01 ottobre 2014

Intervista a Marcello Bruschetti di Enoglam (Distillati EVO e OdeV)


In occasione della serata con Didier Houvenaghel a Crema, ho conosciuto Marcello Bruschetti, di Enoglam, produttore dei distillati EVO e OdeV, di cui conoscevo già la gamma dei prodotti. Marcello ha gentilmente accettato di rilasciare un’intervista esclusiva a Cigar Blog che vi proponiamo di seguito: 

Simone Fazio (Zap) Per Cigar Blog (CB) - Caro Marcello, anzitutto grazie per aver accettato questa intervista per Cigar Blog... Sigari e Dintorni. L’impressione che si ha pensando alla gamma di prodotti EVO, ma anche alla Vodka O de V, è quella di un’azienda che
mescola in maniera dinamica tradizione ed innovazione. L’azienda nasce con questo intento? Potresti delinearci brevemente come nasce il progetto e descrivere la gamma di prodotti?
Marcello Bruschetti (Enoglam) (MB) - Caro Simone, la tua impressione è assolutamente fondata. Enoglam è nata con il preciso obiettivo di produrre distillati che fossero un’evoluzione del distillato di origine. Il tutto è iniziato cinque anni fa con l’incontro con Luciano Brotto, distillatore veneto, figlio e nipote di distillatori in occasione di Vini nel Mondo a Spoleto (a cui presenziavo in quanto amministratore delegato di un’azienda di Franciacorta denominata Antica Fratta). In quell’occasione Luciano insistette affinché assaggiassi il suo ultimo esperimento. Da quell’incontro e da quell’assaggio sono arrivato dopo un percorso durato un anno all’idea di un progetto che si fondasse sull’idea di proporre distillati con una personalità forte ed assolutamente riconoscibile, caratterizzati da una grandissima eleganza e complessità, capaci di confrontarsi senza alcun timore reverenziale con i grandi distillati scuri di produzione internazionale. Il marchio EVO, che inizialmente è stato il nome del primo prodotto commercializzato, è diventato sinonimo di distillati scuri, caratterizzati da un ricorso significativo ed assolutamente impattante a legni autoctoni. In questo senso, EVO è una Grappa Riserva caratterizzata da affinamenti paralleli di circa quattro anni in ciliegio, castagno e faggio e successivo assemblaggio; FUMO è una Grappa Riserva (ormai lontanissima dalle caratteristiche organolettiche tradizionali) caratterizzata da parziale affumicatura della vinaccia, sovra tostature delle barrique e dal ricorso preponderante a legno di ciliegio; DWINE è un Brandy caratterizzato da una doppia sessione di affinamento, prima in rovere – necessaria per arrivare alla denominazione di Brandy – e poi in castagno e ciliegio per dare il “tocco” che caratterizza questo marchio. Tre distillati diversi tra loro, ma collegati da un filo rosso di grande eleganza, piacevolezza, complessità, lunghezza che sono certo i consumatori attenti sapranno riconoscere. Al brand EVO si è poi affiancato il brand OdeV, attualmente monoprodotto: una reinterpretazione “mediterranea” della Vodka ottenuta dalla distillazione di mosto e vino. L’obiettivo era, in questo caso, quello di mantenere l’attacco neutro che caratterizza la Vodka e che rende questo distillato tanto eclettico sia in abbinamento ad altre bevande che in abbinamento ai cibi, dando alla chiusura una maggiore rotondità, complessità e lunghezza. Una Vodka geneticamente modificata dal sole della nostra terra!

CB- L’idea di commercializzare i distillati oltre che in bottiglia anche nelle monodosi che ricordano i “tubos cristales” dei cubani, e non solo, nasce per sottolineare l’attitudine dei tuoi prodotti all’abbinamento con i sigari? Ma soprattutto, l’idea nasce da una tua passione per il fumo lento, oppure per semplice accostamento tra i due prodotti?
MB- Da fumatore di sigaro, una volta creata la gamma, mi capitò di pensare quanto fossero un abbinamento perfetto. Da questo pensiero è nata l’idea di “giocare” col mondo del sigaro per sottolinearne la vicinanza. Inizialmente avevo pensato ai “sigari” di EVO ed ai relativi portasigari semplicemente quali originali confezioni regalo, ma poi, avendone in mano i primi campioni, mi sono convinto che l’idea della mono-porzione fosse un’idea vincente anche per la ristorazione, per gli hotel ed in generale quale alternativa elegante alla tradizionale mescita dalla bottiglia.

CB- Tra gli abbinamenti più diffusi si annoverano le grappe con i sigari toscani (o in genere con il sigaro di tabacco fire cured), mentre il sigaro caraibico viene associato più frequentemente ad altri distillati (nel caso della gamma EVO al Brandy). Ci confermi tale tendenza? O avete sperimentato con successo anche abbinamenti diversi?
MB- Ritengo che le mie Grappe siano - dal punto di vista gusto-olfattivo – più vicine al mondo dei Rum e dei Brandy / Armagnac che non a quello delle Grappe tradizionali. Sono convinto che per le proprie peculiari caratteristiche organolettiche il brand EVO rappresenti il meglio della produzione Italiana in quanto ad abbinabilità a sigari Caraibici. Si concretizza anche in questo modo l’obiettivo di far evolvere in senso più “internazionale” il gusto del distillato della nostra tradizione.

