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il contenuto del blog è rivolto a fumatori maggiorenni e consapevoli, che vogliono condividere la cultura legata al mondo del sigaro, non si vuole in alcun modo promuovere l'uso di tabacco. Si ricorda che in ogni sua forma, IL FUMO NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE

30 settembre 2011

Oliva Serie V, l'alta qualità nicaraguense.


La famiglia Oliva produce sigari da diversi anni, ma è ancora prima una famiglia di produttori di tabacco, che oggi coltiva e condiziona per diverse manifatture. Si deve, ad esempio, alla famiglia Oliva la scoperta di molte aree vocate, non solo in Nicaragua, per la coltivazione del tabacco, e non da ultimo, anche il perfezionamento delle varietà di tabacco per queste "nuove" aree. Questa è solo una delle chiavi di successo del marchio Oliva nella produzione di sigari, la seconda, altrettanto importante, è certamente l'estrema cura nelle fasi successive alla produzione del tabacco, e la perfezione nella formazione dei torcedor, che raggiungono qualità costruttive di eccellenza.

Oliva produce diverse linee di sigari, la serie V è sicuramente la linea di punta della manifattura, composta da tabacco interamente coltivato in Nicaragua, utilizza varietà locali per tutta la ligada, ad eccezione della fascia, che è ottenuta, sempre in Nicaragua, ma con varietà cubane sun grown.

Ho avuto occasione di fumare diverse vitolas di questa linea e anche di altre linee di Oliva, e devo dire che esiste una similitudine abbastanza spinta fra i diversi formati della stessa linea, dove le differenze principali sono dovute più alle caratteristiche intrinseche delle vitolas che a sensibili differenze nella "mezcla" dei tabacchi. A crudo i Serie V lasciano presagire una qualità eccellente, spiccatissimi toni di cacao, cuoio e caffè si avvertono già prima di accendere i sigari. Toni che poi si rivelano anche in fumata, affiancati a tratti da note di legno e spiccate note speziate sul finale, I moduli, quasi tutti di cepo più generoso, offrono fin da subito una pienezza di corpo nicotinico, che penalizza un po l'aromaticità in fase iniziale, tuttavia, l'evoluzione della forza non procede in maniera imponente, e lascia quindi spazio alla grandissima evoluzione aromatica tipica di questi sigari.

Sicuramente una linea dichiaratamente pensata per chi ama i sigari forti, ma che rivela una qualità e una cura estrema nella preparazione della ligada, in modo da evitare l'assuefazione del palato alle note gusto-olfattive del sigaro.


29 settembre 2011

Piccoli, grandi sigari, con tè ed infusi.


Per tentare di esorcizzare la moda del momento che tende a proporre sigari corti e di grosso cepo, il club Slow Smoke Santerno organizza l'11 ottobre presso l'anonima fornelli di Imola, una serata con sigari di piccolo formato, di ring gauge massimo 38, per far capire che non necessariamente la fumata breve passa per calibri importanti.
Sarà proposto un ingresso con il demi tasse di El Rey del Mundo (vitola entreactos 100x30), a seguire un partagas du connaisseur no.2 (vitola parejo 166x38), sigaro ormai discontinuato, che regala finissimi, complessi ed equilibrati sentori aromatici.
L'abbinamento proposto sarà con te ed infusi, che esalteranno la delicatezza e l'importanza aromatica di questi sigari. Il Connaisseur no.2, pur essendo relativamente lungo, viene annoverato nei piccoli formati perchè la quantità di tabacco contenuta nel sigaro è ridotta per via del cepo piccolo. Sarà l'occasione per sperimentare anche l'abbinamento analcoolico, meno frequentato dagli aficionados, ma molto soddisfacente.
la partecipazione alla serata è su prenotazione, i posti sono limitati. per info e prenotazioni www.slowsmokesanterno.com, oppure, info@slowsmokesanterno.com.




28 settembre 2011

Stars and Stripes 5. Sigaretti e giovani negli USA

Un nuovo studio nel numero di ottobre dell'American Journal of Public Health si occupa del trend del consumo di sigari tra specifiche fasce di popolazione. Lo studio, finanziato dalla Legacy, la più grande organizzazione
americana dedicata alla
prevenzione del tabagismo, è il primo del suo genere.
Sigari e sigaretti sono
tornati di gran moda negli Stati Uniti negli ultimi anni, nonostante i pesanti divieti di fumo, in parte grazie al loro fascino sui giovani, ma soprattutto attraverso una precisa strategia di riduzione dei prezzi e della diffusione di prodotti connotati da sapori dolci.
I sigaretti, come noto, sono simili, per dimensioni e
aspetto, alle sigarette ma, a
differenza delle sigarette, che sono avvolte in carta
bianca, i sigaretti sono
avvolti in un foglio marrone, simile alla carta, che contiene alcune foglie di tabacco. La grande diffusione, in America, di prodotti aromatizzati e a basso costo ha fatto si, come evidenzia lo studio, che essi siano più
diffusi tra i più giovani,
maschi e di colore.

(fonte: www.sacbee.com/2011/09/19/3922183/new-study-shows-significant-rise.html)

26 settembre 2011

Intervista a Ferdinando Buonocore, master cigar della Amazon Cigars & Tobacco

Ferdinando Buonocore è l’appassionata anima del master cigar della Amazon Cigars & Tobacco, che coadiuvato da Vincenzo De Gregorio, il master blender, anima quello che a noi piace chiamare il Nuovo Mondo del Kentucky Italiano.
Siamo riusciti a incontrarlo di persona durante una nostra visita in Italia e non abbiamo resistito, coinvolti dal suo stesso entusiasmo, a porgere qualche domanda al dinamico Don Nando.

