contattaci: cigarblog1@gmail.com
il contenuto del blog è rivolto a fumatori maggiorenni e consapevoli, che vogliono condividere la cultura legata al mondo del sigaro, non si vuole in alcun modo promuovere l'uso di tabacco. Si ricorda che in ogni sua forma, IL FUMO NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE

29 luglio 2012

Partagàs Salomones, prima e dopo l'ufficialità

Agli aficionados di lungo corso è ben noto come Partagàs, prima del lancio ufficiale del Salomones (184 x 57, double figurado) con doppia anilla LCDH, abbia prodotto per lungo tempo "clandestinamente" questa vitola (almeno dal 2004 in avanti, ma alcuni sostengono anche da molto prima). Questo sigaro, mai entrato nel vitolario ufficiale prima del 2008, era già ambito dai fumatori, tanto da essere addirittura inserito nei listini di alcuni importatori fin dal 2005-2006.
Al di la delle considerazioni sulle diatribe Habanos-Partagàs, dovute alla produzione di questa vitola, ci limitiamo in questo post a descrivere le caratteristiche di questo puro, prima e dopo l'ufficializzazione della sua produzione nel 2008.
Già dalla foto allegata, in cui sono messi a confronto i Salomones  in produzione ufficiale, con uno di quelli prodotti senza l'autorizzazione di Habanos, si nota come la produzione precedente sia, nonostante un invecchiamento più importante, ben più accattivante alla vista, rispetto ai "cugini" regolari, con capa scura.
Inutile dire che, come spesso accade anche coi first batch delle produzioni ufficiali, il miglor impatto visivo della produzione non autorizzata si traduce anche in una migliore struttura organolettica.
Partiamo dal presupposto che il Salomones LCDH attualmente in produzione regolare è un ottimo sigaro, come del resto il parivitola di Cuaba, con ottima evoluzione, buoni livelli di forza, discretamente complesso e lungamente persistente.
Immaginate ora di prendere un sigaro con le caratteristiche appena descritte, che può verosimilmente essere collocato attorno agli 85/100 nel punteggio della scheda di degustazione, e di elevare all'ennesima potenza ognuna delle sue sfumature organolettiche. Avete appena immaginato cosa fosse il sigaro che Partagàs non ha mai prodotto (o più propriamente che Habanos non ha mai prodotto) ma a cui tutti gli aficionados ambivano. Forza impressionante, ma mai aggressiva, note di cuoio, cacao, spezie e legno che si alternavano durante tutta la fumata, senza mai appiattirsi, un ottimo equilibrio tra forza, sapori ed aromi, ed una persistenza veramente lunghissima. Un sigaro che meritava sicuramente non meno di 95/100. L'unico rammarico di chi vi scrive è di avere rimasto solo 2 esemplari di questo fantastico manufatto clandestino!!!

27 luglio 2012

Un po di storia: Un sigaro sulle ceneri del convento

Cari lettori e amici, vi segnalo un bellissimo articolo che ho trovato navigando sul web, da leggere tutto di un fiato!

Esiste un edificio, in viale Regina Margherita a Cagliari, denso di storia e di storie: è l'ex manifattura tabacchi. Per più di cent'anni è stato teatro di un lavoro ormai scomparso, quello della sigaraia. Un lavoro speciale che si svolgeva in un luogo speciale: infatti, la manifattura tabacchi, è sorta dalle ceneri di un convento del '400; distrutto dai cannoni spagnoli nel 1717 fu acquisito dal Regio Patrimonio e adibito, dopo le necessarie ristrutturazioni, alla produzione di tabacchi.
 
Con pochi  investimenti iniziali si avviò la produzione di trinciati da pipa e tabacchi da fiuto, ai quali seguì quella dei sigari denominati "toscani". Diventata redditizia, l'azienda viene incamerata dai Savoia, diventando statale. Spina dorsale dell'opificio erano le sigaraie: la produzione dei sigari, totalmente manuale, era affidata esclusivamente alle loro mani. Una storia di donne quella delle signore dei sigari, i camici avana, femminile e femminista. Le operaie sono rudi, devono esserlo per quel mestiere: diciotto mesi di apprendistato sotto la guida esperta delle "maestre", le sigaraie anziane, e si era in grado di confezionare un ottimo "toscano". Formano una compagine che combatte per i diritti sindacali; ottengono, infatti, con le colleghe delle altre manifatture nazionali, le otto ore e mezzo e gli asili nido all'interno del luogo di lavoro. 
 
Alfio Orrù, classe 1928, con la madre sigaraia, il padre tecnico e lui stesso tecnico elettricista, è forse l'ultimo testimone di una famiglia e di una vita in manifattura. Con gli occhi persi nelle memorie di un mondo a parte, racconta la complicità delle sigaraie che si aiutavano a raggiungere il cottimo, magari allattando il bambino della collega; o ancora, del direttore che difendeva le operaie a spada tratta, perchè erano quelle che in manifattura lavoravano più di tutti.
 
Come per tutte le fabbriche, la meccanizzazione dei processi produttivi amputa il lavoro della sua parte poetica, e così le sigaraie scompaiono il 15 dicembre 2001.
Il resto è silenzio. 

Fonte: tratto da www.CagliariPad.it

26 luglio 2012

Novità dalla Spagna: Montecristo Edmundo 375 Aniversario

Dal mese di Luglio, un'edizione molto speciale può essere trovata presso i tabaccai spagnoli: Montecristo Edmundo 375 ° anniversario.

