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il contenuto del blog è rivolto a fumatori maggiorenni e consapevoli, che vogliono condividere la cultura legata al mondo del sigaro, non si vuole in alcun modo promuovere l'uso di tabacco. Si ricorda che in ogni sua forma, IL FUMO NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE

31 agosto 2012

Fumoir: sapori dal passato

Fumoir è un termine che forse non dice molto al grande pubblico. Agli aficionados, invece, evoca immagini ottocentesche di gusto ed eleganza tipicamente legate a sigari e pipe.
In effetti, la "stanza per fumatori" è un fenomeno tutto al maschile e tipicamente ottocentesco, pensato dalla high society postnapoleonica per permettere agli uomini di ritirarsi, dopo cena, tra loro senza infastidire le gentili signori con l'odore del sigaro e della pipa. Del resto, in quest'elenco manca la sigaretta, all'epoca fumata esclusivamente dai ceti più bassi e, quindi, appannaggio, per così dire, dei lavoratori manuali: solo dal tardo Ottocento, con l'emergere del dandysmo decadente e, quindi, di una polemica antiborghese, la sigaretta sarebbe divenuta simbolo di emancipazione sociale e di protesta contro il capitalismo, simboleggiato dal sigaro.
Tornando al nostro argomento principe, il fumoir fu, dunque, pensato fin da subito, nel più generale contesto di rigida separazione di ruoli tipico della società borghese del XIX secolo, in funzione degli uomini. Relegate, per così dire, le signore nei salotti, dove potevano dedicarsi al pettegolezzo, i ben più "gravosi" discorsi maschili si tenevano, tra nuvole di fumo, in stanze apposite, spesso discretamente celate dietro finte librerie o porte nascoste da tendaggi. 
In queste men's rooms gli uomini accendevano i propri sigari, spesso offerti, secondo l'etichetta, dal padrone di casa, che teneva un apposito box per gli ospiti in bella vista sulla propria scrivania o accanto al mobile bar, tra l'altro prontamente saccheggiato dagli ospiti. In effetti, il fumoir celava anche alle gentildonne lo spettacolo imbarazzante dei propri uomini discretamente brilli e intenti a discorsi e giochi non propriamente accettabili alla presenza delle signore, quali il biliardo il whist, un classico gioco di carte in voga all'epoca. Tuttavia, accanto a queste funzioni "discrezionali", la stanza da fumo svolgeva anche il ruolo di sala "dei bottoni", nella quale si prendevano decisioni talora molto importanti.
Lo stesso arredamento di tali stanze era consono a tali ruoli: uno degli esempi più notevoli nel nostro Paese risulta quello del castello di Donnafugata (Ragusa), con decori con leoni rampanti che reggono pipa e sigari intrecciati sulla carta da parati. Altro esempio, poi trasformato in biblioteca e visibile nella figura, era a Villa Pignatelli a Napoli.
Una variante del fumoir era presente nei gentlemen's club. Un club per gentiluomini era un club per soli soci privati ​​di un tipo originariamente istituito da e per gli uomini britannici nel XVIII secolo, e resi popolari dagli inglesi di classe medio-alta nel XIX secolo. I club, originariamente un ambiente per il gioco d'azzardo, che era illegale per i non soci, divennero ben presto luoghi di ritrovo maschile, dove gli uomini potevano liberamente fumare, discutere e, all'occorrenza, pranzare. Essi furono connotati pesantemente proprio dal persistente odore di sigari.
La maggior parte dei signori aveva un solo club, che corrispondeva a stretto contatto con l'identità commerciale o socio-politica. Intrattenimenti pubblici, come le performance musicali e simili, non erano una caratteristica di questo tipo di club, che, in effetti, come si può arguire, erano"seconde case", nel centro di Londra, dove gli uomini potevano rilassarsi, mescolarsi con i loro amici, giocare a giochi di società, ottenere un pasto, e in alcuni club pernottamento. I club più ricchi furono costruiti dagli stessi architetti come le più belle case di campagna del tempo, e avevano diversi tipi di interni. Erano un rifugio ideale per gli uomini che volevano allontanarsi dalle relazioni femminili o per i giovani neo-laureati trasferitisi a Londra, che di fatto vivevano al loro club per due o tre anni, prima che potessero permettersi di affittare una casa o un appartamento .

29 agosto 2012

Grandi fumate: Montecristo D EL 2005

Il sigaro di cui parliamo oggi fa parte di una delle produzioni speciali di habanos più sottovalutate, poichè si tratta, a parere di chi vi scrive, di una delle migliori edizioni limitate del decennio scorso.
Si tratta del Montecristo D ediciòn limitada 2005 (Dalia 170x43). Sarà che la famiglia dei lonsdales (Dalias, Cervantes, Cazadores) è particolarmente congeniale, a mio modo di vedere, alle caratteristiche del tabacco cubano, sarà il particolare feeling che ho con questo formato, ma ho trovato nel Monte D una fumata memorabile sotto tutti i profili, benchè i pareri su questo sigaro siano stati variabili negli anni.
Venduto in cabinet da 10 laccati, simili a quelli degli 898 di Partagàs, il sigaro, fumato nel 2008 per la prima volta, si presentava di un bel colorado maduro con toni rossi, la capa non era perfetta, qualche lieve venatura solcava la fascia, e anche qualche imperfezione cromatica di secondaria importanza appariva qua e la, ma questo non sminuiva il fascino di questa vitola, che comunque palesava una foglia esterna luminosa e grassa.
I primi puff, di una delicatezza impressionante, ma non evanescente, lasciavano spazio a toni di fieno, a tratti floreali e vagamente balsamici, ma la forza non si è lasciata desiderare a lungo, già alla fine del primo tercio infatti si sono palesate le prime note nicotiniche importanti, che sarebbero diventate dominanti verso fine fumata, con una evoluzione costante ed importante del corpo.
La cenere, benchè friabile, sovrastava un braciere regolare, naturale risultato di una combustione ed un tiraggio ineccepibili, le note aromatiche variavano man mano che il gusto inizialmente dolce lasciava posto alle note più sapide, i toni dominanti nel centro della fumata sono stati frutta secca e terra, nuovamente surclassati sul finale da sentori più importanti di caffè e cuoio.
Un'evoluzione insomma degna dei grandi formati, ma evoluzione non è ancora la parola chiave per definire  l'eccellenza di questa vitola; è infatti la finezza aromatica la caratteristica che rende questo sigaro particolare. La percezione nitida degli aromi, non offuscata dall'eccessiva forza o dalla temperatura del fumo è infatti una caratteristica tipica dei formati della famiglia dei Lonsdale, ed è questo  il motivo principale che mi porta ad affermare che il tabacco cubano si esprime molto bene su questi formati, a patto ovviamente che la velocità di fumata sia adeguata.
Giudizio 96/100


27 agosto 2012

Mira lo que traigo a la cena! (Guarda che ti porto a cena!)


Cosa possono combinare cinque amici appassionati di sigari in un anonimo venerdì sera di fine agosto?
It’s easy! Mangiare bene, bere bene e soprattutto fumare alla grande!