Come nasce la sua passione per i sigari ? 
Il mondo dei sigari mi ha sempre affascinato  sin da ragazzo quando assistevo assorto alle fumate sapienti di mio zio con i suoi toscani che mi facevano sognare e fantasticare.
Nel 1986 ebbi l’occasione di entrare in un’azienda per la trasformazione  del tabacco e da lì con un susseguirsi di lavorazioni e responsabilità  sono cresciuto sotto il profilo professionale anche se la passione che mi spingeva personalmente al mondo dei sigari era una vera e propria urgenza.
Il problema era che mi mancava il contatto diretto con la manifattura.
Nel 1999 andai a Cuba.  Avevo già dei contatti  con alcuni  master cigar, trovai l’occasione per carpire qualche segreto ma desideravo metterlo in atto e verificare sempre di più  la mia capacità di trasformare il l’idea in realtà. Volevo realizzare il Sigaro.
Nel 2000  mi venne offerto di organizzare una lavorazione in Perù, nella regione di San Martin, nella cittadina di Tarapoto. Si trattava di hand stripping su Burley locale e mi accorsi subito della grande generosità lavorativa dei  suoi abitanti  e questo mi diede da pensare, soprattutto constatando la grande manualità che avevano le ragazze tarapotine.
La lavorazione si prolungò dandomi l’opportunità di assistere   all’intera evoluzione  meterologica annuale  del luogo . Temperatura costante, umidità all’80% tutto l’anno …  iniziai  a mettere insieme le cose arrivando a chiedermi “Perché non impiantare qui una manifattura di sigari?”
Scartai subito l’idea di fare sigari di havannensis e mi attivai per trovare campionature di tabacco kentucky italiano. Detto fatto,  dopo 1 anno avevo a disposizione il primo kentucky  italiano, le prime torcedores e dopo 8 mesi i primi sigari! Il mio sogno muoveva i primi passi.  Oggi  sono soddisfatto ma la a sfida continua.

Le caratteristiche di un  master cigar  e di ciò che cerca?
Il processo di identificazione è molto lungo , perché un master cigar deve necessariamente conoscere tutti i procedimenti di realizzazione  del sigaro  qualunque sia la vitola o la regione d’appartenenza, conoscere la differenza colturale tra una fascia e l’altra,i tempi di maturazione, i tempi di conservazione dei tabacchi, come stagionarli come invecchiarli, le varie tecniche di costruzione, quali gradi si adattano di più a un certo modulo, ricercare  sempre nuovi tabacchi che si adattino alle richieste sempre più esigenti del fumatore.
Tutto questo  diventa più difficile in presenza della varietà Kentucky  e soprattutto di quella italiana per le sue caratteristiche che richiedono attenzione e modifiche strutturali nella lavorazione. 
La maggiore difficoltà che ho incontrato è nella costante della continuità del prodotto.
Il nostro maggior interesse, come manifattura, è la linea 171 X  104 che ad oggi non viene più prodotta nella zona di Sansepolcro (AR), le sue caratteristiche  fogliari, caratterizzate dalla elasticità e dalla capacità di contenimento dei profumi,  è di vitale importanza per i nostri sigari, in quanto la costruzione di un prodotto in assenza di additivo deve avere i  maggior requisiti possibili, nello  sprigionare  profumi ed aromi anche dopo anni d’invecchiamento.

Quali sono le cure particolari che riserva alla realizzazione dei sigari?
Come le ho anticipato, la scelta di produrre sigari fatti totalmente a mano, di Kentucky italiano al 100%, con tabacco prodotto esclusivamente  nelle zone di Sansepolcro(AR) e Pontecorvo (FR), trasformato in Italia ed esportato in Perù, per essere manufatto in una piccola azienda , con un esigenza di mercato totalmente esausta da prodotti meccanizzati, non è  facile. La semplice  scelta della materia prima impone conoscenze completamente diverse a differenza della meccanizzazione che è l’industrializzazione  del prodotto dove  le macchine non riconoscono la porosità di una determinata foglia o la trasformazione di un determinato ripieno,  elementi che invece un torcedor esamina con il tatto e i suoi sensi ogni volta che produce un sigaro. 
Per ottenere  una produzione omogenea di un sigaro fatto totalmente a mano  ci vuole una conoscenza in materia che sappia essere sempre attenta, scrupolosa e aggiornata,  anche perché  un errore  di miscelazione dei ripieni diventa difficile scoprirlo se non dopo la prova di fumo, che in presenza di sigari invecchiati avviene  anche dopo 5 anni. Quindi si richiede tutta una serie di accortezze al massimo dell’esperienza per ottenere un prodotto, fatto a mano, di qualità differente, che a volte non è recepito favorevolmente dal palato di un fumatore distratto  dall’essenze degli aromatizzati.
In questo  particolare momento stiamo procedendo  alla preparazione di un prodotto che ha già superato gli 8 anni d’invecchiamento e sappiamo di poterlo spingere fino a 10.
Tra qualche anno la inviterò  a saggiare una simile delizia olfattiva.
 Come si lavora a Tarapoto  nella vostra manifattura?
La nostra manifattura ha una struttura semplice  suddivisa in 4  settori.
-preparazione tabacchi : fascia- sottofascia- ripieni;
- preparazione  alle fermentazioni;
- preparazione tabacchi ultimati -  torcedor – examiner – tostador;
-stagionatura- invecchiamento- test-  spedizioni;
Il tutto in  una nuova struttura inaugurata da poco, che ci permette su un solo livello,  di monitorare costantemente tutte le fasi della lavorazione. Ovviamente maggiore attenzione viene riservata alla produzione del sigaro,  visto che siamo l’unica manifattura al mondo che produce sigari di tabacco kentucky italiano, fatto totalmente a mano, con tecnica caraibica. Fascia, sottofascia, ripieno. Nel caso del nostro Arabesque un corona 4 ( over size) di appena 82mm,  la fermentazione del materia prima viene effettuata tutta contemporaneamente nella stessa massa, con tempi di estrazione  diversi (per le fasce, le sottofasce, ed i ripieni) nelle  virate del tabacco  per ottenere un prodotto unico nel suo genere che ha meravigliato anche i più scettici e navigati fumatori di sigari.  Il riscontro  aziendale,  di continue problematiche, viene discusso settimanalmente ogni venerdì per rendere operativa qualsiasi decisione  il lunedì successivo. Questo fa dell’Amazon Cigars & Tobacco una famiglia unita e forte sotto il profilo produttivo e professionale. Ogni piccola esigenza di un semplice operatore diventa una necessità di tutti perché  siamo tutti coscienti che si cresce insieme.