Per celebrare il 375 ° anniversario dell'istituzione del tabacco in Spagna, Altadis lancia un'esclusiva edizione limitata di 2.200 giare numerate di Montecristo Edmundo.
Queste giare sono state create in ceramica di Cordoba, erede della migliore tradizione ceramica araba e ha al suo interno 14 sigari Montecristo Edmundo, presentando una doppio anilla commemorativa e sono stati intrecciati e selezionati appositamente per celebrare questo importante anniversario.
I prezzi del lancio sono 200 € e possono essere acquistati solo in Spagna.
Perche Monte Cristo?
Montecristo è il marchio con più tradizione e più radicato in Spagna e il più riconosciuto dai consumatori. Perché è il marchio più venduto e prima del mercato Premium.
Per cui Edmundo?
È uno delle vitolas preferite dei consumatori (in realtà è stato scelto dal partner passione Habanos preferiti anni fa).
Una piccola storia sull'anniversario
Gli antenati di Altadis risalgono alla creazione, il 28 dicembre 1636, l'istituzione del tabaccaio in Spagna, prima monopolio fiscale, che è quello di sfruttare la vendita del tabacco come una fonte di entrate per le casse pubbliche.
Alla fine del XIX secolo, nel 1887, opta per la gestione indiretta dello stato e nasce la società residente sigaro che, nel 1945, fu trasformato nel tabacco e la cui fusione nel 1999 con il francese Seita darebbe luogo al gruppo Altadis. Imperial Tobacco acquisì Altadis nel gennaio 2008. (Tradotto da Bing)

Cigar Blog Multilanguage

Viste le numerose richieste dall'estero, da oggi sul blog è disponibile un traduttore automatico, che gira sulla piattaforma google translate, in grado di tradurre i contenuti del blog in 65 lingue diverse. Ovviamente lo strumento non permette una traduzione perfetta della grammatica ma può essere utile per comprendere i contenuti anche per chi non parla italiano. Dopo le schede di degustazione tradotte in varie lingue, e le interviste agli operatori di mercato esteri del mondo del sigaro, un passo ulteriore di Cigar Blog verso l'internazionalizzazione della passione per il mondo dei puros. trovate la funzione di traduzione cliccando nell'apposito menu a tendina in alto a sinistra nella pagina.

Since we had many requests from foreing countries, as regards the translation of some articles in our blog, is now embedded in the home page an automatic translator, running in the google translate's platform, that allows the automatic translation in 65 different languages. Obviously, the tool will not provide a perfect translation of the grammar, but can be useful to understand the contents, even for foreing aficionados. After the tasting sheets, available in multilanguage versions, and interviews with the stakeholders of the cigar market, Cigar Blog made a further step towards the international spreading of knowledge and passion for cigars. You can find that tool in the pull-down menu on the top left corner.

23 luglio 2012

Compra sigari su Internet, multata ...!

Acquista un pacco di sigari via Internet e viene multata per contrabbando.
Una vicenda che ha dell’incredibile, considerato che il «prezzo» da pagare ai Monopoli di Stato è stato (per ora) di 250 euro a fronte di un acquisto di soli cinque sigari!
I fatti risalgono al lontano 2003 quando la donna decide di comprare via Internet un pacco di sigari. Navigando nel web incrocia il sito www.cigarsclub.it, fa il suo ordine, paga con la carta di credito e, dopo una decina di giorni, riceve a casa il pacchetto con i sigari.
Quasi dieci anni dopo si presenta a casa sua la Guardia di finanza che le notifica il verbale di contestazione con il quale le si contesta il reato di contrabbando.
Secondo le indagini della procura di Brescia, che aveva aperto un’inchiesta sul traffico illecito di tabacchi on line, acquistando i sigari via Internet la donna avrebbe commesso contrabbando.
Insieme a lei, molte altre persone che avevano comprato sigarette e sigari attraverso quel sito sono finite nei guai, insieme naturalmente alla società che gestiva il portale.
Per la belezza di 25 grammi di tabacco, tanto pesavano i sigari incriminati, è scattata una multa di 250 euro. E ancora non è finita. Perchè i Monopoli di Stati annunciano che oltre alla multa ci sarà altro da pagare, tra tasse e interessi.
Il sito, nel frattempo, è stato messo sotto sequestro per disposizione del sostituto procuratore di Brescia Paolo Savio.

Fonte:http://nuovavenezia.gelocal.it/

22 luglio 2012

Fumiamo insieme: Trinidad Funadores

Domenica pomeriggio di luglio inoltrato, un temporale mattutino ha abbassato le temperature calde ed afose dei giorni scorsi, e un timido sole pomeridiano ha reso il pomeriggio veramente gradevole. Scendo nel walk in e scelgo un puro che mi accompagni per un paio d'ore di relax sull'amaca, a godermi questa splendida giornata, mentre osservo la pianura dove ancora le nuvole stanno portando il loro carico di pioggia verso la riviera.
L'attenzione mi cade sul Fundadores di Trinidad, Laguito Especial, 192x40, un grande sigaro che mi ha accompagnato in fumate memorabili, e che non tradisce mai come quasi tutti gli habanos della "famiglia" dei laguitos. Interessante come questo formato, leggermente oversize rispetto, ad esempio, al lancero di cohiba, ricada nella famiglia dei lonsdale per l'international shape, e non in quella dei long panatela, come invece i vari laguitos e delicados del vitolario Habanos.
L'analisi a crudo rivela una buona luminosità della capa, ed aromi piuttosto intensi nonostante il sigaro sia abbastanza invecchiato, tolgo alcuni cristalli di microfermentazione, ormai esauritasi da tempo.
Il sigaro è del 2002, ed è impossibile tentare di srotolare il "pigtail" come invece è possibile fare nei sigari con questo tipo di chiusura quando sono più giovani, mi accingo quindi ad un taglio classico con ghigliottina. I primi puff rivelano note molto delicate, la forza è quasi impercettibile ma non tarda ad arrivare con toni medi già dopo un centimetro di sigaro fumato, per poi crescere continuamente fino a raggiungere livelli decisamente alti sul finale. Aromi di erba e terra accompagnano la prima parte della fumata, il sapore dominante è quello dolce, appena scomparsa la lieve nota amara dei primi 4 o 5 puff, tipica dei sigari con questo grado di invecchiamento. il secondo tercio vede esplodere una complessità ed una evoluzione eccezionali, tipiche di questo sigaro in particolare, e più in generale dei formati lunghi e sottili. Probabilmente la suddivisione ideale della fumata in tercios è riduttiva per questo tipo di puros.
Aromi di legno, cuoio e spezie si alternano e lasciano posto ad aromi di frutta secca, cannella e a tratti nuovamente di terra, come nel primo tercio, il sapore dolce si attenua man mano che il braciere procede verso la testa, lasciando spazio ad una nota sapida che accompagnerà il sigaro fino a fine fumata, intensificandosi ad ogni puff.
L'ultimo tercio vede nuovamente cambiare la paletta aromatica, scompaiono i toni percepiti in precedenza, o più probabilmente vengono sopraffatti dai nuovi, e da una fortaleza che raggiunge livelli elevati. Compaiono note di pane tostato, di caffè e di pepe, alla sapidità si affianca una gradevole nota piccante.
Dal punto di vista costruttivo un sigaro eccellente, dal tiraggio perfetto, e senza difetti di combustione.
Fumo fin quasi alle dita, abbandono il mozzicone nel posacenere gustandomi ancora l'ottima persistenza offerta dalla splendida ligada
voto 95/100 ... AMEN!!