Niente serata di degustazione né da gran galà, solo la voglia di stare insieme e di condividere la passione comune per il fumo lento.

Le regole del gioco sono:
- - ognuno porta quattro sigari che non fumerà ma che regalerà agli altri commensali. La scelta può essere monovitola o polivalente e personalizzata a seconda dei gusti dei vari “polli” seduti a tavola;
- - solo grandi e intense esplosioni di gusto, solo pezzi da novanta! Niente piccole emozioni da formati ridicoli;
  - e soprattutto…solo Cubani.

E così ci ritroviamo da Paolo e Monica all’Hosteria del Vapore di Carobbio degli Angeli e ci inventiamo la “serata diversa”.
Cristian (futuro prossimo Presidente del Cigar Club Bergamo), Alessandro (Il mio caro amico Mr. Paris della tabaccheria Paris di Osio Sotto), Mattia (nuovo grande acquisto dell’entourage del free shop di Mendrisio-Fox Town), Jacopo (giovine rampante Brianzolo dalle grandi idee e dalle infinite potenzialità) e il sottoscritto.
La serata inizia con bollicine italiane accompagnate da Montecarlo di Por Larranaga, Short di Partagas e un buonissimo Half Corona di Hupmann (che mi sono fumato io veramente volentieri).
Se magna e se beve da Dio, si ride e si scherza ma soprattutto si scalpita in trepidante attesa di scoprire che cosa andremo a fumare.

Pieni come fagiani dopo due fiorentine di un chilo e mezzo e quattro bottiglie bevute in meno di due ore arriva finalmente il momento di scoprire le carte.
Sul tavolo si materializza l’incredibile, un sigaro meglio dell’altro.

I protagonisti della serata!

Cristian estrae dal suo cilindro:
      - un Legendarios Ed. Reg. Svizzera di Bolivar (Alessandro);
      - un Piramide proveniente da El Conde (Mattia);
      - un Gold Medail di Bolivar (Jacopo);
      - e un Churchill di Romeo y Julieta (per me).

Mr.Paris...il maestro!
Mattia sfodera dal suo humidor portatile:
      - un Distinguidos di Cuaba (Cristian);
      - un Coronas Gigantes di Bolivar (Jacopo);
      - un Petit Robusto Ed. Reg. Svizzera di Ramon Allones (Alessandro);
      - una Corona extra vintage di Bolivar (per me);

Jacopo sfila dalla tasca interna della sua giacca:
      - un Alemania 5th avenue di Bolivar (Alessandro);
      - un Double Corona di Hoyo de Monterey (Mattia);
      - un Sir Wiston di Hupmann (Cristian);
      - e un Salomones di Partagas (per me);

Mr. Paris vince facile, sa di essere il più forte e con pacata umiltà si autolimita:
      - cinque Genios Maduro 5 di Cohiba (credo sia un eufemismo dire che ha esagerato! Sempre troppo brillante il mio amico!);

E io, dichiarando da giorni il mio fuori campo come Babe Ruth cosa mai potevo portare?! Una scatola di toscanelli smezzati di Pedroni aromatizzati all’anice!
Aahahhaha dovevate vedere le espressioni, Cristian mancava poco che mi buttava sulla brace dove Paolo aveva appena finito di cucinarci la carne, Mattia era pietrificato, Jacopo non capiva se stavo scherzando o davvero il caldo mi aveva dato alla testa, mentre Alessandro se la rideva di gusto (i veri sigari della serata li aveva presi nel pomeriggio da lui).
Onde evitare linciaggi metto via i poveri toscani senza gloria nè onore e prendo la vera busta contenente:
      - un 108 Ed. Reg. Spagna di Bolivar (Alessandro);
      - un Tainos di El Rey de Mundo (Mattia);
      - un Imperiales di Quai D’Orsay (Cristian);
      - e un Gold Medail ed. 2007 di Bolivar (Jacopo).

Quelli in grassetto sono i sigari che abbiamo fumato durante la serata.

Cristian in azione con un Sir Winston
Il nostro Mattia

Spero nei commenti dei miei amici di potervi fornire anche le valutazioni degli altri sigari. Per quanto mi riguarda ho scelto il Churchill perché erano almeno cinque anni che non lo fumavo e nel complesso ne 
sono rimasto abbastanza soddisfatto, molto delicato e con tiraggio ottimo.
Alla vista si presenta di un color Double Claro con toni tendenti al verde.
La capa è leggermente ruvida, di un bel colore uniforme nonostante sia spento.
Al tatto è regolare e bello vellutato (molto probabilmente frutto d’un ottima conservazione).
All’olfatto mi delude parecchio, i toni sono molto lievi, quasi assenti. Si percepisce a malapena sentori vegetali crudi di fieno, legna giovane.
Acceso, nel primo tercio conferma la mia idea, è leggerissimo. Erbaceo, si sentono a mala pena le note legnose anche se, nell’evoluzione della fumata aiutato da una gran bella combustione, diventa il gran sigaro che è.

il duo delle meraviglie: Jacopo e Alberto!

Iniziano ad affiorare note primarie mature, una leggera punta di spezie e i primi sentori di tostatura che si evolve nel finale in un fantastico gusto da crosta di pane appena sfornato.
Dostoevskij nel L’idiota scriveva “l'importante sta nella vita, solo nella vita, nel processo della sua scoperta, in questo processo continuo e ininterrotto, e non nella scoperta stessa!”.
Con questa serata un po’ anticonvenzionale il fine non era scoprire cosa c’era dietro ma vivere insieme l’emozione di scoprirlo.
Quale miglior finale di questo per lasciarvi con la voglia di partecipare alle nostre serate fatte di semplici ma veri valori?!
C’è chi con i sigari fa politica e c’è chi di politica nemmeno ne vuole parlare davanti ad un Habana…. Sarebbe troppo offensivo nei suoi confronti!
Un Abbraccio,  Hasta à la proxima.


26 agosto 2012

Cigar Aficionado compie 20 anni

Il numero di ottobre di Cigar Aficionado ,celebra i 20 anni di di questa famosissima rivista sui sigari. L'editor Marvin R. Shanken racconta la storia di come la rivista è stata creata e di come continua ad affermarsi sul mercato, con vari approfondimenti  che esaminano l'impatto della rivista non solo sul mercato, ma anche sulla cultura del sigaro. L'edizione è un viaggio a ritroso nel tempo con alcuni dei pionieri del settore dei puros, completano il  numero una photogallery che mostra tutte le copertine della rivista, ed alcune discussioni con alcuni dei personaggi famosi che hanno occupato la copertina del magazine.
Cigar Aficionado negli anni è diventata anche una rivista di stile, soprattutto maschile, oltre che di sigari, oggi infatti le innumerevoli rubriche spaziano dall'abbigliamento agli accessori, dallo sport alle mete per le vacanze e tanto altro.
Per chi volesse abbonarsi alla rivista, è disponibile sia l'abbonamento cartaceo per clienti stranieri qui, sia l'abbonamento online disponibile qui.

