Nell'ultimo numero di Cigar Aficionado si parla della diffusione sulla Isla, della moda di produrre sigari di diametro elevato, nata nei paesi caraibici extracubani. L'articolo lascia trasparire una posizione abbastanza neutrale in merito, senza criticare ne elogiare questa tendenza, anche se i paragoni "coloriti" non mancano.
La prima frase infatti afferma che i sigari, come gli orsi che si preparano per il letargo, stanno ingrassando. Il motivo, secondo David Savona, va ricercato nel gusto dei consumatori, che tendono a preferire sigari grossi, rispetto a quelli sottili e lunghi in auge in passato. Viene ricordato come negli anni 80, si apprezzavano moltissimo i sigari di cepo dal 38 al 42, e come i "grandi" sigari fossero al di sotto del 50 di cepo (e.g. 47 per i julieta no.2 o 49 per i prominentes). Si ripercorre la strada che ha portato Habanos ai trend attuali, a partire dal Siglo VI di Cohiba, e dall'Edmundo di Montecristo, fino ad arrivare alla produzione attuale dei Behike, Wide Churchill e Serie E no.2, per parlare delle sole produzioni regolari, senza contare che il cepo "over 50" è ampiamente usato nelle edizioni limitate (quelle del 2013, ad esempio, sono tutte sopra il 50 di cepo) o regionali. La nota dolente riportata anche nell'articolo, è data non tanto dalla comparsa di questi sigari sul mercato, quanto dalla parallela scomparsa dei sigari di calibro più piccolo, con una decimazione "de facto" dell'intera gamma cubana dei lonsdale e delle panatelas (riferimento alle famiglie di formati dell'international shape). L'articolo si chiede se presto arriverà sul mercato il cosiddetto 660 tanto in voga negli USA, vale a dire 152 mm x 60 di ring gauge (!!). L'opinione di chi vi scrive, è che se il rilascio di un formato di questo tipo dovesse provocare una ulteriore decimazione dei "thin gauges", possiamo tranquillamente farne a meno. Come blog abbiamo sempre sostenuto che il thick gauge, molto valido nel valorizzare le ligas extracubane, e specialmente honduregne e dominicane, esprima in maniera peggiore la qualità del tabacco cubano, che salvo qualche eccezione, da le massime perfomance su sugari di diametro inferiore ai 50 / 64 di pollice.
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