20 luglio 2012

Fumiamo insieme:El Rey del Mundo Torpedos ER Italia




Il meritato giorno libero per me significa sempre una cosa,fumare.
Negli ultimi tempi l'imminente grande trasloco occupa gran parte delle mie giornate e dei miei pensieri ma appena ne ho la possibilità ne approfitto per rilassarmi e godermi uno dei sigari che alloggia nel mio humidor.
Quest'oggi in una mite e fresca giornata di luglio decido di sacrificare un El Rey del Mundo Torpedos edizione regionale per l'Italia 2008 proveniente da uno dei 276 Cabinet da 50.
Il sigaro non si presenta al massimo della forma la capa alla vista colorado claro è un po' secca,priva di olii e leggermente ruvida.
Il riempimento è regolare lungo il corpo ma eccessivo e con qualche nodo alla testa, che però non influisce cosi pesantemente sul tiraggio che seppur poco più serrato del normale consente comunque un'ottima fumata.
Al naso i profumi sono molto lievi riconducibili al fieno.
La costruzione nel complesso risulta medio/buona senza nessuna particolare pecca o eccellenza.
All'accensione qualche nota aspra si fa subito notare per poi sparire dopo pochi centimetri di fumata.
Il primo tercio, caratterizzato da forza leggera non rivela aromi fantastici gli unici percepiti ricordano spezie e legno ma non convincono, aspetto l'esplosione nel secondo tercio dove molti aficionados dicono cominci veramente l'orchestra di aromi di un sigaro.
Il secondo tercio cominciato dopo poco più di 20 minuti di fumata non cambia, gli aromi molto leggeri, anche se poco variegati, deludono alquanto nonostante la forza che cresca lievemente.
A far guadagnare un po' più di punti a questo avana è il terzo tercio, la forza aumenta leggermente non sembrando comunque aggressiva e gli aromi sono più intensi e variegati.
La fumata termina dopo 1 ora e 20.
La persistenza è media e la finezza è riscontrabile in molti altri avana di produzione ordinaria e non giustifica il prezzo che, anche se non alto (ricordo di circa 10 euro), mi spingerebbe ad un investimento migliore per esempio ad un Belicosos Finos (rimanendo in tema di piramidi) che a parer mio può regalare di più.
Di certo è da riprovare per molteplici motivi.
Per adesso l'esemplare fumato guadagna


58/100


19 luglio 2012

Novità nel mondo degli Humidor!

DeART presenta Kalì: il mobile che coniuga eleganza e multifunzionalità

DeART, azienda produttrice di componenti d’arredamento dal 1962, è lieta di presentare Kalì, un nuovo mobile multifunzione del brand Cigars Time dedicato a humidors di ultima generazione per la conservazione dei sigari.

Disponibile attualmente nella dimensione di 150x50x210h cm, Kalì unisce la possibilità di essere allestito nella parte centrale, secondo le esigenze del cliente, con forme classiche che lo rendono un oggetto adatto ad essere integrato in qualsiasi ambiente, sia privato che pubblico.

Passando da chiuso ad aperto, Kalì svela i suoi segreti e sorprende con le sue infinite possibilità di utilizzo. Il mobile infatti si presenta nella parte centrale come una vetrina per sigari, realizzata in cedro spagnolo e fornita di umidificatore dinamico oltre che di un climatizzatore a celle Peltier. La vetrina sigari dispone di tre vassoi regolabili ed estraibili con frontale in vetro extra chiaro e di due ripiani che si muovono su guide scorrevoli. La vetrina ha un’illuminazione a LED per un consumo energetico ridotto.
Una volta aperto però, Kalì disvela anche un mobile bar: le 4 ante battenti laterali, che si aprono con il sistema spingi/apri, sono predisposte con ripiani studiati per contenere bottiglie anch’essi montati su guide per facilitare la loro fuoriuscita e consentire un migliore alloggiamento delle stesse. Nella parte centrale del mobile, inoltre, vi è un comodo piano d’appoggio rivestito in pelle, anch’esso con apertura facilitata.

DeART ha fatto della personalizzazione dei suoi prodotti uno dei suoi punti forti, infatti, nella parte inferiore centrale di Kalì è possibile installare un frigobar oppure una cassaforte e se si vuole predisporlo con cassetti o con rotori per tenere in carica una collezione di orologi automatici. Il tutto per creare un componente d’arredo che parli di lusso, sia quando è chiuso, che quando apre le sue “braccia” dischiudendo un mondo segreto.