Microfermentazione: un utile alleato

Nei giorni passati, siamo stati partecipi su un notissimo social network, di un accesa discussione, derivata dalla foto che vedete di lato, circa la microfermentazione su questo esemplare di Ramon Allones Small Club.
Qualche avventore, a mio avviso molto poco ferrato in materia di sigari, sosteneva  in maniera del tutto campata per l'aria, che quella della foto fosse una microfermentazione dovuta ad un processo di alcuni afidi, ed il sigaro fosse da buttare...logicamente delle parole di questo giovane inesperto fumatore, non ce ne è una esatta!
Senza dilungarmi troppo, in tecnicismi, che tra l'altro non mi appartengono, vorrei distogliere alcuni dubbi o incertezza, ai tanti amici che si sono avvicinati da poco a questo fantastico mondo e magari hanno poco chiaro questo processo.
La microfermaentazione è un fenomeno chimico del tutto naturale, che permette lo sviluppo sulle capas di un sigaro, di una sorta di micro cristallo, che altro non fa che favorire in maniera ottimale la ligada del sigaro in questione.
Non costituisce in nessun modo occasione di degrado o deteroriamento dei puros, anzi...
È proprio questo il motivo per cui, tutti gli aficionados con un minimo di esperienza, accolgono questo fenomeno, in maniera molto positiva, sanno che passato questo temporaneo momento di "sofferenza" (sick period) il sigaro avrà certamente guadagnato qualcosa.
Non so a quanti è mai capitato di sentire delle discussioni tra appassionati, che parlando di un sigaro dicevano " deve riposare un po...un po di riposo gli farà bene...etc etc" , questi si riferivano sicuramente all'attesa della microfermentazione.
Questo stato di malessere provvisorio, ci ridà un sigaro sicuramente migliorato notevolmente, calma le "bizzosità" giovanili degli stessi, e conferisce dei sapori notevolmente migliori.
Non voglio dilungarmi troppo, ma invito tutti, sopratutto i neofiti, al manifestarsi di qualche evento apparentemente traumatico del sigaro, di chiedere consiglio a qualcuno più preparato, tramite canali sociali( blog, forum, siti web, social networks) per mantenere ottimale lo stato dei loro amati sigari.
un saluto a tutti

25 agosto 2012

L'elogio del sigaro (di La Rochefoucald)

Carissimi Amici e lettori,
leggendo e sfogliando gli innumerevoli libri dedicati al mondo del sigaro che ogni tanto accompagnano le mie letture disincantate, ieri mi sono imbattuto in quello che viene ritenuto l'elogio del sigaro più vecchio, Scritto da tale Francois de La Rochefoucauld, incaricato dal governo francese di rapporti diplomatici nelle Americhe, verso la fine del '700, ebbe modo di essere iniziato ai piaceri del fumo lento, e proprio nel rapporto di viaggio di quell'incarico, si trovano queste affascinanti parole:

"Grande risorsa il sigaro.Bisogna aver viaggiato nei boschi, e solo, per comprenderlo, perchè quel che c'è di meno nel sigaro è il piacere di fumare. Tutto il suo beneficio è morale. Siete portato alla noia? Il sigaro vi occupa e vi svaga. Siete incline al malumore? Il sigaro ne fa svanire la disposizione. Siete spossato da domande assurde? L'uso del sigaro vi dispensa dal rispondere senza troppa scortesia. Non trovate quasi da mangiare in albergo? Il sigaro inganna la fame. Siete perseguitato da idee tristi? Il sigaro vi tuffa nell'astrazione, nell'intorpedimento al posto della pena. Infine, avete qualche ricordo dolce, qualche pensiero consolante? Il sigaro vi ci tiene più a lungo. Qualche volta si spegne, e felice colui che non sente il bisogno di riaccenderlo subito. Potrei dirne ancora ben altro, ma eccone a sufficienza sul sigaro, al quale io dovevo questo piccolo elogio, per i servigi che mi ha reso."

24 agosto 2012

Fincato sbarca sull'iphone con l'App "Puros"

Cari amici e lettori vi giriamo un articolo che farà piacere a tutti gli appassionati di iPhone e iIpad, l'ennesima App dedicata al mondo dei sigari, ma stavolta tutta nostrana!
Ringraziamo gli amici di sigariavana.it per la segnalazione, e dal quale sito riprendiamo l'articolo di seguito:
 http://www.sigariavana.it/index.php?option=com_content&view=article&id=144:con-puros-fincato-sbarca-sull-i-phone&catid=111&Itemid=735


Bella iniziativa di Fincato-La Casa del Habano che, grazie alla collaborazione con Fabaris Srl sbarca sull'iPhone con l'applicazione "Puros".


Come si legge sul sito della ditta, "Puros è un'applicazione pensata per gli amanti dei sigari cubani, nella
quale vengono presentati tutti i Puros (cioè i sigari cubani) che si possono trovare in vendita in Italia.
Oltre ad essere presente una descrizione per ogni singolo Brand, sono state inserite informazioni dettagliate riguardanti il tabacco, la conservazione e il modo più corretto per gustare un buon sigaro.
Il vero punto di forza dell'applicazione è rappresentato dal motore di ricerca, con il quale è possibile selezionare i sigari in base a tantissimi filtri, come brand, vitolas, durata fumata, potenza del sigaro, tipo distillato da abbinare ecc.
Per ogni singolo sigaro sono state riporate delle informazioni molto dettagliate, tutte vagliate da Fincato, l'unica Casa dell'Habano del centro e sud italia che ci ha supportato nella realizzazione dell'applicazione"
Di contro tramite il sito di Fincato, che abbiamo l'onore di annoverare tra i partner, si può scaricare direttamente l'applicazione.






22 agosto 2012

Grandi Fumate: El Rey del Mundo Balthasar

Ci sono quei giorni in cui lo stress e il lavoro ti fanno venire voglia di una gratificazione, ed è così che chi vi scrive ieri entrando nel walk in è stato richiamato da un sigaro che si è rivelato eccellente... Quella di cui parliamo oggi è una delle produzioni più esclusive, rilasciate tra le Edizioni Regionali  negli ultimi anni, il Balthasar di El Rey del Mundo. Questa Edizione Regionale per l'area del Baltico (importatore Rasa Trading), pur essendo un dobles (155 x 50), modulo abbastanza diffuso tra le ER, è stato rilasciato in numero molto limitato (1200 scatole da 10 pezzi), ma non è questo che fa del Balthasar un puro esclusivo, bensì le sue caratteristiche in fumata. 
Nonostante il cepo generoso infatti, il sigaro rivela in fumata note gentili, mai aggressive sotto il profilo della forza, che lasciano spazio ad una paletta aromatica fantastica, sia sotto il profilo della complessità ed intensità, sia sotto quello dell'evoluzione. 
Note di terra, frutta secca e fieno aprono le danze subito dopo l'accensione, gradualmente prendono il sopravvento aromi di cacao e di pane, con vaghi sentori balsamici retronasali, il sigaro continua il suo "viraggio aromatico" costante, fino all'ultimo tercio, dove compaiono toni decisi di cuoio, caffè e pepe.
Ottima la costruzione, forza media in ingresso che evolve fino a livelli medio forti sul finale, i sapori dominanti sono il dolce nel primo tercio, che lascia posto a note più sapide verso la metà della fumata. 
Un sigaro che sicuramente supera la media per quanto riguarda il paragone con i parivitola in edizione regionale, proposti sul mercato fino ad oggi, superiore ai memorabili Colosales e Legendarios di Bolivar (ER Germania 2006, e Svizzera 2008), paragonabile forse solo all'ottimo Medalla D'Oro di Punch, prodotto per il mercato britannico lo scorso anno, pur con caratteristiche molto diverse.  
Punteggio 93/100.


