Si tratta di sfatare un mito. Ossia, il mito del sigaretto
come di un prodotto primitivo e per principianti. O, meglio, questo mito può
valere ancora per i vari cigarillos di marche blasonate (Montecristo, Cohiba,
per citarne due molto celebri) ma non certo per il sigar(etto) fatto a mano
targato Amazon “Il Cavaliere”, dotato di una sua complessità e fatto per
esperti o comunque amatori.
Direi che è molto più di un sigaretto. Sia per la qualità
(alta), che per i tempi della fumata (circa 50 minuti, a fumarlo con calma e
attenzione, come è giusto che sia con i migliori sigari), che per il prezzo
(piuttosto alto, per un “sigaretto”). Eppure, per qualità, tempi, e forse un
po’ meno per il prezzo, non mi sembra del tutto fuori luogo fumarlo almeno una
volta nella propria vita. Per non parlare del fatto che, nel panorama del
sigaro italiano, rappresenta per le sue caratteristiche al momento una felice
eccezione inedita che gli permette di non avere diretti rivali ma anzi di
competere a testa alta con molti sigari di formato decisamente più interessante.
Sicuramente l’occhio vuole la sua parte e la confezione di
cartone da 10 sigaretti, del costo di 18 euro, è molto fine e delicata, laddove
siamo ultimamente e spesso abituati, almeno in ambito italiano, a confezioni di
sigari ben più kitsch.
Tagliata l’etichetta del Monopolio, aperta la confezione,
colpisce subito il profumo intenso, con sentori erbacei e di legno. E già
possiamo immaginare che si tratterà di una fumata degna di nota.
Se prendiamo uno dei sigaretti, lo potremo ammirare nel suo
colore uniforme non troppo scuro, liscio. E se lo rigiriamo fra le dita,
potremo apprezzarne sotto i polpastrelli il riempimento regolare, segno di una
buona costruzione.
Accendiamolo pure, prestandogli con cura tutte le
attenzioni, e vedremo una cenere grigio scuro, compatta.
Non abbiamo paura del tiraggio, perché sarà buono, come pure la combustione.
Durante tutto il corso della fumata, il palato assaggerà e
godrà di sapori sapidi, amari, asciutti, talora piccanti. Non è un sigaro
adatto a neofiti, perché è un sigaro piuttosto forte, adatto per il dopo-pasto.
E poi il neofita non saprebbe coglierne le note di cuoio, cacao, caffè,
nocciola, con rare punte di liquirizia che al palato esperto ricorderanno,
certo molto alla lontana, il Toscano Originale.
In definitiva, un sigar(etto) davvero buono, con una
complessità media e una media evoluzione. Ma il punto sta nella persistenza,
lunga.
E’ un sigaro da meditazione, che ci permette di librarci nei
pensieri e nella calma pacata dell’ozio.
STEFANO VITTORI
il problema è trovarlo: al sud chi l'ha visto?
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