Come si ispira per creare i suoi sigari?
Spesso le idee mi sono venute vedendo fumare altri, ascoltando le esigenze di ogni singolo fumatore. In particolare, le dico, che  il maggior fumatore di sigari di kentucky è sicuramente  quello italiano e dopo anni  trascorsi in magazzini di lavorazione in Italia, fiere in giro per il mondo,  ne ho osservati a decine di fumatori più o meno esperti e tutti spesso si lamentavano di  mancanza di originalità nelle forme, nei moduli. Ho abbinato  quindi l’esigenza di costruire moduli caraibici con il kentucky italiano ottenendo un prodotto che resta unico al mondo, come il  “Nerone” ammezzato magnum da 12 gr di sostanza secca un vero capolavoro di manu facto .

Quando vede un suo sigaro terminato cosa prova ?
Mi tornano in mente tutti i sacrifici che ho dovuto sopportare  per ottenere un prodotto simile. Nutro  verso i nostri sigari un affetto smodato che mi riempie di gioia soprattutto quando incontro appassionati che ne sanno apprezzare gli aromi, i profumi e la sapiente costruzione. Perché  è proprio su questi ultimi che la  Amazon Cigars & Tobacco intende  proiettare le proprie risorse costruttive.
In questi giorni poi mi è  giunta la richiesta da alcuni fumatori di creare un club “ Amazon“.
Cosa posso dirle di più?
Inoltre sono cosi contento che desidero dedicare la mia intervista  alle due donne della mia vita: Noelith e Francesca.
Un grazie a lei e a tutti i nostri clienti.

 Fonte:http://it.paperblog.com/

25 settembre 2011

Un grazie a Vodafone, AW Events, e a tutti i Fumatori di Costa Navarino

Come molti di voi sanno ho avuto la possibilità di guidare 6 serate di degustazione sigari, in abbinamento a rum e cioccolato, come attività "ludica" all'interno di una convention Vodafone, in Costa Navarino, Grecia, nella splendida cornice della saletta privata del ristorante Luigi's situato nel villaggio proprio al di sopra della piazza dove si svolgevano gli spettacoli serali. Ad essere sincero, prima di partire, non mi aspettavo una partecipazione molto elevata, ne tanto interesse da parte del "pubblico". Invece ho trovato una partecipazione altissima, più di 300 partecipanti in 6 sere, molti si sono mostrati interessati, hanno fatto domande, hanno chiesto riferimenti per potersi mantenere informati sul mondo del sigaro, ovviamente ho dato come primo riferimento l'indirizzo del blog ;-) .... Devo ringraziare Vodafone, e la società che ha gestito l'evento per loro (AW Events) che ha creato veramente una convention di altissimo livello, anche sulle attività ricreative, con testimonial d'eccezione che guidavano le varie iniziative (per fare solo due dei nomi fra tanti: Ciccio Valenti per il Poker e Maurizia Cacciatori per il beach volley).
Trovare una partecipazione così elevata e interessata in questi eventi, creati per un pubblico eterogeneo, in cui pochissimi sono fumatori di sigaro abituali, fa capire quanto potenziale interesse ci sia ancora in Italia, e quanto il nostro mondo "fumoso" sia ancora sconosciuto a molti. Devo quindi ringraziare gli organizzatori dell'evento, per la rinnovata passione che trovo durante iniziative di questo tipo.

22 settembre 2011

Sigari e Brunello in mostra a Mosca

I sigari toscani e il Brunello di Montalcino sono stati tra i protagonisti della manifestazione

MOSCA. I sigari toscani e il Brunello di Montalcino sono stati tra i protagonisti, nei giorni scorsi a Mosca, della manifestazione 'Artigianato come Arte. Sfizi degli uomini italiani', organizzata presso l'Ambasciata d'Italia. L'iniziativa, inserita nel programma dell'Anno della cultura e della lingua italiana in Russia, ha consentito di presentare a un qualificato gruppo di rappresentanti del mondo dell'imprenditoria, della politica e dei media, beni di lusso italiani indirizzati ad un pubblico maschile.

Gli invitati hanno così potuto apprezzare prodotti di eccellenza italiani, tra i quali anche le motociclette MVAgusta, le automobili Maserati e Ferrari, gli orologi Bulgari, le biciclette Colnago, le doppiette Beretta, le scarpe di Bocache & Salvucci e gli abiti Caraceni. A presentare i loro prodotti, in parte ancora assenti dal mercato russo, sono stati in molti casi i fondatori e i proprietari delle case invitate, «storie imprenditoriali di successo - ha sottolineato l'Ambasciata italiana in una nota - che testimoniano la capacità tutta italiana di produrre beni di assoluta qualità».