21 agosto 2012

Nuovo Sondaggio Cigar Blog: quale strumento di taglio usi?


Cari amici, archiviato l'ultimo sondaggio, vogliamo esplorare le abitudini dei nostri lettori per quanto riguarda il taglio dei sigari, vi chiediamo pertanto, se lo volete, di esprimere una preferenza sul vostro strumento di taglio preferito, tra i 6 proposti (forbici da sigaro - 1, ghigliottina bilama - 2, ghigliottina monolama - 3, X-cutter -4, puncher - 5, V-cutter -6). Partecipate numerosi come sempre!!! :) Il sondaggio si chiude il 30 settembre. Fino ad allora potrete votare nell'apposito spazio in alto a sinistra nella pagina del blog.

20 agosto 2012

2° Corso “Connaisseur de Cigares...Alla scoperta del gusto”

2° Corso “Connaisseur de Cigares...Alla scoperta del gusto”
Bergamo 12 Ottobre/23 Novembre 2012

Dopo lo straordinario successo dello scorso anno ed il tutto esaurito per il 1°Corso Connaisseur de Cigares, il Cigar Club Bergamo torna a proporre a tutti i soci, amici e simpatizzanti, un nuovissimo corso di degustatore di sigari!
L’ennesima iniziativa che ci riporta alla ribalta per l’eccezionale qualità degli eventi prodotti.
“Alla scoperta del gusto” è un target completamente rivisto e rinnovato, dove al centro di ogni serata, l’ospite d’onore sarà sempre lui: il nostro amato sigaro.
I partecipanti verranno condotti nella non facile scoperta delle mille sfaccettature del gusto di fumare, in un percorso unico che partirà la prima serata con uno dei grandi sigari della tradizione cubana, per poi continuare con due assolute novità nelle due serate successive, che proporranno prima una degustazione orizzontale collettiva e poi una verticale collettiva.
La conclusione sarà con il botto, perché per festeggiare la fine del corso, dopo cena fumeremo, per la prima volta in Italia, una delle edizioni regionali migliori proposte negli ultimi anni da Habanos, in esclusiva solamente per il mercato spagnolo, il Legendarios di Por Larranaga.
Ma la vera novità di queste serate, oltre alle degustazioni parlate collettive, sarà quella degli abbinamenti molteplici.
Proporremo ogni sera, due diversi abbinamenti corretti, per educare il gusto personale di ognuno di voi e inoltre sfateremo alcuni tabù, proponendo un abbinamento “errato” per serata, al fine di confrontare le risposte gustativo-olfattive durante la fumata del sigaro.
Ogni serata sarà comunque ricca di nozioni e approfondimenti tecnici sul mondo-sigaro, dove potrete confrontarvi con i relatori e con gli altri partecipanti, nella massima libertà.
Si tratta di una proposta completamente nuova nel mondo del sigaro italiano, ma a nostro avviso molto più dinamica del solito, perché lasceremo il campo  alle vostre sensazioni, cercheremo di “educare” il modo di fumare, proponendo fumate parallele dove sarete voi stessi a confrontare le vostre percezioni.
Insomma un corso dove ogni sera i protagonisti sarete sempre voi!
Le sorprese saranno ancora tante...
Inutile dirvi cari amici, che si tratta di uno di quegli eventi unici dove nessun aficionados dovrebbe mai mancare, la qualità delle eccellenti degustazioni proposte, l’ottima ospitalitàdei padroni di casa del Cigar Club Bergamo, saranno gli ingredienti fondamentali.
Vi ricordiamo che il corso è per un numero chiuso di 25 persone, precedenza ai soci del club.

Modalità per effettuare il pagamento tramite bonifico bancario:

IBAN IT98V0310411100000000821314
DEUTSCHE BANK
intestato a Cigar Events
Vi ricordo gli importi:       Soci 290.00 euro              Non Soci 315.00 euro
( il costo comprende tutti i sigari, vini, distillati, abbinamenti e materiale didattico, proposto durante le quattro serate.
Comprende inoltre la cena della 4 serata)

Per tutti i non soci che volessero usufruire della tariffa soci:
80.00 euro iscrizione al club + 290.00 euro iscrizione  corso soci            TOT 370.00 euro
L’iscrizione al club, da diritto di prelazione a tutte le serate organizzate dal club, ad un prezzo di vantaggio, con l’iscrizione il socio riceverà la cravatta del club ed un altro gadget a scelta, riceverà la newsletter del club.

Data limite per effettuare pagamento  30 Settembre 2012

IN CASO DI ANNULLAMENTO ENTRO 15 GIORNI DALLA PRIMA SERATA è PREVISTO IL RIMBORSO DEL 50% DELLA SOMMA VERSATA.
IN TUTTI GLI ALTRI CASI NON è PREVISTO RIMBORSO.

Una volta effettuato il bonifico siete pregati di inviare conferma del pagamento al nostro indirizzo mail: cigarclub035@libero.it
specificando NOME,COGNOME, DATA DI NASCITA, INDIRIZZO, NUMERO DI TELEFONO, INDIRIZZO MAIL
vi invieremo via mail il voucher che vi permetterà di accedere al corso,e l’intero programma del corso.

Siamo a disposizione per ogni chiarimento ed informazione

Vi aspettiamo numerosi!!!

Cigar Club Bergamo

PROGRAMMA DEL CORSO

12 Ottobre 2012 “Fumare con Gusto”
-Introduzione: richiami alle nozioni fondamentali
(tecniche di fumata, vitola,ligada,degustazione e abbinamento)
-il concetto di evoluzione e persistenza negli abbinamenti
-degustazione collettiva con scheda di degustazione e discussioni in corso di fumata
FUMIAMO IL : CUABA DISTINGUIDOS (Cuba)
In abbinamento con Rhum caraibici di intensità crescente
Esempio e spiegazione di abbinamento sbagliato con : Whisky

26 Ottobre 2012 “Cuba e i sigari del Caribe”
-Introduzione: differenza tra sigari cubani e sigari del caribe
(differenze e concetto di terroir, tecniche di produzione, di management, versatilità degli abbinamenti
-il concetto di degustazione orizzontale
-degustazione orizzontale collettiva di due sigari parivitola di marche e paesi di origine differenti 
con scheda di degustazione doppia e discussioni in corso di fumata
-discussione e confronto in corso di fumata
FUMIAMO A CONFRONTO: BOLIVAR BELICOSOS FINOS (Cuba)
e FLOR DE SELVA N.15 (Honduras)
In abbinamento con 2 diversi vini metodo Champenoise
Franciacorta e Champagne
Esempio e spiegazione di abbinamento sbagliato con : Vino Rosso strutturato “il Guelfo” Biava
 
