25 luglio 2011

Un whisky da provare

In gaelico, Dalmore significa “la grande prateria”, riferendosi alla ricca e fertile Black Isle, sulla sponda opposta del Firth Cromarty dalla distilleria. Le acque pure dell’Alness River sono da sempre utilizzate per produrre il whisky Dalmore. I malti che compongono questo blend sono maturati sotto l’occhio attento ed esperto dei mastri distillatori di Dalmore. Ciascuno di essi è invecchiato in una botte di legno diversa in un’ampia gamma che comprende il legno di sherry e la quercia bianca americana che, insieme con gli anni e il clima, contribuiscono al sapore di ogni malto. È un whisky scuro, dal naso esplosivo. Si inizia con piacevoli note di agrumi e frutta secca che si alternano in un bouquet elegante e insieme potente – ma l’equilibrio regna sovrano e i sentori tenui di sherry vanno completare questa galleria di aromi. In bocca la lingua è un poco stuzzicata e sembra crearsi una pausa d’attesa, pausa che la distilleria stessa prevede sia completata con l’abbinamento ai migliori puros.
(fonte: intravino.com)

3 commenti:

  1. Antò a quale dalmore ti riferisci?

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  2. antòòòò il whisky più giovane coi sigari!!!! ... ti aspetti il cazziatone ... :) ... invece ti dico BRAVO!!!!! i distillati molto invecchiati si abbinano male ai sigari secondo me, l'eccessivo corpo e la persistenza maggiore coprono quasi tutti i puros, sono dell'idea che, per tutti gli abbinamenti, ma a maggior ragione per i distillati, l'altissima qualità del prodotto abbinato non sia mai il connubio ottimale, la qualità medio-alta è sempre da preferire... occorrerebbe aprire un dibattito sulla qualità dell'abbinamento e non dei singoli prodotti ;) comunque buona scelta !!!

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