fonte:http://iltirreno.gelocal.it/livorno

21 settembre 2011

Home drinkchef: una via in più per gustare i propri sigari

Abbiamo spesso parlato di abbinamenti sigari-distillati, ma spesso sorge agli aficionados la voglia di saper padroneggiare questo "mondo parallelo" e altrettanto affascinante, costituito dai distillati, per meglio gustare i propri sigari preferiti.
Un'interessante iniziativa in questo senso è il corso di home drinkchef che si terrà a Potenza dal 9 ottobre al 4 dicembre, presso il Crazy Cocktail American Bar di Potenza. La finalità del corso è di offrire competenze in merito a distillati e bevande miscelate, in maniera tale da saper riconoscere i prodotti che ci vengono proposti.
L’ obiettivo è quello di organizzare un piccolo american bar in casa per
offrire un’accoglienza alternativa ed elegante. Programma:
• Continental white spirits
(Vodka, Gin, distillati di frutta)
• Tropical white spirits (Rum, Cachaça, Tequila e Mezcal)
• Distillati di vino
• Whisky & Whiskey
• Tecniche di degustazione
• Categorie dei cocktails
• Attrezzi del barman
• Bicchieri e tecniche di
servizio
• Tecniche di costruzione del cocktail
• Leggere, interpretare e
formulare nuove ricette
Il corso, riservato ai soli
maggiorenni, sarà articolato in 4 incontri per un totale di 16 ore, suddivise tra teoria,
pratica e degustazioni. Ai
partecipanti verrà fornito materiale didattico cartaceo e attestato di partecipazione.
In omaggio un kit base di
attrezzature per la
miscelazione, così composto:
• Shaker continentale
• Stirrer
• Jigger
• Pestello
• Pinza per ghiaccio.
Un'iniziativa sulla quale non mancheremo di tenervi informati e che sarà sicuramente di grande interesse per aficionados e non.
Per informazioni: facebook.com/event.php?eid=207082319355822&ref=ts&refid=12.

27 settembre Dozza (Bo) all’Enoteca Regionale sigaro e distillati

L’autunno è tempo di sagre e di castagne, di funghi e di sapori.
Una stagione che per Enoteca Regionale Emilia Romagna inizia il 27 settembre, quando il suggestivo cortile della Rocca Sforzesca di Dozza si riempirà dell’aroma dolce e delle note di caffè del sigaro cubano Hoyo de Monterrey Epicure n.2 e i palati saranno deliziati dall’abbinamento con i distillati emiliano romagnoli e non solo.
La degustazione, condotta dal relatore del Sigarando Club Marco Tonelli, sarà un vero e proprio viaggio che porterà i partecipanti tra le piantagioni di tabacco di Cuba a capire come le foglie sono arrotolate ed essiccate per dare origine a questo sigaro delicato ma persistente, che si fregia di uno dei più blasonati marchi di puros al mondo: Hoyo de Monterrey.
Questo sigaro mediamente leggero accompagnato da sentori floreali e gusti tendenti al caffè nella seconda metà della fumata, considerato un must per ogni fumatore di sigari, verrà accompagnato dai distillati di pregio offerti da Sprint Distillery e presentati da Maurizio Manzoni di Enoteca Regionale Emilia Romagna: una Grappa al Sangiovese invecchiata, una Grappa di Albana e un Rum agricolo invecchiato 10 anni proveniente dalle Barbados.
E se l’esperto già si pregusta questo assaggio esclusivo nella rilassante atmosfera della Rocca di Caterina Sforza, anche i neofiti troveranno di che entusiasmarsi. Durante l’incontro, infatti, oltre alle caratteristiche del sigaro sarà introdotta anche la tecnica di degustazione in modo che tutti possano trarre il massimo da questa esperienza.
La prenotazione è obbligatoria. Il costo della serata è di 25 euro. Sono aperte le iscrizioni, da effettuare al numero 0542 678089 o via mail a info@enotecaemiliaromagna.it
In caso di maltempo la serata si terrà ugualmente, al riparo del porticato del cortile.

fonte:http://www.conipiediperterra.com/

20 settembre 2011

Cioccolato "cru" Amedei, qualità eccellente...

Fra gli abbinamenti che sto proponendo alle serate di degustazione della kermesse vodafone in Grecia, ci sono i cioccolati "monorigine" Amedei "cru Venezuela" e "cru Jamaica, entrambi al 70% di cacao, più aromatico e avvolgente il primo, più speziato e liquoroso il secondo. Si tratta di cioccolati di grandissima qualità, dal gusto netto, deciso, che sebbene prevarichi il sigaro per un buon minuto dopo aver assaggiato il cioccolato, lascia un lungo e persistente finale che accentua le note gustative (alla lingua) del sigaro stesso.
Si tratta infatti di un abbinamento di tipo "interfacciante" tipico solo della degustazione abbinata dei sigari, a differenza degli abbinamenti di tipo concordante, e contrastante, che possono essere ottenuti in qualsiasi connubio enogastronomico.
Siccome le nostre papille gustative sono abituate a percepire stimoli liquidi, difficilmente reagiscono in maniera importante agli stimoli eterei, gassosi, come quelli del fumo del sigaro, mangianre un alimento di matrice grassa, come un cioccolato di qualità o della frutta secca, contribuisce a creare sulla lingua uno strato liquido in grado di portare in soluzione gli acidi grassi volatili e la nicotina presenti nel fumo e farli percepire meglio alle papille gustative.
Per questo tipo di abbinamento, i cioccolati Amedei monorigine sono eccellenti, ottimamente equilibrati come dolcezza, senza lasciare trasparire toni amari troppo imponenti, che accentuerebbero la sensazione amara e sgradevole del fumo.

19 settembre 2011

Sublime Punch Punch

Premetto che la corona gorda è dopo il cervantes, o più in generale tutti i sigari della famiglia dei lonsdale, il formato che prediligo, e che ritengo tutte le coronas gordas cubane eccellenti per qualità ed evoluzione aromatica. Tuttavia, il sigaro fumato oggi, durante una passeggiata nella splendida cornice dei campi da golf della Costa Navarino, in Grecia, luogo in cui mi provo per guidare delle serate di degustazione sigari, mi ha lasciato sbalordito per la sua eccellenza.
Un punch punch, in tubo di alluminio, ultimo superstite di una scatola, comprata l'anno scorso e già avidamente finita, poichè tutti i puros di quella scatola erano sbalorditivi.
Anche quest'ultimo esemplare si è rivelato spettacolare, partito con toni dolci, che oserei definire "ruffiani", avvolgenti, pastosi, con un'evoluzione già spiccata fin dai primi puff, su toni di cioccolato, cuoio e spezie, che hanno lasciato spazio durante la fumata a note di caffè tostato, legno e spezie, imponenti sul finale.
combustione regolarissima, complice anche il clima secco di queste parti.
Forse anche la cornice ha contribuito a farmi apprezzare la fumata, tuttavia il giudizio su tutta la scatola rivela un grande, grandissimo sigaro, che lascia spazio a molteplici possibilità di abbinamento grazie alla sua importante evoluzione e persistenza.