9 Novembre 2012 “Fruibilità e concetto di invecchiamento del sigaro”
-introduzione: conservazione e invecchiamento
-sigari in edizione speciale, regionale o limitata
-la curva di fruibilità di un sigaro
-concetto di degustazione verticale
-degustazione verticale collettiva di due sigari parivitola e parimarca
con differenza di almeno 5 anni di invecchiamento tra di loro
-discussione e confronto in corso di fumata
FUMIAMO A CONFRONTO : due sigari parivitola e parimarca (cubani)
con almeno cinque anni di invecchiamento tra di loro
In abbinamento con grandi vini Passiti italiani
Moscato Giallo - Az.Agricola Biava
Moscato di Scanzo – Az. Agricola Biava
Esempio e spiegazione di abbinamento sbagliato con : Cioccolato fondente al 99%
 
23 Novembre 2012 “i Grandi Sigari”
Cena di fine corso
-concetto di “grande sigaro”
-conclusioni finali e consegna degli attestati
FUMIAMO INSIEME: POR LARRANAGA “LEGENDARIOS” Ed.Regionale Spagna 2012
Vitola: Partagas no.16 (Double Robusto) 50x170
Prodotto in esclusiva per la Spagna in soli 2500 box da 10 pezzi

Costo di partecipazione “All Inclusive”
Soci 290,00 euro
Non Soci 315,00 euro
( il costo comprende tutti i sigari, vini, distillati, abbinamenti e materiale didattico, proposto durante le quattro serate.
Comprende inoltre la cena della 4 serata)

Risultati del sondaggio: Quanti sigari avete?

Cari amici aficionados, il primo risultato eclatante del nostro ultimo sondaggio sondaggio è il numero di votanti: 190!!! se pensiamo al primo sondaggio pubblicato più di un anno fa, che registrò 18 voti, siamo decisamente su un altra velocità di marcia, un'uteriore conferma del vostro apprezzamento per questo blog, di cui vi ringraziamo.
Ma veniamo ai risultati veri e propri del sondaggio, dal quale cerchiamo sempre di trarre delle informazioni utili per capire com'è composta la platea che ci segue. 


La prima informazione che arriva è palese: 1/3 dei nostri affezionati lettori ha un numero di sigari compreso tra 0 e 50, se aggiungiamo la "tranche successiva" tra 50 e 100 sigari, la percentuale supera il 55%, superiamo l'85% se arriviamo ad aggiungere le tranches fino a 500 sigari. Questo primo dato ci da la dimensione di come si possa essere appassionati pur senza avere un numero di sigari elevato, e questo ci invita a ragionare su come il sigaro non debba rispecchiare per forza un mondo di lusso o per il quale spendere cifre esorbitanti, ma può essere benissimo una passione in cui qualcuno investe il giusto per fumare bene. Molti di noi compreso chi vi scrive, hanno diverse centinaia o migliaia di sigari accumulati negli anni, ma la passione non passa attraverso il numero di sigari che sono nell'humidor, la passione passa attraverso la ricerca della cultura legata ai sigari che fumiamo, al voler ottenere il massimo piacere da una fumata. 
Un dato che ci invita a riflettere su come il sigaro sia oggi un prodotto per chi ama il gusto, quasi al pari del vino o dei prodotti gastronomici, e che alla stessa maniera possa essere fruito abitualmente od occasionalmente a seconda delle possibilità e della voglia di ciascuno, ma non più ostentato come uno status symbol. 
Chi mi conosce da tempo in questo mondo sa che sono sempre stato contrario ad associare il sigaro ad un'idea elitaria, penso che il mondo dei puros debba diffondersi tra la gente, e non rimanere relegato nei salotti "incravattati" di pochi. Così come per i grandissimi vini, può capitare di partecipare a serate di alto livello con grandissimi sigari, ma il fumo del sigaro è altro, è quel placer de compartir, facendo quattro chiacchiere con un amico, è il sedersi a pensare tra le volute di fumo blu e un bicchiere di rum o di bollicine, è un piacere quotidiano che pur richiedendo una sorta di "rituale" non ha bisogno di essere esibito ne ha bisogno di un contorno d'elite per poter dare il meglio di se. 


18 agosto 2012

"L'essenziale è invisibile agli occhi"