La versione della foto allegata è in mogano sapelli e piuma di mogano per la parte esterna con verniciatura lucida brillante, mentre per l'interno è stato scelto l’acero con verniciatura opaca. Questo è solo un esempio perché le finiture possono essere innumerevoli. Il mobile infatti viene prodotto esattamente come un abito sartoriale.

Kalì, come tutti i prodotti firmati DeART, può essere spedito in tutto il mondo e non necessita di tecnici specializzati per l’installazione.

18 luglio 2012

Fumata di mezza estate: H.Upman No.2 e Sherry con SSSanterno


Ieri sera ha avuto luogo l'ultima serata, prima della pausa estiva, del club Slow Smoke Santerno, abbiamo degustato un'eccellente H.Upmann No.2 (piramide - 156<52) , che poco o nulla ha da invidiare ai parivitola più famosi di altre marche cubane (Montecristo No.2, Partagas P2, etc), in abbinamento a vini Sherry. Un sigaro con un ottimo equilibrio, che dopo 4 anni di invecchiamento esprimeva già a pieno le sue caratteristiche organolettiche più nobili, buona l'evoluzione aromatica, discreta la complessità, partito su note di terra e legno, passando da note di cuoio e cacao, per arrivare su aromi più decisi di caffè e spezie sul finale, come si addice ad un tipico e schietto Habano. Eccellente l'evoluzione in forza, passata da livelli medi nel primo tercio fino a livelli decisamente elevati sul finale. Buona anche la persistenza, anche se come descritto in seguito, il sigaro ha trovato un degno compare in questo senso, nel secondo degli sherry in abbinamento.
L'abbinamento, già testato da alcuni soci del club, ma mai in degustazione collettiva, ha rivelato sorprese positive, sia per quanto riguarda la liaison sigaro-sherry, sia per farci capire quale sia l'amplissima gamma di prodotti che possiamo incontrare parlando di un prodotto come lo Sherry.


Il primo vino abbinato è stato un Tio Pepe Fino, prodotto dalle cantine Gonzalez Byass. Ricavato dalle uve palomino di Jerez de la Frontera, è invecchiato 4 anni con il metodo soleras. Si tratta del prodotto "base" per questo tipo di vino, ha colore paglierino, gusto secco, vagamente marsalato come spesso avviene per vini invecchiati a lungo in ambienti relativamente caldi, in cui non tardano a comparire gradevoli aromi terziari. Il risultato del primo sherry sull'abbinamento era decisamente di tipo contrastante, con effetto di reset sul palato che rinnovava le percezioni di ogni singolo puff, decisamente dominante il sigaro in questa prima fase.
Situazione ribaltata invece, nel secondo abbinamento, con un'ottimo Don Zoilo 12 anni, prodotto dalle cantine Williams & Humbert a partire da uve Pedro Ximenez, appassite per 15 giorni al sole, il vino è invecchiato per 12 anni con metodo soleras. Persistenza è la parola chiave per questo prodotto, di colore nero con riflessi color mogano; gli aromi caratteristici dell’uva Pedro Ximénez, di caramello, frutta secca e fichi, si espandevano al palato restando dominanti anche sul sigaro, nei puff immediatamente successivi ad ogni sorso, nonostante la fase finale della piramide di H.Upmann fosse decisamente più corposa rispetto alla prima parte. Il risultato del secondo prodotto affiancato al sigaro è stato una via di mezzo tra un abbinamento concordante ed uno interfacciante, per via della gradazione alcoolica superiore rispetto al primo prodotto, associata all'elevato contenuto zuccherino che stimolava la salivazione.