17 settembre 2011

I sigari della steppa

Continuiamo il nostro viaggio in giro per il mondo cominciando ad esplorare brevemente alcuni Paesi meno noti, ma ugualmente in ascesa per la passione per i puros, iniziando dalla Russia.

I sigari hanno una storia
di grande interesse in Russia, dove si racconta che Caterina la Grande avesse inventato sue anille personalizzate per proteggere le dita dalle macchie di nicotina.
Anche di Lenin si dice che avesse acquistato sigari a credito presso il negozio Davidoff di Ginevra prima di tornare in patria, nel 1917, per iniziare la rivoluzione pur preferendo mostrarsi in pubblico con le più proletarie sigarette.

La popolarità dei sigari iniziò a crescere negli anni Novanta, con la caduta del regime sovietico e l'aumento della ricchezza, anche se la presenza di sigari non era nuova in Russia. Pur presentati dalla
propaganda sovietica come il segno distintivo del capitalismo occidentale, a metà degli anni Sessanta, tuttavia, i sigari cubani erano già apparsi sugli scaffali di numerosi
negozi specializzati a Mosca, con brand come Belinda,
Cabanas, Partagas,
Montecristo e Romeo y Julieta. Questi prodotti
erano disponibili grazie
allo stretto rapporto politico tra Cuba e l'Unione Sovietica. In epoca sovietica,
l'importazione di sigari
aveva raggiunto i 13 milioni di pezzi all'anno, anche se quei sigari erano per lo più
fatti a macchina.

Oggi, Infifon II NANV è il
distributore esclusivo di
tutti i sigari cubani in
Russia e detiene una quota di vendita al dettaglio di circa il 50%.
La Russia ha importato 2,2
milioni di sigari fatti a mano
nel 2008, ma la quantità era
crollata del 45 per cento
a 1,2 milioni nel 2009, con una lenta ripresa nell'anno successivo, in parallelo con una diminuzione del consumo di sigarette. Il locale produttore di sigari, la Fabbrica Tabacchi
Pogar a Bryansk, ha
prodotto 1,5 milioni di
sigari.

Oggi, si stima che in Russia ci siano 600.000 fumatori di sigaro. Il tipico aficionado
russo, secondo le statistiche, è un maschio tra i 30 e i 65 anni, fuma una volta al giorno, e ha un humidor in casa. Proprio per questo, i fumatori tendono a scegliere sigari più corti e di cepo ampio per ottenere un maggior godimento in
meno tempo. Coloro che
fumano meno a causa
della diminuzione del numero dei posti in cui si è
autorizzati a fumare si
stanno concentrando, altresì, su sigari più grandi e più "saporiti".
Comunque, i prezzi dei sigari fatti a mano li tengono fuori dalla portata di molti russi: ad esempio, un Robusto nella media
può costare 240 rubli (8 euro circa), mentre il Cohiba
Behike arriva a costare 2.100 rubli (ben 70 euro).

15 settembre 2011

Sorprendente Originale Selected

Vi riporto oggi quanto emerso ieri sera a proposito del toscano Originale Selected, fumato in una degustazione del club Slow Smoke Santerno di Imola, il sigaro era proposto in abbinamento a vini passiti rossi, autoctoni, derivanti da uve Bursòn (o Longanesi) e Centesimino.
Al di la dell'abbinamento, che si è presentato a tratti discutibile, per via dell'inevitabile tannicità dei vini rossi, seppure attenuata dall'elevato grado di dolcezza tipico dei passiti, la vera sorpresa della serata è stata il sigaro, una finezza aromatica che nessuno, seppure fumatore di toscani di lungo corso, ricordava nel toscano originale selected. Già gli aromi a crudo variavano consistentemente rispetto al sentore di legno, prodominante in tutti i toscani, in fumata l'ingresso si è presentato di una delicatezza estrema, con un bouquet aromatico degno di un habanos, la forza è aumentata in maniera graduale ma costante, l'evoluzione degli aromi invece è stata meno imponente, per ovvie ragioni dovute al fatto che il sigaro non è long filler.
un'altra particolarità riscontrata in alcuni esemplari è stato il colore bianchissimo della cenere, che ricordava certe produzioni di Davidoff, nonostante le fasce fossero tutte di colore scurissimo.
la differenza imponente rispetto agli originali "standard" è stata nettamente percepita da tutti i partecipanti alla degustazione, dando adito a discussioni sull'effettiva veridicità di quanto dichiarato dalle manifatture, ovvero che il selected non sia altro che una selezione successiva alla rollatura, dei migliori toscani originali. Questa netta differenza lascia intuire forse una diversa miscela di tabacchi, di qualità superiore, ma è anche verosimile che la selezione per qualità della foglia da fascia abbia un'influenza molto importante sul sigaro, visto il notevole spessore del tabacco kentucky, e l'inevitabile influenza che la foglia esterna può avere sulla fumata.

14 settembre 2011

Invecchiamento dei sigari, i benefici dell'aging e i nuovi dubbi.