Non so da dove iniziare amici, le cose da dire sono davvero tante. A volte un giorno passa senza che sia degno di nota ricordarlo, altre volte non bastano i dieci giorni successivi per raccontare tutto ciò che è successo.
Forse dovrei cominciare raccontandovi di come tutto è iniziato.
Un messaggio di Cristian venerdì sera che dice ”lunedì Alberto non andare a lavorare, devi assolutamente prenderti un giorno libero e venire con me ed Enrico a sognare!”.
Ditemi: voi cosa avreste fatto?! Io, debole alle tentazioni, ancor più se dette da qualche amico di cui conosci i “latenti” difetti, non c’ho pensato nemmeno un momento.
E così parte la storia, una lunga giornata in cui ogni momento è stato un crescere di emozioni, passioni e divertimenti …. Destinazione:Albenga.
Tutto parte male, blocchi d’ordinario controllo della polizia municipale, ritardi e imprecazioni di Cristian che ama la puntualità, traffico sulla A4 e per non farci mancare niente, incidente lungo il litorale ligure con connessa coda di 8km.
Ma anche nella sofferenza e nell’isteria del viaggio a 50 km/h direzione mare, tutto è già stupendo!
Si trattano acquisti di cigar box per le prossime serate del Club, si parla di cibo, vino e fumo, si chiamano amici come il grandissimo Luca Pezzini che con un M-A-L-E-D-E-T-T-I detto come solo lui sa fare ci rende felici e contenti per almeno mezz’ora o il nostro ricercatore preferito di storia, Antonio D’Adria, che con affettuosa invidia promette visite a settembre in quel di Bergamo nel nostro Club e poi, logicamente, come in ogni buon viaggio tra soli uomini … si farla di loro, sempre loro, le donne o partizioni del loro corpo che dir si voglia.
Finalmente verso le dodici e mezza arriviamo ad Albenga in Via Martiri della Libertà 82 e lì ragazzi, in quel momento esatto, tutto intorno a noi sparisce.
La distanza, il caldo, la fame spariscono, non sapevamo più nemmeno che cos’erano. Credetemi, se Lewis Caroll avesse scritto Alberto nel Paese delle Meravigile, sicuramente m’avrebbe immaginato nella Tabaccheria di Renato Ansaldi.
Varcata la porta di una piccola tabaccheria al centro di un piccolo paese guarda te dove mi ritrovo, in una favola! Una chicca, una rosa di Baghdad, una perla nera di Tahiti, non so davvero come poter definire la bottega dei sogni di Renato. Strabiliante forse è il termine più appropriato. Tra vini, distillati e sigari è senza dubbio meta obbligatoria per ogni amante della bella vita e dei vizi di cui tutti noi un po’ soffriamo.
Il proprietario, Mr. Ansaldi (Mr. è un titolo che ho deciso con licenza poetica di affiliare solo ai più grandi tabaccai che conosco e sino ad ora l’unico che si poteva fregiare di questo titolo era il mio grandissimo amico Alessandro Paris della tabaccheria Paris di Osio Sotto – Bg- a mio parere altra meta obbligatoria di tutti gli aficionados), è un grande personaggio  completamente decontestualizzato dalla Liguria del 2012, non è il classico ligure chiuso, burbero e poco socievole ma al contrario un brillante gentil’uomo d’altri tempi.
Baffo importante, sguardo attento e voce pacata. È una di quelle persone che capisci subito che “hanno di che parlare” e dalle quali c’è solo da imparare.
Ormai si sono quasi fatte le due e nonostante la nostra voglia di restare nel negozio a studiare ogni anilla o etichetta presente, la fame inizia a riaffiorare e quindi decidiamo di andare a mangiare.
Mr.Ansaldi ha prenotato al Pernambucco , grazioso ristorante reso meraviglioso dalla compagnia dei commensali.
Su consiglio dell’oste mangiamo una misticanza con crudità di gamberi e asparagi di mare, un’insalata tiepida di zucchine,polipetti e purea di pomodoro e poi come portata principale un fritto misto Reale. La nobiltà del piatto è data dalla grande bontà della materia prima nonché dalle dimensioni della portata.
Se fossimo stati in dieci avremmo comunque avanzato qualcosa. Ci si presenta un tripudio di gioia: scampi, gamberoni, orate e gallinelle dolcemente posati sopra un letto di calamaracci e seppioline cucinate con tanta passione. Credo che a causa di quella portata le risorse ittiche del mar ligure abbiano subito una perdita pari ad un quinto del suo valore!
Tutto ciò, se avete capito con chi avete a che fare, accompagnato non da acqua ma da una verticale di Pigato (dal Costa de Vigne al Vigne Veggie).
A tavola ho la conferma di quanto prima solo ipotizzato, Mr. Ansaldi è davvero un numero uno e il suo negozio è la trasposizione materiale delle sue passioni e del suo modo di concepire la vita.
 A tavola disquisiamo di champagne, sigari e fascino di bersi un Mojito a Cuba come aperitivo delle undici….il tutto Accompagnato dal primo di una lunga serie di sigari che ci accendiamo durante l’intera gita ligure. Ognuno accende il suo, ma tutti parlano del cigarro degli altri e così, anche una cosa semplice come il sigaro del pranzo diventa argomento per scambiarci opinioni e pareri.
Che bella la vita quanto riesci a prenderti questi momenti di leggerezza e libertà.
Cose semplici ma intrise di emozioni. Vivendo quella situazione vi giuro che ho pensato alle parole di un libro a me molto caro, Le Petit Price di Saint-Exupéry il quale dice che “l’essenziale è invisibile agli occhi” e in questa, come in tante altre situazioni in cui mi sono ritrovato, non so come dargli torto. Sono parole semplici, quasi banali da quanto solo logiche ma che, se vissute con l’amore di volerle valorizzare nella loro genuinità davvero ti lasciano qualcosa per sempre.
Strappo alla regola e la tabaccheria più importante della Liguria “oggi apre alle quattro! Se qualcuno vuole le sigarette le compra da un’altra parte, se vuole sigari sicuramente ripassa!” (Ansaldi docet. Se queste non sono conferme di quanto sia grande quest’uomo, non so che raccontarvi per convincervi).
Usciti dal ristorante, appesantiti e insonnoliti torniamo alla tabaccheria nella quale… come tradizione vuole, andiamo a fare il riposino pomeridiano che oggi equivale a dire immergerci nelle visioni oniriche del regno di Renato. Compriamo, beviamo e fumiamo ancora.
Felici come bambini decidiamo di farci una camminata nel borgo di Albenga e sostiamo per la granita pomeridiana in un bar in spiaggia. Mare a venti metri, ragazze in costume tutt’intorno e sigaro sempre acceso in bocca!
Ormai si sono fatte le sette ed è ora di ripartire. Il ritorno vola, tra risate e commenti su quanto appena fatto. Arriviamo a sera inoltrata a Bergamo ma con le ultime forze ci dirigiamo “a casa”,alla Hosteria del Vapore a Carobbio degli Angeli da Paolo e Monica, e presi dall’enfasi della giornata per concludere in bellezza ci apriamo una bella bottiglia di bollicine italiane e ci fumiamo l’ultimo sigaro insieme.
Ci sono giorni in cui credi che quello che succederà sarà tutto fantastico e poi, devi fare i conti con la realtà, e scoprire che avere amici come Enrico e Cristian ti possono serbare talmente tante sorprese che alla fine credi di stare ancora a sognare e che tutto deve ancora iniziare.
……Non me ne vogliate se non vi ho fatto alcuna descrizione di sigari ma in una giornata così, tutti erano buoni e anche quelli che non tiravano o erano troppo giovani sembravano Behike 56.



17 agosto 2012

Il sigaro della festa

Notavo in questi giorni le statistiche del nostro blog, e in un anno sono a mio avviso imbarazzanti.
Abbiamo praticamente quadruplicato le visite dello stesso periodo dello scorso anno, segno della bontà del nostro impegno, ma penso sopratutto della volontà di arrivare diretti e facili a tutti.
E proprio questa volontà che mi spinge ad arricchire il nostro modo di scrivere, nel senso di proporre a me e agli altri autori di postare anche dei piccoli pezzi che rispecchino dei nostri stati o nostre riflessioni, da condividere con tutti voi. Come se fosse una chiaccherata tra amici seduti ad un tavolo con un puro tra le dita, quei post che come questo, vengono d'un fiato, senza bisogno di riletture o correzioni.
Un semplice sigaro, una cena con amici, una serata di club, tutto pur di condividere esperienze e creare dibattito, arricchire le conoscenze di tutti, questa è l'idea.

Proprio in questo senso, approfitto per girarvi un pensiero di questi giorni, quello legato alla quasi necessaria goduria, che provoca un grande sigaro in un giorno di festa o di libagione.
Mi spiego meglio.
In occasione del Ferragosto, mi sono regalato la fumata di un Bolivar 108 edizione regionale spagnola del 2010 regalatomi dal caro amico Renato Ansaldi. A parte il fatto che Bolivar è uno dei miei brand preferiti, fumarmi un sigaro diciamo "della festa" è stato quasi necessario, per "santificare" la festa.
Penso che questa sensazione, passi in tutti gli aficionados e maniaci del sigaro come me, si tratta quasi di un doveroso auto-compiacimento, per poi via via sfoderare commenti ed opinioni con tutti gli amici.
Perchè questo è l'aficionados, un instacanbile edonista del fumo lento, un feticista del tabacco ed un esibizionista dei propri sigari.
Tornando al sigaro in questione,nonostante il non eccezionale aspetto a crudo e qualche vuoto di costruzione,  ha confermato il trend della produzione regolare,  un buon prodotto, con una forza costantemente media e una palette aromatica importante, emergono sentori di frutta secca, nocciole tostate su tutti, e la costruzione non eccelsa, non influenza la buonissima fumata che si è protatta sino alle dita, chiaccherando piacevolmente con Mattia.
Visti gli standard di alcune regionali e di alcune limitate, molto deludenti ultimamente, rendo omaggio a Bolivar per questa Corona Gorda, che mi ha regalato una buonissima fumata di un ora.



