchi saggi, e non concepiscono il dialogo con noi più piccini. E, pur senza ascoltarci, ci definite immaturi, tranchant e dalle conclusioni affrettate, se ci va bene. Pischelletti, sbarbatelli se ci va un po’ peggio. Oppure ci prendete a male parole, se proprio siete di cattivo umore. 


   Beh, sappiate che non ce ne frega niente dei vostri atteggiamenti paternalistici, dei vostri sorrisetti di sufficienza, o della vostra trivialità. E non scriviamo questa lettera con queste dure parole perché siamo nell’età della ribellione o del maledire l’intero continente. Niente di tutto questo. Scriviamo questa lettera a mente fredda, per farci sentire dai vostri colleghi magnanimi.

   Perché noi piccini siamo disposti, eccome se lo siamo, a pendere dalle labbra dei vostri colleghi magnanimi. Solo, scusate, non siamo disposti ad abbassarci ai sedicenti esperti solo in base all’anagrafe. E chissenefrega dell’anagrafe, quanta burocrazia!

   Cosa può interessarci di quarantenni con o senza baffi che in gruppi Facebook di cultori del fumo lento tentano di dissuaderci dal fumare perché fumare fa male? Pensate che non lo sappiamo o che siamo tutti sconsiderate ciminiere? E cosa può interessarci dei sessantenni che, se poniamo una domanda specifica, ci consigliano di scopare di più e di farci meno seghe mentali? E cosa può interessarci di quelli di voi che tirano in ballo la professione e gli anni che hanno sulla gobba solo perché non hanno argomenti con cui controbattere? Beh, ci può interessare ben poco.

   Certo, ci interessate poco ma ci fate divertire molto. Vostro malgrado, siete dei comici. Col vostro nonnismo da quattro soldi, ci dimostrate ancora una volta che davvero il fumo lento non è prerogativa dei più avveduti, ma di tutti; soprattutto se si parla di Sigaro Toscano. Degli avveduti come dei cretini, e voi malauguratamente fate parte della seconda categoria.

   Pretendete di dare pareri sui sigari, anche se avete il palato – per vostra stessa ammissione – asfaltato da decenni di fumo sregolato, e non ammettete altri pareri all’infuori di questo. Oppure, se siete più furbi, vi trincerate dietro la difesa buonista della pluralità di pensiero riguardo un sigaro, salvo poi rimanere saldi nelle vostre posizioni, difese oltre ogni dire. Che mondo sarebbe senza di voi?

   Ah, e non venite a piagnucolare se la MST fa schifo, perché siete così menomati mentalmente dall’ostinarvi a comprare i suoi prodotti, seppur il mercato ne offra altri. E non venite a punzecchiarci, se non avete niente da insegnare. E soprattutto, ricordate, nessuno nel mondo è necessario solo per gli anni che ha.

   E, anzi, andatevene pure al diavolo.

   Cordialmente,


STEFANO VITTORI

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