06 ottobre 2012

Riesumato dal 2000: One Off Julieta



Tripa: Nicaragua
Capote: Nicaragua
Capa: Honduras

Una giornata come tante volgeva a conclusione come, aimè, poche. Ad attendermi al calar del sole mi aspettava uno dei trinomi che più mi allettano; cena, sigaro e buona compagnia...

Arrivato in tabaccheria, da Francesco e Giampio, trovo Franco ed il Presidente Gianni che maneggiano ed odorano una serie di sigari che avevo notato nel walk-in humidor, ma ai quali non mi ero mai avvicinato: gli One Off.
Sono sigari nati dalle idee di Andrea Molinari, uno dei più grandi esperti del settore, e non solo.

Le novità sono sempre ben accette ed impugno anch'io il mio Julieta.
Una delle cose veramente geniali di questa etichetta è lo stampare sul retro dell'anilla l'hanno di commercializzazione o produzione, non saprei dirlo. In questo caso si è trattato di esemplari del 2000.
Un sigaro, quindi, che vanta 12 anni di invecchiamento in scatola e che, toccandolo ed odorandolo, sembra non risentirne affatto.
La capa è perfettamente oliosa e leggermente vellutata, di colore bronzeo. I profumi sono: una punta di ammoniaca, noci dolci e spezie.
Ciò che davvero mi ha impressionato è aver trovato, appunto, ancora profumi decisi ed inebriati. Forse è il primo sigaro, capitato sotto il mio naso, che dopo 12 anni non porta con se i segni del tempo, quali disidratazione e scomparsa di profumi a crudo.
Il dado è tratto!

Ci sediamo a tavola, sfruttando ancora una delle ultime sere nelle quali è possibile pasteggiare all'aperto, e dopo un antipasto sincero, approcciamo il nostro sigaro.
Già prima di metter mano all'accendino il sigaro ha un tiraggio che fa sperare in una piacevole fumata, ed il tabacco ben distribuito.

Le prime note dopo l'accensione sono dolci; caffè, cacao amaro e spezie dolci fanno gli onori di casa nei primi 5 o 6 puff.
A cavallo di queste piacevoli note aromatiche, scorro ricordi di sigari già fumati e un leggero timore nasce dall'associazione di queste con sigari rivelatisi poi monotoni.
Di ciò non si tratta, il secondo terzo evolve in sentori più decisi e quadrati, con un fumo tondo al palato, corposo e leggermente tostato.
Con un paio di riaccensioni arrivo all'ultimo terzo che lascio andare subito dopo dei primi sapori di amaro.

Combustione e tiraggio ad ottimi, così come anche l'evoluzione, ben marcata. Forse ciò che mi è mancato è stata una maggior complessità aromatica. La persistenza post-puff e post-fumata è media; Il bilanciamento, azzeccato.

Apparenza e Costruzione:★★★★★ 
Tiraggio e Combustione:★★★★ 
Forza:★★★☆ 
Sapori:★★★☆ 
Aromi:★★★★☆ 
Evoluzione:★★★★☆ 
Equilibrio:★★★★☆ 
Complessità:★★☆☆☆ 
Valutazione generale:★★★★☆ 

http://sigari.ilmanc.it

7 commenti:

  1. Grazie Alberto, per averci riportato con la memoria alla fine degli anni 90 :) per chi come me ha iniziato a fumare sigari in quel periodo i libri di Molinari furono una pietra miliare, nonchè una scintilla per la passione dei puros.
    Un grande, Molinari, molto spesso poco conosciuto tra gli aficionados, ma forse uno dei fautori più importanti di quello che oggi è il mondo del sigaro in italia. Il primo a teorizzare la degustazione, seppur in maniera meno approfondita di quello che fu in seguito la "scuola" del grande Paolo Trevisani, con i corsi di degustazione. Il primo a dare vita, con il Cigair, ad una forma associazionistica di carattere nazionale, che poi è sfociata nella Cigar Club Association. E ancora una volta il primo italiano ad aver avuto un ruolo importante nella produzione di sigari nell'area caraibica. Oltre a One Off, gli aficionados di vecchia data ricorderanno sicuramente il "due mondi" definito "Tosbano" (Toscano-cubano) in cui miscelava kentucky e tabacco avanense. Uno sperimentatore di blend, uno dei primi ad ottenere sigari di qualità ottima al di fuori da cuba, in un'epoca in cui i sigari degni di nota dell'area del caribe si contavano davvero sulle dita delle mani.
    Alberto ti chiedo una cosa, avendo esperienza anche io con gli one off: hai avuto modo di visionare il box? se si come ti è sembrato, se no, hai notato influenze aromatiche sui sigari riconducibili al box? (odori di legno spiccati, in particolare a crudo)... te lo chiedo perchè ricordo scatole con legno mal stagionato, che purtroppo inficiavano un po' i sigari, specie nei formati sottili. E' una marca che non seguo più da un po di tempo, ma so che sono state lanciate una linea economica in bundles ed un'altra denominata doble capa, con capas bicolore (stile serie Cabinetta di Joya de Nicaragua)... non so nemmeno se il buon Molinari sia ancora coinvolto nel business, fino a un paio d'anni fa era ancora attivo :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si, ho visto i box. Non mi sembra aver notato niente di strano: né odori di legno sul sigaro, né stranezze anche solo cromatiche nei box. Se vuoi posso fare una foto.

      Elimina
    2. volentieri, fai una foto e mandamela, dell'interno in particolare

      Elimina
  2. ...proprio in questi giorni ho riesumato il libro del caro Molinari, forse uno dei primi pubblicati in Italia, se non erro 1998, non esisteva CCa i blog i forum e tutto il resto, pochissimo moduli importati e magari di qualità scadente.. ed è curioso pensare in cosi pochi anni, quanto è evoluto il movimento del sigaro nel nostro paese!

    RispondiElimina
  3. CCA nasce dai membri di cigair, il club milanese fondato da molinari ;)

    RispondiElimina
  4. tutti i neofiti dovrebbero leggere almeno un volta il libro di molinari.e comunque le produzioni one.off non le ho mai fumate solo sentite menzionare da qualche fumatore di vecchia data.

    RispondiElimina
  5. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

    RispondiElimina