14 agosto 2012

Guida ai sigari del Caribe: Alec Bradley 2

Alan Rubin  - Fondatore Alec Bradley
Proseguiamo il nostro viaggio alla scoperta dei sigari prodotti dalla società Alec Bradley Cigars, partiamo subito con una "anilla" dal nome molto significativo, non solo per il marchio ma per le produzioni nicaraguensi in genere: K 147. E' infatti al Km 147 della "carretera panamericana" che si trova lo svincolo per Estelì, cuore pulsante del mondo del sigaro nicaraguense. Si tratta di puros a ligada 100% autoctona arrotolati in belle capas sun grown. La forza non è tipica di un sigaro nicaraguense di quel colore (ricordiamo che nel caribe l'associazione sigaro scuro = sigaro forte è molto più frequente rispetto a Cuba), probabilmente essendo una linea relativamente economica, benchè più cara dei bundles, è verosimile che il ligero, più costoso rispetto alle altre foglie, venga impiegato con parsimonia.
Passiamo ora sulla "sponda" honduregna, trovando con sorpresa una linea di sigari ottimamente bilanciata, con ligada prevalentemente autoctona, ad eccezione di una piccola quota di tabacchi da tripa, provenienti dal vicino Nicaragua; la Select Cabinet Reserve, commercializzata appunto in cabinet, ottiene ottimi punteggi sui rating internazionali, riuscendo ad equilibrare aromi e forza, rifiniscono la fumata le note speziate e piccanti della componente nicaraguense.
La linea Retreat invece, di fascia media di prezzo, è un blend orizzontale a tutti gli effetti, la ligada è supervisionata direttamente da Alan Rubin, presidente della società; lo scopo è quello di creare sigari di facile fumata, con un qualcosa in più rispetto a quelli di bassa fascia per il mass market, le capas scure di varietà Habano Rosado avvolgono una ligada mista di tabacchi nicaraguensi, dominicani e messicani, che conferiscono ai sigari buona complessità.
Veniamo ora ad uno dei marchi più in voga negli USA: Spirit of Cuba, che costituisce di fatto una sotto-gamma vera e propria, con 3 linee di prodotto, vendute sia in bundles che in box, la linea natural, leggera ed aromatica avvolta in capas connecticut shade, racchiude una ligada prevalentemente honduregna con aggiunta di piccole quote di tabacco colombiano e nicaraguense. La linea Habano, che all'opposto ha un carattere deciso ottenuto con porzioni generose di tabacco nicaraguense; ed infine la linea Corojo che ha caratteristiche intermedie tra le due.
Ultima linea venduta in bundles è la Special Blends, che trattiamo separatamente rispetto ai bundles di cui si accennava nel precedente articolo su Alec Bradley, poichè si tratta di puros nelle cui ligade non finiscono anche eccedenze di seco di altre produzioni, ma hanno una mezcla preparata ad hoc, tutto sommato anche abbastanza particolare, a partire dalle capas Ecuador, abbastanza pregiate e raramente usate in linee economiche;  la tripa è simile a quella degli occidental reserve, quindi prevalentemente dominicana, con Piloto Cubano, Olor e San vincente, ma completa la receta una quarta foglia di tabacco peruviano tesa a rendere questa linea più complessa e leggermente più corposa.
Veniamo alla serie Tempus, disponibile nelle varianti natural e maduro, che potremmo definire honduregna dal carattere nicaraguense. La maggior parte dei tabacchi di questa serie infatti, proviene da Trojes, zona situata nella Jalapa Valley al confine col Nicaragua, che conferisce ai tabacchi ivi coltivati quel corpo tipico delle produzioni nicaraguensi. Nella variante Maduro la capa è messicana, mentre nella natural proviene da Trojes, come la quasi totalità della mezcla. Entrambe le linee sono abbastanza complesse e con una intenstà aromatica di tutto rispetto, le valutazioni internazionali arrivano a voti di 93-94/100 per alcune vitolas di questa serie.
Valutazioni analoghe si riscontrano per la serie Vice-Press (il nome deriva dallo shape leggermente box pressed), la più forte prodotta sotto il marchio Alec Bradley, assieme alla Prensado, con generose dosi di tabacco nicaraguense e  messicano che conferiscono al sigaro un corpo nicotinico molto intenso, particolarmente apprezzato anche in Europa.
Veniamo infine a quella che è diventata la linea di punta di questa società, benchè fosse stata lanciata per collocarsi sulla fascia di mercato della serie Tempus: la Prensado, decisamente box pressed, che ha ottenuto, nel suo formato churchill, la nomina come sigaro dell'anno 2011 per cigar aficionado. il lingo invecchiamento dei tabacchi, la forza eccezionale, affiancata da note amare,  dolci e vagamente sapide, e la straordinaria complessità aromatica fanno di questa linea la migliore del marchio e una delle più valutate mai prodotte in honduras, anche se il corpo non è molto spiccato. La provenienza dei tabacchi è la stessa della linea Tempus, le proporzioni di ligada sono però più bilanciate tra il tabacco honduregno di Trojes e quello nicaraguense.
Notando come le due linee più forti del marchio siano anche box pressed, oltre che di colore scuro, chi vi scrive pone in evidenza come, oltre al colore della capa, nel panorama del caribe (soprattutto in Nicaragua, ma come dimostrano queste produzioni anche in Honduras) si stia cominciando ad identificare il sigaro forte  anche con la forma box pressed. Ricordiamo che questa forma è stata riportata in auge dalle pregiatissime serie Aniversario di Padròn, ed evidentemente, visto il proliferare delle capas sun grown negli ultimi anni, si cerca di connotare i sigari anche con altre caratteristiche visive, che pure non hanno molta influenza sulla fumata, ma che se utilizzate con criterio univoco (con adeguate proporzioni di ligada che identificano un certo gusto) possono orientare il consumatore verso prodotti con connotazioni specifiche.