17 luglio 2012

25 Luglio, Vino Sigari e cibo,per una grande serata con l'Ais Napoli!

Il 25 luglio alle ore 19,30 con l’evento “ASTReatfOod” le Cantine Astroni di Napoli, in collaborazione con la neonata associazione Spiriti Liberi, l’Associazione Italiana Sommelier Delegazione di Napoli e la SABINALBANO Modart Gallery, daranno il benvenuto ufficiale alle vacanze estive con una serata in cantina all’insegna della leggerezza e della spensieratezza. Protagonista assoluto della serata sarà il cibo di strada partenopeo in tutte le sue sfaccettature, dalle versioni tradizionali a quelle rivisitate da alcuni dei più interessanti chef emergenti della regione.
Appuntamento alle 19,30 per l’aperitivo in vigna al tramonto con l’Astro spumante di Cantine Astroni e il sottofondo musicale a cura del Friends jazz 4tet (Umberto Paudice, piano e tromba; Salvatore Udito, chitarra; Salvatore Ponte, contrabbasso e Alessandro Godono, batteria e voce – ospite della serata Antonio Imparato).
Ci si sposterà, poi, in cantina per dare inizio alla festa vera e propria. Tante le proposte gastronomiche da cui farsi tentare accompagnati dalle note del Friends jazz 4tet che nel corso della serata si cimenterà anche in una simpatica “wine session” trasformando in strumenti musicali le attrezzature della cantina (botti, bottiglie e cosi via). Come classici dello street food ci saranno le rinomate pizze “a portafoglio” di Attilio Bachetti e i taralli e le freselle di Stefano Pagliuca che offrirà anche il suo apprezzato pane a canestrella. Versioni tradizionali alternate a interpretazioni più moderne del cibo da strada, invece, per i giovani talenti della cucina quali la finalista di Masterchef 2011 Luisa Cuozzo, Mirko Balzano, Eduardo Estatico, Francesco Fusco, Michele Grande, Fabio Stefano Crispino e Francesco Armenio.
Finale rinfrescante con i gelati alla frutta del “Gran Caffè Maione” di Villaricca (Na) e con le fette di anguria distribuite da due “mellonari per caso” che per l’occasione abbandoneranno le loro mise usuali.
Ad accompagnare il food in maniera briosa ci saranno le bollicine dell’acqua Ferrarelle e dell’Astro spumante di Cantine Astroni. E, giusto per non farsi mancare nulla, l’Antica Distilleria Petrone di Mondragone (Ce) fornirà i propri liquori.
Prevista anche una sezione Lounge con una degustazione di sigari italiani, guidata dai relatori del Club Amici della Dolce Vita.
Spazio, inoltre, alle performance artistiche, affidate all’attenta direzione di SABINALBANO Modart Gallery di Napoli che, per interpretare al meglio i concetti di luce e leggerezza, fili conduttori dell’intera serata, ha scelto per gli ospiti di ASTReatfOod la Compagnia Danza Flux, composta da Fabrizio Varriale e Chiara Alborino, che si esibirà in una performance di danza contemporanea dal titolo “Writing for”.
Si ringrazia il maestro artigiano Stefano Ferrara per la fornitura delle attrezzature per la frittura.
E’ richiesto un abbigliamento casual, per sottolineare lo spirito libero della serata.
Costo della serata: euro 20 (+ 5,00 euro tasca con bicchiere – da rimborsare a restituzione del bicchiere)
 Per prenotazioni (posti limitati, prenotazione obbligatoria)
 Tel: 081 5884182 (lun-ven dalle 10,00 alle 13,00 e dalle 15,00 alle 18,00)
 e.mail: info@cantineastroni.com
 Cantine Astroni Via Sartania, 48 Napoli
Menu
ATTILIO BACHETTI Pizzeria “Da Attilio” di Napoli
Pizze a portafoglio
STEFANO PAGLIUCA “EnoPanetteria dei Sapori” di Melito (Na)
Pane a canestrella, freselle e taralli
MIRKO BALZANO “Villa Assunta” di Mirabella Eclano (Av)
‘O Per e ‘o Musso
EDUARDO ESTATICO “C&D Ristorante vesuviano” di Portici (Na)
Panino di frittata di pasta con cremoso di tuorlo, provola ,alici e pane
FRANCESCO FUSCO “Locanda IL MOERA” di Avella (Av)
La parmigiana di spiga
MICHELE GRANDE “La Bifora”di Bacoli (Na)
Panini dAmare
FABIO STEFANO CRISPINO e FRANCESCO ARMENIO “Uno Barrato” di Napoli
Cous Cous di verdure croccanti e pesce bandiera in Carpione
Quinto quarto di vitello con taralli napoletani e cozze
LUISA CUOZZO “Pallino” di Napoli
Fritti e Palline
Gelateria Gran Caffè “MAIONE”
Gelati alla Frutta
Anguria proposta da “mellonari per caso”
Acqua Ferrarelle
Astro by Cantine Astroni
Liquori dell’Antica Distilleria Petrone
Contatti stampa
Laura Gambacorta 349 2886327 laugam@libero.it
Dora Sorrentino 3497522870 dodosorre@libero.it

12 luglio 2012

Nuovo Sondaggio Cigar Blog: Quanti sigari avete

Cari amici aficionados, Cigar Blog lancia un nuovo sondaggio (vedi sezione a lato della pagina):
al fine di conoscere le abitudini dei fumatori che ci seguono, per capire se il nostro pubblico è formato principalmente da fumatori che amano conservare i propri sigari preferiti o se preferiscono acquistarli man mano che li consumano, e per avere un'idea di quanti di voi siano piccoli o grandi accumulatori, o collezionisti di sigari, vi chiediamo quanti sono i sigari che mediamente conservate nei vostri humidor.
Il sondaggio si chiude il 20 agosto. Ovviamente valgono tutti i tipi di sigari (toscani, caraibici non cubani e habanos) sono esclusi i cigarillos :-)
Partecipate numerosi, le informazioni che abbiamo sul nostro pubblico ci aiutano a migliorare i contenuti del blog, rendendoli sempre più mirati al nostro pubblico.

Saluti Fumosi,
Lo staff di Cigar Blog... Sigari e Dintorni.

11 luglio 2012

18 Luglio, ritornano le serate del Cigar Club 06

Carissimi lettori, vi giriamo il lancio della prossima serata del Cigar Club 06 di Roma, chi volesse partecipare può contattare direttamente gli organizzatori, via mail, buone fumate!

"Attenzione attenzione!!!!!!!!!!!!
Cari amici, cari soci e confratelli di stile,
siamo giunti alfine alla pausa estiva. La prima parte della nostra esplorazione si chiude qui, sotto un sole che non sembra voler concedere tregua: pertanto, abbiamo ritenuto opportuno reincontrarci nella frescura delle Gole di Amatrice, per omaggiare un regno che dal mare trasse fama e ricchezza.
Alla corte che diede all'Italia la prima scuola di medicina e la prima ferrovia abbiamo dedicato il menu;
alle delizie nicotiniche ha pensato un nostro gradito ospite il dott. Arturo Ciullo (Manager Davidoff Sud Italia), che dai temperati caveau della Davidoff Italia ha estratto un triplo maduro, scuro e robusto corollario di sei mesi densi di passioni.
I posti sono per necessita' limitati a 21... dunque affrettatevi!
presso le gole di amatrice   Corso trieste 168 00178 Roma  ore 20:15

menù

La Pizzella con pomodorino e parmigiano
La Mozzarella di Bufala Campana

Il Sartu' di Riso

Il Gateau di Patate farcito
Il Babà

Vino Greco di Tufo o Fiano di Avellino "Cantine Colle di San Domenico"

Limoncello di Sorrento
sigaro camacho triple maduro
ospite della serata menager davidoff


Prezzo per persona € 60,00 soci,   70,00€ non soci


Per la partecipazione è indispensabile prenotarsi effettuando un bonifico entro e non oltre il 16 luglio.

