11 novembre 2014

Mettiamoci nei vostri panni: fumare con il palato altrui

Si è più volte discusso su queste pagine, e più in generale ovunque si discuta di valutazioni, recensioni e rating di sigari, della difficoltà di dare una valutazione oggettiva di un sigaro, e di come la qualità percepita sia un fatto di gusto personale. In realtà i gradi di difficoltà nell'essere oggettivi sono diversi, e le recensioni che si leggono su questo e su altri blog raggiungono diversi livelli di oggettività, ponendo in un certo senso "in ombra" il proprio gusto in favore di una analisi più distaccata, e se volete anche  meno "poetica", ma efficace nel cogliere i pregi e i difetti di determinati prodotti. Anche all'interno dello stesso Cigar Blog esistono infatti diversi  autori, che sono più o meno oggettivi nel descrivere
i puros (il sottoscritto ad esempio, ammette di partire prevenuto in senso positivo, se si trova davanti un lancero...). Altri autori al di fuori di cigar blog dichiarano espressamente di fare delle valutazioni basate sul gusto personale, e non c'è nulla di illegittimo nel farlo, anzi, per una certa parte di fumatori, il cui palato è affine a quello di un determinato "cigar writer" i rating di questo tipo sono molto più indicativi ed immediati rispetto a quelli oggettivi. In questi ultimi infatti occorre leggere con più attenzione la parte descrittiva per farsi un'idea del grado di affinità del prodotto col proprio gusto .
Quale dei due approcci quindi è il più corretto? In medio stat virtus si potrebbe rispondere usando un latinismo. Ma come mediare l'oggettività di una recensione, in cui si mette da parte il gusto personale di chi descrive il sigaro, con la necessità di dare un'indicazione facilmente fruibile sia al lettore esperto che al neofita? la risposta è semplice, per quanto difficile è la messa in pratica della stessa: occorre conoscere il gusto medio, o meglio, i gusti medi, che vanno per la maggiore nel mercato del sigaro odierno, tenendo anche presente che esistono molti fumatori "globali" che amano spaziare tra diversi prodotti.
E' noto infatti come esistano alcune categorie piuttosto radicate di fumatori di sigaro, ed altre che si vanno formando di recente. Penso ad esempio al fumatore di toscano di lungo corso, piuttosto che al fumatore quasi esclusivamente habanofilo, oppure alla nascente categoria degli amanti del fumo del Nicaragua. Se chi fa recensioni riesce a capire le chiavi di correlazione per cui certi prodotti sono affini o avversi ad una determinata tipologia di fumatore, potrà dare un'indicazione di massima anche sul possibile gradimento da parte di una (o più) categoria/e di consumatori, rispetto ad un certo prodotto.
In quest'ottica in alcune delle recensioni di Cigar blog abbiamo provato a delineare per alcuni prodotti un possibile "target" di pubblico, ed abbiamo avuto diversi riscontri positivi, nel senso che i lettori ci hanno riferito di una certa "rispondenza" tra quanto hanno letto sulle nostre pagine e il loro approccio al fumo lento.  E' il caso di sigari come il Soldati, che oggettivamente è un sigaro di qualità medio-alta ma che incontra poco il palato toscanofilo più convinto, al contrario dell'Ambasciator Italico che pur con la sua qualità meno spiccata, esprime alcuni aromi "chiave" che incontrano il gusto dei fumatori più incalliti di stortignaccolo. Altro esempio è quello dei nuovi La Ley e La Estancia, che come avevamo previsto hanno ammaliato  anche qualche fumatore di soli habanos. O ancora il Monarca della vecchia linea Criollo di Camacho, che pure con liga prevalentemente honduregna e dominicana, incontrava molto bene il gusto dei palati abituati ai sigari del Nicaragua.
In futuro cercheremo di ampliare questo tipo di indicazioni per quanto possibile, ovviamente laddove ci sia campo per poter fare considerazioni interessanti in tal senso senza cadere nell'ovvio (ad esempio sarebbe scontato dire che un Oliva serie V piuttosto che un Padron 1964 hanno caratteristiche affini a chi predilige il fumo Nicaraguense ... ) .

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