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il contenuto del blog è rivolto a fumatori maggiorenni e consapevoli, che vogliono condividere la cultura legata al mondo del sigaro, non si vuole in alcun modo promuovere l'uso di tabacco. Si ricorda che in ogni sua forma, IL FUMO NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE

15 luglio 2011

Terroir e vocazionalità dei terreni per i tabacchi da sigaro

Terroir è un termine molto in voga in enologia, o più precisamente nella coltivazione della vite, ma può tranquillamente essere esteso a tutte le produzioni che hanno come fase iniziale della filiera un processo agricolo. Possiamo quindi definire "terroir" una specifica zona, con definite caratteristiche chimico-fische del suolo e determinate variabili micro- e macro-climatiche che permettono l'ottenimento di un prodotto agricolo con determinate caratteristiche, riscontrabili unicamente se la coltivazione avviene in quel luogo. Questa definizione può ovviamente essere estesa anche al tabacco, esistono infatti moltissime zone al mondo dove si coltiva tabacco per diversi scopi (da pipa, da sigaretta, da sigaro etc.), le rese, sia in termini quantitativi che, soprattutto, qualitativi, sono estremamente diverse da zona a zona.
Restringendo il campo ai tabacchi scuri da sigaro, e più nello specifico a quelli di origine avanense, usati per i sigari premium di tipo avana (i.e. sigari con ripieno di foglie intere con testa chiusa e piede aperto) troviamo ugualmente decine di aree coltivate nel mondo, fra queste però, meno di 10 si annoverano fra le zone in cui il tabacco produce qualità elevata, e quantità accettabili.
Al di la della loro mera elencazione, occorre individuare quali sono i trait d'union che accomunano queste aree e definre il perchè il tabacco performa meglio in questi ecosistemi rispetto ad altri.
In primis, come noto il tabacco è una pianta con esigenze idriche abbastanza importanti, ed esigenze di temperatura elevata in fase vegetativa, pertanto le zone migliori per la coltivazione del tabacco sono tutte, o quasi, situate in fasce climatiche subtropicali. Ma l'aspetto più importante che differenzia una zona pienamente vocata alla coltivazione del tabacco rispetto a una mediamente vocata è la presenza di escursione termica significativa fra giorno e notte, questo avviene fondamentalmente nei pressi di pendici collinari o montuose, dove durante la notte le correnti di aria fredda in quota tendono a sedimentarsi a fondo valle, nelle zone in cui dimorano le piante di tabacco. L'escursione termica, ed in particolare l'abbassamento della temperatura in fase notturna, fa si che la pianta riesca a ristorarsi dallo stress dovuto ai picchi termici della fase diurna, e permette una più intensa e duratura attività fotosintetica nel giorno seguente, questo ciclo protratto per tutta la fase di coltivazione fa si che la pianta riesca ad accumulare più metaboliti nella foglia e diventi quindi di migliore qualità. Ma la vocazionalità in zona pedemontana non è unicamente imputabile al microclima dovuto alle correnti discensionali, normalmente infatti, i terreni in queste zone sono di tipo sedimentario, quindi abbastanza profondi e mediamente ricchi in sostanze nutritive, tutte caratteristiche che favoriscono lo sviluppo ottimale delle piante di tabacco.
Con questo background, rivolgiamo ora un occhio alle migliori zone di coltivazione nel mondo, e troveremo, per esempio, che la Vuelta Abajo cubana si trova in una pianura circondata da colline, la valle di Jalapa fra Honduras e Nicaragua si trova fra due crinali montuosi, così come la valle dello Yaque, a nord-est di Santiago in Repubblica Dominicana.


Dall'alto: Vuelta Abajo (Cuba), Valle di Jalapa (Nicaragua e Honduras), Valle dello Yaque (R. Dominicana)

Ad ulteriore conferma dell'importanza del terroir, la valle di Jalapa offre un esempio emblematico della rilevanza del microclima; il versante honduregno infatti non riesce a produrre ligero di alta qualità pur essendo distante pochi km, o in alcuni tratti poche centinaia di metri, dal versante nicaraguense, che invece riesce ad ottenerlo. La diversa esposizione ai raggi solari sui due versanti permette una maggiore insolazione dei campi nel versante nicaraguense, creando un microclima più favorevole per l'accumulo di nicotina. Questo particolare aspetto dell'esposizione al sole viene sfruttato, ad esempio, anche in Repubblica Dominicana dove le varietà più forti vengono coltivate nel versante sud della valle dello Yaque mentre ai versanti nord si riservano le varietà più aromatiche.

Una volta delineate le caratteristiche ottimali di un'area vocata occorre dire che per il tabacco, come per alcune altre specie vegetali, il top qualitativo non sempre si raggiunge nelle aree pienamente vocate. E' assai frequente invece, che la qualità raggiunga livelli di assoluta eccellenza in zone marginali all'areale di coltivazione, ovviamente a parziale scapito delle quantità prodotte. Il fenomeno, apparentemente assurdo, si spiega in realtà molto semplicemente, il tabacco in condizioni di leggero stress, dovute al clima o al terreno non ottimali, o a livelli di nutrienti o di acqua leggermente scarsi, riduce la produzione di biomassa epigea (i.e. la massa vegetale prodotta sopra al livello del suolo) riducendo però in modo meno che proporzionale l'accumulo di metaboliti nella foglia, il risultato è una massa fogliare più ridotta, ma con concentrazione più elevata di sostanze, quindi qualitativamente migliore. L'altro punto a favore delle zone marginali è la minore incidenza dei parassiti; mentre in zone intensivamente coltivate a tabacco c'è infatti una specializzazione delle malattie fungine e degli insetti dannosi, dovuta all'elevata e diffusa presenza della pianta che essi parassitizzano, nelle aree marginali l'intensività colturale è minore e anche gli insetti e le crittogame sono presenti in quantità molto più ridotte, questo determina uno svilpuppo più sano della pianta con ulteriori ripercussioni positive sulla qualità.
Se si eccettua Cuba, dove l'area maggiormente vocata è anche quella che produce la migliore qualità, negli altri grandi paesi produttori, le zone che producono i migliori tabacchi sono fuori dalle aree pienamente vocate. Si pensi ad esempio alla zona di Bonao, in Repubblica Dominicana, dove sorge la celbre azienda "chateau de la fuente" o all'isola di Ometepe nel lago Nicaragua, che produce ligero di ottima qualità, o ancora all'altopiano di Santa Rosa de Copàn in Honduras, anch'esso dedicato alla produzione di ligero. Estendendo il discorso al "nostro" toscano, in Italia le zone riconosciute per certi aspetti come le migliori per la produzione di tabacco kentucky sono l'area del beneventano e il Veneto, nonostante siano rispettivamente un'area con terreni di formazione geologica recente, e una zona climaticamente meno adatta alla coltivazione del tabacco rispetto ad altre aree del centro-sud.

Dall'alto: Chateau de la Fuente nell'area di Bonao (R. Dominicana), Isla de Ometepe (Nicaragua), Altopiano di Santa Rosa de Copàn (Honduras)

Esistono poi altri concetti di vocazionalità legati più ad aspetti "tecnologici" che non di qualità, si pensi ad esempio alla produzione di foglie da fascia in Ecuador o in Cameroon, che vengono coltivate senza l'utilizzo dei teli di ombraggiamento, sfruttando la naturale nuvolosità presente in gran parte dell'anno nelle zone costiere dei due paesi (in Cameroon la nuvolosità è più discontinua e si ottengono ottime foglie sun grown con venature molto fini).

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