I sigari, così come alcuni vini, distillati ed altri prodotti beneficiano di un periodo di invecchiamento più o meno lungo a seconda delle caratteristiche intrinseche di ogni prodotto.
Ogni sigaro ha una sua "curva di fruibilità" che presenta una fase di incremento qualitativo per un certo periodo di tempo dopo la torcida, una fase più o meno lunga di costanza organolettica, e una fase finale di senescenza in cui gli aromi tendono a scomparire.
Quello che è certo è che, normalmente, un sigaro presenta una fase di incremento qualitativo di minimo 3-5 anni, alcuni raggiungono la massima qualità organolettica anche dopo periodi molto più lunghi, questo non vuol dire che i puros non siano fumabili anche in tempi più brevi, significa solo che se si rispettano questi tempi di invecchiamento è ragionevole aspettarsi un incremento di qualità. Incremento dovuto ai processi microfermentativi che normalmente avvengono nel microclima caratteristico degli humidor per la conservazione dei sigari. Agendo sulle temperature e sull'umidità di conservazione, in particolare abbassando entrambe, è possibile rallentare il processo di invecchiamento e allungare quindi la curva di fruibilità dei puros, è il caso tipico di alcuni collezionisti che conservano i sigari a temperature prossime ai 15 gradi, con umidità del 50-55%.
Oggi il concetto di invecchiamento assume sempre meno valore, specie nel fumatore medio, poichè i sigari difficilmente presentano i tratti "giovanili" sgradevoli che si riscontravano nei puros fino a qualche anno fa. Ricordo ad esempio come i D4 dei primi anni 2000 presentassero note erbacee e un netto sapore amaro appena acquistati, che scomparivano entro 18-24 mesi, lasciando il posto a un crescente equilibrio aromatico. Da qualche tempo a questa parte i sigari sono prontamente fumabili, c'è chi attribuisce questo alle nuove varietà di tabacco, e chi invece lo attribuisce al ciclo di abbattimento della temperatura, adottato negli ultimi anni a scopo antiparassitario. Personalmente propendo più per la seconda ipotesi, visto che i tratti giovanili, e in particolare l'amaro, sono associabili a sigari di discreta forza nicotinica, che comunque sono ancora presenti sul mercato. L'effetto del gelo su un substrato vegetale umido probabilmente favorisce la rottura dei vacuoli che contengono nicotina e acidi grassi volatili (gli aromi), incrementando lo scambio aromatico fra le diverse foglie e la perdita dei sentori giovanili in tempi più rapidi. Questo fattore, sicuramente positivo dal punto di vista commerciale, poichè elimina di fatto la possibilità di trovare sigari non pronti da fumare (salvo i casi di sick period, ovvero di microfermentazioni in atto) , crea però un'incognita non indifferente sulle potenzialità d'invecchiamento dei "nuovi" puros. Quanto influisca questa "accelerazione" iniziale sul tempo di aging e sulla curva di fruibilità, e soprattutto sulla perdita di aromi in fase di senescenza è ancora, di fatto, un'incognita, poichè è trascorso troppo poco tempo dall'introduzione del ciclo di abbattimento della temperatura per valutare gli effetti a lungo termine sui sigari. Quello che si può constatare è come i sigari "FFB" (Far From Box) o "no box", sigari di marca, anillati e mai inscatolati (quindi scevri dagli effetti del ciclo di abbattimento e dell'influenza della scatola) presentino ancora quei tratti giovanili tipici dei sigari di qualche anno fa, e siano mediamente migliori rispetto alla produzione commerciale reperibile sul mercato convenzionale.

13 settembre 2011

Il lungo secolo del sigaro

Se il tardo Settecento e l'Ottocento sono noti come l'età delle rivoluzioni, gli aficionados li conoscono anche come l'epoca della maggior diffusione dei sigari che, più o meno nella forma in cui noi li conosciamo oggi, furono realizzati in Spagna proprio nei primi anni del XVIII secolo, usando tabacco cubano. Negli anni Novanta, la produzione di sigari si era diffusa anche a nord dei Pirenei, con piccole fabbriche in fase di realizzazione in Francia e Germania. Gli olandesi, inoltre, iniziavano a produrre i loro sigari con tabacco delle loro colonie dell'Estremo Oriente.

Ma, pur se la produzione ed il consumo iniziavano a diffondersi, fumare il sigaro diventò un'abitudine diffusa in Francia e in Gran Bretagna solo dopo la Guerra Peninsulare (1808-1814), al ritorno della quale i veterani inglesi e francesi resero di moda l'abitudine che avevano appreso durante il servizio in Spagna.
La produzione di quelli che venivano detti "Segars" iniziò, in Gran Bretagna,
nel 1820 e nel 1821 una legge del Parlamento già imponeva di definire norme relative alla loro produzione. A causa di una tassa di importazione, inoltre, i sigari stranieri in Inghilterra erano già considerati come un bene di lusso.
Presto ci fu la richiesta di sigari di qualità più elevata in tutta Europa, e i sigari spagnoli furono sostituiti da quelli realizzati a Cuba, che era allora una colonia spagnola e dove la produzione di sigari era iniziata già a metà del Settecento.

Insomma, il sigaro era diventato così popolare tra gentiluomini in Inghilterra e in Francia, che persino i treni europei introdussero carrozze fumatori per accoglierli, e alberghi e club avevano i loro fumoir, sale per fumatori in cui si gustava un sigaro dopo cena,accompagnati da bicchieri di porto o brandy, in una sorta di tradizione che implementava anche la socialità. Questo vero e proprio rituale avrebbe avuto un ulteriore sviluppo nel tardo Ottocento, e fino alla Grande Guerra, grazie al fatto che il principe di Galles, il futuro Edoardo VII, visto in tutta Europa come un leader della moda, era un grande aficionado, con grande disappunto
di sua madre, la regina Vittoria, a cui non piaceva il fumo.

Corso di Degustatore di Sigari a Bergamo, ISCRIVETEVI!!

"Connaisseur de Cigares" ...l´arte di fumare con gusto - Corso di degustatore di sigari - BERGAMO

"Connaisseur de Cigares" letteralmente " intenditore di sigari" è la fantastica iniziativa del Cigar Club Bergamo, un corso in 3 serate dove i partecipanti verranno introdotti nell´affascinante mondo del sigaro, da relatori esperti e qualificati, che alterneranno momenti puramente didattici a momenti teorici, dove si insegnerà l´arte del fumo lento e la sua storia, verrete addentrati nelle diverse produzioni caraibiche e non solo, rendendo onore all´eccellente produzione italiana e degustando ogni sera sigari diversi con abbinamenti a dir poco intriganti.