13 agosto 2012

Guida ai sigari del Caribe: Alec Bradley 1

Spesso le nostre guide sui sigari del caribe cominciano dicendo che un determinato marchio porta il nome del capostipite della famiglia che ha fondato il brand, nel caso, forse unico, della marca Alec Bradley, il nome è quello dei futuri eredi di questa recente, ma molto dinamica società produttrice di sigari. Alec e Bradley sono infatti i nomi dei due figli di Alan Rubin, fondatore della società, che nel 1996, all'inizio del boom di espansione di vendite dei puros, ha avuto l'intuizione di lanciarsi sul mercato, ricavandosi una sua clientela piuttosto affezionata. In 12 anni infatti, il marchio ha lanciato ben 16 linee di sigari diverse, se si contano anche le varianti maduro di alcune "anillas" prodotte dalla società.
La produzione viene supervisionata da Ralph Montero, nelle manifatture che producono per conto della società le diverse linee di prodotto. La Alec Bradley non ha manifatture di proprietà, ma si avvale di alcune delle migliori fabbriche del caribe come Raices Cubanas in Honduras, Nestor Plasencia in Honduras e Nicaragua, e Henke Kelner in Repubblica Dominicana. Chi conosce il mercato extracubano di sigari sa che stiamo parlando di alcuni dei più importanti produttori di sigari del caribe. Ma veniamo alle diverse linee di prodotto (non tutte disponibili in europa) distrbuite sotto il marchio Alec Bradley.
Partendo da una delle linee più economiche, la American Classic, troviamo già un prodotto di livello discreto, se comparato alle linee economiche di altri marchi. Rollata nelle manifatture di Plasencia in Nicaragua, questa linea si compone di tabacchi prevalentemente nicaraguensi, ad eccezione della capa, di varietà connecticut coltivata in Honduras. Le linee economiche di sigari del caribe sono mediamente leggere, visto che contengono molto seco, tipicamente eccedentario nelle produzioni non cubane. questa linea invece offre buoni livelli di forza. Va detto che le eccedenze di seco hanno una loro destinazione specifica anche nella gamma Alec Bradley, esiste infatti una linea "seconds" sin anilla, di sigari molto economici, venduti in bundles.
Altri sigari economici venduti in bundles con ligada prevalentemente dominicana sono gli "Occidental reserve", la mezcla è peculiare della repubbica dominicana, dove i sigari vengono rollati: capa e capote di varietà connecticut avvolgono un ripieno composto da foglie delle 3 principali varietà dominicane (Piloto Cubano, Olor, e San vincente) utilizzate senza differenziazione di raccolto, rispettivamente come ligero, seco e volado. Ne risultano sigari discretamente complessi benchè leggeri con una spiccata nota sapida tipica dell'olor dominicano. Un ulteriore linea venduta in bundles è la plantation blend, prevalentemente honduregna, anch'essa caratterizzata da corpo medio e buona aromaticità.
Passando alla linea Back Market, una delle più famose oltreoceano, troviamo sigari abbastanza particolari, con capas sun grown di provenienza nicaraguense che hanno una discreta influenza sulle caratteristiche organolettiche dei puros di questa produzione, bilanciando bene le note aromatiche ma scarsamente corpose del tabacco honduregno della tripa, completato da una particolare nota legnosa vagamente sapida di tabacco panamense.
Passiamo ora ad una linea molto ben valutata dai fumatori americani, che raggiunge livelli di rating superiori a 90 in quasi tutte le recensioni: la Family Blend. Rollata nelle manifatture di Raices Cubana, in Honduras, è composta da un'ottimo blend di tabacchi aromatici di provenienza autoctona associata a foglie di discreta forza nicaraguensi, completa la ligada la leggera nota acida del capote di provenienza indonesiana.
Altra linea molto amata, disponibile in due versioni è la Maxx, disponibile nella variante Connecticut e Habano, la differenza sostanziale sta nella capa, Connecticut Shade di provenienza USA nel primo caso, e di varietà cubana coltivata "sun grown" in Nicaragua nel secondo, il capote è abbastanza neutro in entrambe le linee, ed è di provenienza costaricana. La tripa è a 4 vie, composta da tabacchi messicani, honduregni, nicaraguensi e colombiani in entrambi i casi  anche se i blend è sbilanciato, più verso il Messico e il Nicaragua nella linea Habano (più corposa), più verso le altre due componenti nella linea Connecticut (più aromatica).

Proseguiremo il nostro viaggio alla scoperta di Alec Bradley in un prossimo articolo



11 agosto 2012

Guida ai sigari del caribe: Nat Sherman

Potremmo definire l'articolo di oggi come la storia dell'espansione di una tabaccheria, è infatti così che nasce il marchio Nat Sherman, fondato dall'omonimo proprietario negli anni 30. Nat Sherman, all'epoca proprietario di una tabaccheria specializzata in sigari e pipe, inizia a produrre sigari, rollati a Cuba e in Florida, sotto la marca "Epoca". Successivamente il nome, e il know how di Sherman si intrecciano più volte con i cambiamenti epocali nella storia del sigaro, a partire dalla rivoluzione cubana, fino alle successive espansioni degli altri paesi produttori.
La vendita di sigari premium e pipe, ai quali Sherman affiancherà anche una propria produzione di sigarette "di lusso", rimane però uno dei business principali, negli anni '70 infatti Nat apre una tabaccheria a new york nella 5th Avenue, successivamente trasferita nella 42th street, dove Nat investe più di un milione e mezzo di dollari creando un walk in con 500.000  sigari e una splendida sala fumatori.
La produzione propria di sigari e sigarette, oggi nelle mani di Joel Sherman  (figlio di Nat), viene rollata nelle manifatture Camacho, Matasa e Altadis, in Repubblica Dominicana e Honduras.
La produzione di puros è abbastanza varia, ed offre prodotti per tutti i gusti e per tutte le tasche.
La linea Hamilton, rollata in Honduras offre le note tipiche di questo paese d'origine, con buona complessità aromatica, a scapito della forza, abbastanza lieve; i sigari sono avvolti da eleganti capas connecticut di provenienza americana.
La linea Metropolitan, simile come caratteristiche alla precedente, è però rollata in Repubblica Dominicana, ancora una volta si tratta di puros che esprimono caratteri tipici del paese di provenienza, una vaga nota salata, tipica dei dominicani, associata a buona aromaticita e forza medio-leggera.
"Evoluzione" della linea appena descritta è la Metropolitan Maduro, caratterizzata da livelli di forza più intensi, ed avvolta in capas connecticut broadleaf.
La linea Timeless, una delle più corpose della marca, è caratterizzata da tripa prevalentemente nicaraguense, pur essendo rollata nelle manifatture dominicane Matasa, si caratterizza per spiccate note nicotiniche ed aromi decisamente più speziati rispetto alle altre linee finora descritte.
Passiamo ora alle due linee "Gotham", la "Eastside" e la "Westside", che poco hanno in comune pur avendo l'anilla simile, La prima infatti è una linea quasi esclusivamente dominicana, ad eccezione della capa, connecticut shade grown di provenienza USA, e come tale riserva poche sorprese, nel senso che come ci si aspetta da sigari di questo tipo, le caratteristiche sono molto simili a quelle descritte per la linea metropolitan. La linea Westside invece è forse la più particolare della gamma Nat Sherman, ed inserisce nella ligada foglie di provenienza peruviana e brasiliana, come avviene da qualche anno a questa parte in alcune marche del caribe. La componente peruviana nella tripa e l'oleosa e scura capa Mata Fina di provenienza brasiliana assicurano buoni livelli di forza e complessità e struttura organolettica di ottimo livello.
Infine la linea VIP, sempre di provenienza dominicana con capas connecticut, rollata nelle manifatture Altadis, che pur avendo ligada prevalentemente dominicana offre livelli di forza medi e una complessità migliore rispetto alle altre linee dominicane del marchio.
Come citato Sherman produce anche cigarillos sotto il marchio Nats, tutto sommati discreti se paragonati alla media dei prodotti di quella categoria, e sigarette con filtro fatte totalmente di tabacco.




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