IBAN IT52S0539003220000000091546 
Banca Etruria 
intestato a Cigar Club 06

comunicando l'avvenuto pagamento con una mail a info@cigarclub06.it.
 E' anche possibile effettuare il pagamento in contanti, entro il  18 luglio , presso la nostra sede di Viale Giulio Cesare 181.
A tutti i naviganti stiamo ripartendo con il sito, e dopo mesi siamo riusciti a riorganizzarci e piano piano stiamo inserendo nuovi contenuti, insieme alle  fanzine:
http://www.cigarclub06.it/cigarclub/index.php

Vi aspettiamo il 18 alle 20:15!!!!!!!!!!!"

09 luglio 2012

«Doge», il sigaro della Serenissima In produzione 150mila pezzi

Dopo secoli di clandestinità, il consorzio tabacchicoltori del Grappa commercializzerà lo storico «blend». Sulla scatola il Leone di San Marco.

Perderà forse il gusto del proibito che ha avuto per quasi cinque secoli, ma finalmente avrà la dignità che si merita anche fuori dai confini del Veneto: l’antico sigaro nostrano, grazie a un accordo siglato dal consorzio Tabacchicoltori del Monte Grappa con Manifatture Sigaro Toscano, sarà disponibile nelle tabaccherie del nordest a partire da settembre e nel resto d’Italia Italia a partire dall’inverno. Il prodotto avrà un nome evocativo («Doge»), sarà prodotto interamente a mano in 150mila esemplari e avrà, come richiesto dal governatore Luca Zaia, un packaging d’alta classe che rappresenti l’origine veneta. Ma più che i numeri, ancora relativamente piccoli (fanno parte del consorzio circa un centinaio di agricoltori per un totale di circa 30mila quintali annui di produzione, ma di questi solo 2-3mila sono del tipo usato la lavorazione «nostrana»), a colpire è la storia del sigaro del Brenta.
Una storia fatta di clandestinità e contrabbando, di decreti serenissimi e imperiali: lungo uno dei fiumi più significativi del territorio, da Valstagna a Campese di Bassano del Grappa, i sigari si cominciano a produrre già nel tardo 500, a un secolo dall’importazione in Europa della pianta di tabacco (all’epoca chiamata erba regina). Soltanto nel 1763, quasi due secoli più tardi, i rappresentanti della Repubblica concessero tuttavia il privilegio agli agricoltori di coltivarlo legalmente. Il sigaro nostrano, antenato di quello che sarà il «Doge», è però già conosciuto, tanto che si hanno testimonianze che parlano di sigari fumati dai signori veneziani già nel 1677. Nei secoli successivi la comunità del Canal di Brenta, colpita da pesantissime carestie, ha fatto di necessità virtù: proibiti prima dalla Repubblica, quindi da Vienna e infine dai finanzieri italiani per motivi «fiscali », i sigari nostrani non esistevano ufficialmente ma li fumava tutto il Veneto, grazie a una rete capillare di contrabbando che partiva da Bassano e raggiungeva, di mano in mano, gli angoli più remoti della regione.
Questo per 249 anni, fino a che, nel 1939 sedici agricoltori costituiscono una cooperativa denominata «Consorzio tabbachicoltori del Grappa»: si occupano principalmente di altri tipi di tabacco (soprattutto per sigarette, il Veneto è uno delle regioni dove se ne produce di più), ma continuano a proporre «clandestinamente » - o al limite in circuiti ristrettissimi e comunque artigianali - il «nostrano». Ora, dopo sette anni di progetti, il sigaro riacquisterà la sua dignità sul mercato ufficiale: grazie anche all’interessamento della Regione, il consorzio ha trovato un accordo con il gruppo Maccaferri, holding che detiene la proprietà delle Manifatture Sigaro Toscano. La parte artigianale della produzione (quella di maggior pregio) continuerà sulle rive del Brenta, con dieci addette che si occuperanno manualmente del confezionamento dei sigari, mentre quella industriale emeccanizzata si sposterà a Lucca.

fonte:venetonews.com

 

 

05 luglio 2012

Slow Smoke Santerno, Degustazione H.Upmann no.2 con sherry


Slow Smoke Santerno saluta i suoi soci prima della pausa estiva con una degustazione di H.Upmann no.2, sontuosa piramide del noto marchio globale di Habanos, dal tipico carattere deciso. Tra le piramidi Habanos che condividono sia Vitola de Salida e de Galera (le altre sono Montecristo no.2 e Doplomaticos no.2) è sicuramente quella che esprime i livelli di forza più spiccati e gli aromi più decisi. Anche per questo l'abbinamento scelto è stato lo Sherry, che è un vino liquoroso prodotto a partire da uve di tipo palomino, Pedro Ximénez e moscatel, raccolte in vendemmia tardiva, che permette la formazione di lieviti indigeni ( levaduras de flor ), responsabili della formazione del cappello protettivo durante la fermentazione.
Dopo la raccolta avviene l'ammostamento, quindi si procede con una fermentazione rapida (8 giorni circa), subito seguita da una fermentazione malolattica. A questo punto si procede con una 'mutizzazione', cioè l'aggiunta di un distillato di vino a 78%,portando la gradazione sui 15-18 gradi alcool a seconda del prodotto, e di fatto stoppando tutte le fermentazioni in atto.
Si procede poi con invecchiamento mediante metodo solera, tipico della zona di Jerez, non solo per lo Sherry ma anche per gli ottimi Brandy di quella zona, e adottato anche da diverse case di produzione di Ron Anejo di scuola spagnola.