Un viaggio che partirà il 7 Ottobre 2011 con una serata caraibica extracubana, verrà proposto il fantastico A.Fuente Don Carlos n.2 Reserva con una degustazione di Champagne Henriot e di Franciacorta Ferghettina '07, si partirà con le tecniche basilari di scelta, taglio e fumata, per poi addentrarsi nella storia del sigaro e la descrizione della fase agricola e manifatturiera.

La seconda serata il 28 Ottobre, sarà incentrata sulla tradizione italiana, come nasce un sigaro toscano, le varie tipologie e morfologie del sigaro, vitole, tecniche di degustazione e abbinamenti consigliati. Verrà fumato un Toscano Antica Tradizione accompagnato, anzi deliziato dai soavi sentori di un eccellenza bergamasca, il Moscato di Scanzo "Biava" e di un'altra perla della nostra tradizione vinicola italiana, L´Albana di Romagna "Tre Monti".

La serata conclusiva si terrà il 25 Novembre e sarà una serata dedicata completamente all´Habanos, si fumerà il Monarchs di H.Upmann, un sigaro oramai introvabile e fuori mercato, che i presenti avranno l´onore di accendere, abbinandolo al fantastico Samaroli Fiji Rhum 2001- Selezione Yhemon e al Dzama Rhum Vieux Madagascar, due distillati unici, che meglio non potevano chiudere questa serata, durante la quale verranno illustrati gli orientamenti del mercato e una guida all´acquisto, per poi passare all´importante fase della conservazione. Il corso verrà chiuso con un piccolo esame finale, dove verranno testate le conoscenze acquisite e con il rilascio degli attestati di partecipazione.

Inutile dirvi cari amici e lettori, che si tratta di uno di quegli eventi unici dove nessun aficionados dovrebbe mai mancare, la qualità degli interventi e delle eccellenti degustazioni proposte, l´ottima organizzaione del Cigar Cub Bergamo, saranno gli ingradienti fondamentali di queste serate.

Vi ricordiamo che il corso è per un numero chiuso di 24 persone, precedenza ai soci del club.
Per info e iscrizioni : cigarclub035@libero.it
oppure potete contattarci al nostro indirizzo : cigarspirits.events@gmail.com

Davidoff un progetto innovativo dedicato al trade

Un concept innovativo che punta su formazione, fidelizzazione, valore aggiunto della marca. E’ il nuovo progetto marketing & sales del mondo sigari di Davidoff in Italia, che si trasforma in una serie di eventi studiati e dedicati pricipalmente al circuito trade.
Tutto questo prende il nome di “The Exclusive Experience”, l’ultimo concept-event marcato ITA (il distributore dei marchi di sigari Davidoff nel nostro Paese, ndr) che rappresenta una vera e propria “esperienza”, dal punto di vista emozionale, sensoriale e conoscitivo per scoprire in profondità cosa c’è dietro ai prodotti e ai servizi a valore aggiunto legati ai brand Davidoff sigari.
Fiore all’occhiello della “Exclusive Experience” è la “ITA Academy”, una sorta di accademia formativa che si svolge durante ciascun evento e rivolta al settore trade per accrescere sempre di più la conoscenza del prodotto, al fine di migliorare il servizio di consulenza all’acquisto e l’attività di vendita consapevole nei confronti del consumatore finale.
La “ITA Academy” nasce dall’intuizione del brand manager Davidoff  per l’Italia, Enrico Della Pietà, che ha voluto dare un significato ancor più importante sotto l’aspetto formativo alle attività promozionali di Davidoff rivolte agli operatori del settore: “L’Academy vuole rappresentare un momento di grande valore aggiunto - ha spiegato Enrico Della Pietà - perché dà l’opportunità di conoscere davvero meglio la qualità dei nostri sigari, le differenti tipologie e l’arte della degustazione, ovviamente in chiave business to business”.
L’evento “The Exclusive Experience” si chiude ogni volta con una prospettiva più emozionale che rappresenta la f losofi a “Davidoff The Good Life”, ossia il connubio ideale di un convivio tra i piaceri della tavola, del bere e di un’ottima fumata. Tutti gli ospiti, quindi, sono chiamati a un percorso di degustazione che conclude la giornata in una location d’eccezione.
L’iniziativa mette a frutto anche le importanti partnership di Davidoff con l’Associazione italiana sommelier, il Gruppo Meregalli (leader in Italia nella distribuzione di vini e alcolici di alta gamma), la nostra rivista B&G - Business&Gentlemen e le location di ogni tappa.“Questo format – ha sottolineato Enrico Della Pietà – per noi rappresenta un momento importante nel dialogo con tutte le nostre rivendite. E’ importante che chi presenta sul mercato un sigaro del Gruppo Oettinger-Davidoff , ne sia un vero e proprio ambasciatore, sapendo spiegare e valorizzare ai clienti finali tutte le caratteristiche distintive dei nostri prodotti d’eccezione".

fonte: http://www.businessgentlemen.it

Feliz Aniversario Padròn!!!