CB- Nella gamma di prodotti della tua azienda ci sono due distillati che normalmente non si abbinano in maniera versatile ai sigari, ovvero la Vodka, che normalmente non è sufficientemente intensa e complessa per pareggiare l’intensità del tabacco scuro, e la grappa “FUMO”, poichè di norma le note affumicate si sommano ai toni analoghi del sigaro risultando in un poco gradevole “gusto di posacenere”. Tuttavia, avendo avuto modo di provare personalmente tutti i prodotti della gamma, debbo constatare che i due prodotti appena citati rappresentano eccezioni alle rispettive regole. La Vodka infatti è mediamente più intensa e persistente a livello aromatico, rispetto alla media per prodotti simili reperibili sul mercato, e si abbina discretamente a sigari soprattutto honduregni e dominicani, mentre nel caso della Grappa FUMO, le note dolci annullano di fatto la sovrapposizione dei toni sgradevoli fumo-affumicato, ed il distillato “regge bene” diverse tipologie di sigaro. Come avete ottenuto questo equilibrio olfattivo in un caso, e gustativo nell’altro? Il bilanciamento organolettico dei prodotti in questa maniera, è volto alla valorizzazione del prodotto stand alone, oppure c’è un occhio particolare al potenziale abbinamento al sigaro?
MB- OdeV e Fumo rappresentano senza dubbio i due prodotti più particolari della gamma. Prodotti che hanno vissuto un percorso inverso. Dal mondo all’Italia (OdeV) e dall’Italia al mondo (FUMO). La contaminazione non fine a se stessa, ma guidata dall’obiettivo di incrementare eleganza, piacevolezza, complessità e lunghezza del distillato di origine. Nel caso di OdeV, come detto sopra, l’idea perseguita con esperimenti durati un anno e mezzo, consisteva nel rendere “mediterraneo” un distillato che fa della propria neutralità l’elemento vincente. C’era un aspetto di quel distillato che però – personalmente – non riuscivo ad apprezzare: la chiusura, il retrogusto. Ecco quindi l’idea di provare a lavorare sull’uva ed i suoi derivati per andare a modificare proprio questo aspetto, apportando morbidezza, eleganza un poco di complessità e di lunghezza. E’ proprio questa maggiore rotondità e complessità che rende – inaspettatamente – OdeV un abbinamento molto interessante ad una fumata da aperitivo. Nel caso di FUMO, il ciliegio apporta la grande morbidezza pensata proprio quale “contraltare” che compensa ed in parte nasconde i sentori fumé. Il fumo tende ad essere un solista prevaricante. In FUMO abbiamo cercato di renderlo un affiatato elemento del coro. Nella mia personale esperienza preferisco sorseggiare prima e “puffare” poi, riuscendo in questo modo a percepire le note alimentari (buccia di speck, scamorza affumicata) di Fumo prima che si perdano nell’affumicatura ovviamente più intensa del sigaro. Il fatto che questi prodotti risultino sorprendentemente piacevoli in abbinamento al sigaro è il risultato di una idea di fondo del progetto che – senza premeditazione – porta a questo risultato.

CB- Tralasciando un attimo l’abbinamento col fumo, e focalizzandoci sui distillati, la grappa è comunemente percepita come il distillato italiano per eccellenza, ma anche il brandy, già da alcuni anni, comincia ad essere prodotto nel nostro paese con risultati di alto livello, per cui la domanda che sorge al consumatore è: perchè nella gamma di prodotti avete inserito anche una Vodka? 
MB- Dicevo sopra che OdeV nasce da un’idea che fa un percorso contrario a quello fatto per i prodotti della gamma EVO, ma che condivide l’idea di “evoluzione”.  Per il brand EVO il percorso è Italia > mondo e l’obiettivo è dare alla nostra tradizione un gusto più internazionale, ma assolutamente peculiare (attraverso l’utilizzo di legni italiani). Per OdeV l’idea è stata quella di prendere il distillato internazionale per eccellenza - quello più consumato al mondo e ad ogni latitudine – ed “italianizzarlo” attraverso l’uso delle materie prime della nostra tradizione, avvicinandolo inevitabilmente al calore del nostro sole (ed alla morbidezza che esso ispira).

CB- Parlaci un po’ dei progetti per il futuro, siccome l’azienda pare in vero molto dinamica anche nella sperimentazione di nuovi prodotti, avete in programma di ampliare la gamma di distillati nel prossimo futuro?
MB- Siamo in fase di sperimentazione ! Stiamo lavorando sul momento aperitivo lavorando su un frutto che personalmente amo e che – seppur di origine cinese – è assolutamente parte della nostra tradizione, il chinotto (già la miscelazione OdeV – soft drink a base chinotto a mio avviso è estremamente piacevole…); non posso raccontare di più !!

CB- Grazie a nome di tutto lo staff e i lettori di di Cigar Blog.

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