L'appuntamento è al ristorante Anonima Fornelli, via emilia 38, a Imola, Martedì 17 luglio alle ore 20,30. Per info e prenotazioni: info@slowsmokesanterno.com


04 luglio 2012

Fumiamo Insieme: Por Larranaga Valiosos ER Suiza 2009




In una mite domenica decido di sacrificare un Por larranaga Valiosos Er Suiza 09 prodotto in esclusiva per il distributore svizzero Intertabak in 2000 box (SBN) numerati .
La costruzione di questo piramide(156x52) vestito da doppia anilla è davvero ottima, la capa colorado maduro dopo questi 3 anni di affinamento è sempre grassa e untosa, non stride sotto le dita ad ogni delicato palpeggio.Il riempimento è uniforme con qualche piccolo vuoto sulla testa che non compromette assolutamente la fumata.
Il taglio minimo rivela un tiraggio perfetto,tendente leggermente all'eccessivo.a crudo i sentori ricordano vagamente menta e liquirizia.
L'accensione, per mezzo di un fiammifero rivela una nota amara che persiste solo i primi 2/3 profondi puff.
Durante tutta la fumata, caratterizzata da una combustione un po' irregolare l'evoluzione e gli aromi sono sempre stati costanti e presenti, i secondi, molto dolci e tendenti al miele, hanno accompagnato tutto l'arco della fumata con molte sfumature riconducibili a cacao e legno.
I sigaro dopo circa 2 ore di fumata arriva al capolinea.
La persistenza non è delle migliori anche avendo verso la fine della fumata quella spinta della forza in più che farebbe presupporre una lunga durata post fumata e "post puff"che purtroppo non si verifica.
3 anni di affinamento non sono molti ma onestamente l'ho trovato più pronto di quanto pensassi il che lo fa rientrare nella categoria invecchiamento consigliato da 3 a 5 anni dopodiché comincerebbe(secondo il mio parere) la sua curva calante che potrebbe si dare sfogo ad aromi fini e variegati ma a discapito della forza che già adesso sembra giusta e col passare del tempo potrebbe calare.
Anche se il piramide come formato non mi affascina molto devo ammettere che compilando la scheda di degustazione by cigar blog posso essere più che d'accordo col confermare il voto risultante della somma dei punti guadagnati nelle singole categorie.
In conclusione un sigaro buono ma che non emoziona più di tanto.
75/100

Fumiamo insieme: Partagas Coronas Junior

Come per il lavoro, si dice che un buon aficionado non dovrebbe mai innamorarsi di un brand o di una vitola precisi. Tuttavia, chi vi scrive, come è noto alla maggior parte dei nostri lettori più fedeli, è un partagasiano tout court, tanto quasi da poter far suo il motto di Partagas "y nada mas". Ciò premesso, questa recensione cerca di essere il più obiettiva possibile, nell'alveo delle linee-guida del nostro blog.
Il Partagas Coronas Junior è un coronita (117x40), interamente composto di tabacco cubano, il che, nonostante le ridotte dimensioni e la personale disaffezione per i sigari in tubo, lascia già ben sperare. Appena aperto il tubo, i sentori speziati e piuttosto decisi tipici dei Partagas si fanno subito sentire, con odori erbacei anche piuttosto forti. A crudo, l'impressione cresce, rafforzata da odori di pepe tipici, anche qui, del brand. Il sigaro appare liscio, piuttosto vellutato, senza alcuna untuosità e irregolarità.
La conservazione dell'esemplare in questione, acquistato, come sempre, dall'amico Fazio Rago di Potenza, risulta ottimale, forse ancora un po' troppo umida, come risulta dalla difficoltà dell'intestazione, non facilissima come altre volte. Tuttavia, Partagas merita queste piccole difficoltà che fanno ben sperare in una fumata più consistente di altre vitolas de salida del brand, che non risultano sempre così aromatiche di primo acchito.
Il primo tercio è tutto Partagas, aggredisce quasi subito il sentore erbaceo e piuttosto speziato. Risulta, infatti, persistente l'aroma vegetale, con qualche nota terrosa, che scompare, nel secondo tercio, quando anche il vegetale diventa lieve, sostituito da frutta secca e legno, che prende il sopravvento nel terzo tercio, accompagnato da un lieve aroma di noce. Forza decisa all`ingresso, poi medio-leggera fino al termine della fumata, che dura circa cinquanta minuti e lascia una persistenza sorprendentemente medio-forte.
Tiraggio e combustione perfetti, con una cenere grigio uniforme decisamente compatta. Il tutto probabilmente dovuto al fatto che si tratta di un sigaro a tripa larga (o Long Filler), costruito con foglie intere. Il che presenta delle peculiarità collegate alle dimensioni delle foglie che, essendo intere, garantiscono un'evoluzione associata alla lunghezza, caratteristica che manca nei "tripa corta" realizzati con tabacco trinciato.
Un sigaro ideale per un dopocena estivo, da gustare durante una chiacchierata e con abbinamenti non troppo alcolici, che ne accompagnino, appunto, la saporosità leggera, ma non eccessiva. Promosso a pieni voti come il sigaro ideale per la nostra prima uscita al Crazy Cocktail di Potenza, di cui abbiamo già parlato in un post precedente, e graditissimo da uomini e donne presenti.

03 luglio 2012

Grandi Fumate: Bolivar 5ta Avenida, ER Germania 2009

Oggi vi riporto le impressioni di fumata di un gran sigaro, donatomi dall'amico Mattia (MattBatt nel blog), purtroppo fumato in un'occasione non troppo esaltante (la finale degli europei persa 4-0 con la Spagna). Ovviamente al di la del contesto, il sigaro è stato piacevolissimo, ho accompagnato la fumata con vino spumante, e a tratti acqua fresca, visto che il caldo della serata non permetteva di eccedere col tasso alcoolico.
Il puro in questione è il Bolivar 5ta Avenida, il nome è riferito a 5th Avenue, l'importatore tedesco di sigari habanos, che aveva l'esclusiva di distribuzione per questi puros prodotti nel 2009, e distribuiti in box da 20 e giare in ceramica da 25 pezzi. Il sigaro è anche noto tra gli aficionados come "il 109" di Bolivar, modulo 184 x 50, leggermente rastremato sulla testa, prodotto nel periodo pre-embargo in alcune produzioni regolari (il gigantes di Ramon Allones fino a metà degli anni 70 aveva questa vitola), successivamente utilizzato solo per produzioni speciali di habanos, oltre al sigaro in questione ed ai celebri "109" di Partagàs degli humidor 150°, 155° e 165° Aniversario e quello di Romeo y Julieta del 130°, la vitola si affaccia sulle edizioni regionali in Messico nel 2007 (Edmundo Dantès "El Conde"), e nel 2011 in Svizzera (Punch Clàsicos). 
Un Formato importante, imponente, che si presenta con una bella capa colorado, toni giallo-dorati, con capa luminosa e setosa, regolare e senza imperfezioni; riempimento regolare, confermato anche dal tiraggio, costruzione perfetta al tatto, leggermente smentita dall'analisi dinamica dove si rivela una disposizione del ligero leggermente decentrata. Profumi a crudo abbastanza intensi, di cuoio, legno e cacao. Cenere grigio acciaio,  abbastanza compatta, benchè la combustione fosse leggermente sbilanciata verso un lato. 
Il vero punto di forza di questo sigaro è stata l'evoluzione organolettica, eccellente, come auspicabile in un formato di questa lunghezza: partenza su toni dolci e livelli di forza media, associati a note di fieno, terra e frutta secca; in crescendo sul secondo tercio, con sapori più sapidi, forza medio-elevata e note aromatiche di cacao e legno; all'apice sul finale con forza decisa, leggero sapore amaro, non sgradevole, che si affianca piacevolmente alla nota sapida, e toni aromatici tipici del finale come caffè, spezie e tostato. 
Sigaro abbastanza equilibrato per tutta la fumata, a parte gli ultimi puff sul finale, decisamente sbilanciati verso la forza, forse per le caratteristiche del formato. Buona anche la complessità, lunghissima la persistenza. 
Un sigaro da 90/100 nel complesso, che sicuramente può beneficiare di lungo invecchiamento e può agevolmente essere abbinato a distillati di un certo corpo, specialmente sul finale, anche se non disdegna l'abbinamento per contrasto con vini spumanti. Muchas gracias Mattia, per la splendida fumata !!! :)  

Una vera signora non dovrebbe mai bere Porto né fumare sigari cubani

Carissimi amici, vi posto un pezzo, a mio parere fantastico, che ho trovato navigando in rete stamattina, sul sito intravino.com
Il punto di vista di una Lei,su alcuni abbinamenti sigaro/porto, un post molto molto interessante, che vale la pena di essere letto tutto di un fiato!

Scritto da: Cristiana Lauro lunedì 2 luglio 2012 8:45

In questi giorni ho provato tre grandi Porto piuttosto vecchi, accompagnati da una delle migliori fumate degli ultimi tempi: Cohiba Behike BHK 56, più che un sigaro, una leggenda. Behike è sul mercato dal 2006 ed è celebrativo del quarantenario di Cohiba. Prodotto con le foglie più alte delle piante di tabacco, limitatamente a due per pianta, è un sigaro unico al mondo, dalla fumata importante e piacevolissima. Per chi non lo sapesse il numero 56, indicatore di banda, misura il diametro espresso in sessantaquattresimi di pollice. Ha una bellissima fattura con chiusura a riccio e la capa (rivestimento esterno) è scura, setosa e oleosa. Sa di terra e cuoio, non ha un attacco irruente ma la fumata è complessa, cremosa e ricca. Tipicamente Cohiba e, se mi risparmiate il lancio di monetine, aggiungo che lo aspetterei per qualche anno.



L’ho abbinato a tre grandi Porto: Taylor’s 1977, Cockburn’s 1963  e, il Colheita, Quinta do Noval 1937. I primi due sono classici Vintage Port che nella classificazione dei porto sono la categoria più illustre. Possono invecchiare un massimo di due anni e mezzo in botte e poi vanno in bottiglia, quindi sono i migliori rappresentanti di una grande annata, a differenza dei Tawny che invecchiano in botte per lungo tempo riportando in etichetta il periodo di invecchiamento e non l’annata. Taylor’s Vintage 77, grandissima annata per la categoria, lo avevo già provato con grande soddisfazione ma, in questo caso, è stato schiacciato dagli altri due. Non lo boccerei, ma certamente è rivedibile. Cockburn’s 63 va su toni rubino con lievi riflessi rosa/arancio scuro. In evidenza una materia importante avvolta da grande dolcezza. Marasche, tabacco, pellame e finale lunghissimo con spezie di ritorno. L’annata 1963 è leggendaria e questa bottiglia lo conferma.

Quinta do Noval 1937 è un Colheita, ovvero un Vintage che invecchia in legno minimo 7 anni e quindi fonde i due stili, Vintage e Tawny. In questo caso il porto è stato imbottigliato nel 2005. Colheita e Vintage presentano, evidentemente, note di degustazione distanti, talvolta addirittura in contrasto. Quinta do Noval ‘37 si presenta con toni brillanti aranciati e molto limpidi grazie alla lunga maturazione in botte, soggiorno che non l’ha spento né addolcito, tutt’altro. In bocca è alcolico ma vivacizzato da un’acidità imponente, poi allunga su toni di marzapane e olii essenziali con una dolcezza misurata e accattivante. Non mostra cenni di cedimento, malgrado l’età è un mostro di finezza ed eleganza e fa rabbrividire i migliori Vintage. Per me è stato un grande abbinamento.
Ma una vera signora non dovrebbe bere alcolici né fumare sigari cubani.

Fonte: www.intravino.com

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...