Oggi è il 47esimo anniversario di fondazione della manifattura Padròn, colgo l'occasione per descrivere un grandissimo sigaro, forse il migliore, sicuramente fra i migliori 5 che abbia mai fumato in vita mia, si tratta del Padròn Aniversario 1926 no.1, un churchill oversize (171 x 54), capolavoro di equilibrio, complessità ed evoluzione aromatica, ottenuto grazie alla sapiente miscela di tabacchi invecchiati per lunghissimo tempo prima della torcida.
Questi sigari, dal caratteristico "box pressed shape", che ormai rappresenta una connotazione distintiva per la marca, sono infatti ottenuti da tabacchi con invecchiamento minimo di 5 anni, anillati con fascette numerate singolarmente, per ridurre il rischio di falsificazione, alto nei sigari ad alto valore aggiunto come questi. La serie 1926 viene lanciata nel 2002 in occasione del 75esimo compleanno di Josè Padròn, fondatore dell'ormai storico marchio.
il no.1 è stato il primo sigaro di questa serie che ho fumato, ormai nel lontano 2007, in germania, (in seguito ho avuto occasione di provare anche il no.6 e il no.9) e devo ammettere che ero piuttosto scettico sulla qualità della fumata, specie nel finale, di un sigaro di quella lunghezza con un cepo così importante. Mi sono dovuto ricredere nel giro di 2 ore e 10, questo infatti è stato il tempo di fumata, caratterizzato da un lunghissimo finale.
Il sigaro è partito in maniera molto delicata, nonostante il suo imponente calibro, le note aromatiche di frutta secca e cannella viravano continuamente verso toni di legno e cuoio per poi tornare alla loro espressione originale, al procedere del braciere, per altro caratterizzato da una perfetta combustione, avanzavano rapidamente i toni terrosi e di caffè, quest'ultima nota ha accompagnato la fumata fino alla fine, affiancata sul finale da piacevoli aromi di spezie e di legno.
Il sapore dolce dell'inizio lasciava spazio a toni più sapidi, quasi pastosi, nel centro e a una leggera, piacevole, nota amara che accompagnava l'aroma tostato sul finale. La forza nicotinica ha avuto un'evoluzione costante, impressionante, sbalorditiva sul finale. La persistenza del singolo puff, e anche quella post-fumata hanno raggiunto livelli degni dei migliori Lusitanias di Partagàs, o dei P2 agli albori del loro lancio sul mercato.
Tiraggio perfetto, combustione regolarissima, cenere quasi bianca di una compattezza eccellente, tanto che, nonostante il sigaro fosse di dimensioni importanti, ho scrollato la cenere una sola volta in tutta la fumata, a scoprire un braciere di forma appuntita, perfettamente centrato sulla sezione quadrata del sigaro, testimone di una qualità e una cura estrema in fase di costruzione.
Fumando un capolavoro di questo tipo fa capire come l'estrema cura in ogni passaggio produttivo, in cui veramente nulla viene lasciato al caso, e soprattutto il lungo invecchiamento dei tabacchi prima della rollatura, possa portare a risultati che sembra impossibile ottenere dalla stessa materia prima che si usa per le linee meno importanti della stessa marca.
L'unica nota negativa è il prezzo, all'epoca attorno ai 45 euro al pezzo, che rende questo sigaro assolutamente non competitivo sul mercato rispetto a qualsiasi altro parivitola in commercio, tuttavia, per sigari di questa qualità, in cui è distintamente apprezzabile qualcosa di unico, che non si trova in nessun altro sigaro al mondo, è possibile fare qualche strappo alla buona regola di perseguire la buona qualità al giusto prezzo, che ogni aficionado dovrebbe seguire.

12 settembre 2011

Stars and Stripes 4. I sigari celebrativi

Continuiamo il nostro viaggio nel mondo variegato, spesso rumoroso, dei sigari in America. Dopo qualche prima puntata degustativa, oggi affrontiamo brevemente un luogo comune legato al sigaro negli Stati Uniti, ossia l'usanza di fumare sigari in compagnia alla nascita di un bambino, che conosciamo bene da televisione e cinema.
I sigari sono, per gli americani, una
caratteristica comune di
una vasta gamma di
festeggiamenti. Che si
tratti di un matrimonio,
una nascita, un affare di successo, una vittoria o
di sport, infatti, i sigari sono
spesso fumati in compagnia e detti, appunto "celebratory cigars".

L'usanza di regalare sigari per festeggiare, ad esempio, la nascita di un bambino ha avuto la sua origine nella seconda parte del XVIII secolo. I sigari erano abbastanza rari e, dunque, erano una sorta di patrimonio, un bene di lusso di cui fare tesoro,
custodito e nella maggior
parte dei casi altrettanto buoni, se non meglio, del denaro. Così, quando un uomo si appartava a fumare un sigaro, si trattava di un momento di grande soddisfazione, più unico che raro.
Quando i sigari si diffusero in modo più ampio, appunto nel corso del Settecento, furono, quindi, spesso usati come mezzo di scambio. La padrona di casa, ad esempio, utilizzava i sigari del marito come un mezzo di scambio per lo
speziale, il macellaio e
altri servizi.
La nascita di un bambino era, inoltre, considerata un
evento di rilevanza eccezionale a causa del
valore del giovane per il
padre e per la comunità in generale. Nella celebrazione, quelli che
potevano permettersi di
farlo, offrivano sigari ai loro amici per celebrare l'evento. Insomma, il dono di un sigaro ha sempre significato che il donatore condivideva la propria felicità, e il significato intrinseco di questo gesto non è cambiato per gli americani.

Sigari formato mini in latte da collezione

Per la serie “piccole manie da collezionista” questa estate sono arrivate le nuove confezioni per Montecristo e Cohiba che propongono una nuova veste ai cuccioli del vitolario.
Piccoli formati per relative fumate di disimpegno da chiacchierate troppo noiose: per la casa fondata nel 1935 i Mini vedono una bella latta con i colori di scuderia che toglie quel gusto squisitamente vintage della classica confezione, mentre l’eleganza e la formalità del nero satinato è il dictat per i Cohiba Mini da 10 e Cohiba Club da 10, che si danno quel tocco moderno e sfacciatamente snob cui neanche troppo celatamente ambisce la casa madre.
Nulla di più, nulla di meno per quanto riguarda la qualità, qui siamo nel mondo del feticcio, a differenza delle giare che offrono anche una maturazione e un gusto diverso.
Da avere se si è maniaci allo stadio terminale dell’Avana.

fonte: http://ilbicchierediverso.gqitalia.it/355/sigari-formato-mini-in-latte-da-collezione

Taratura dell'igrometro, quale metodo?

Quando acquistiamo un humidor nuovo o un igrometro, è necessario verificare se l'umidità relativa che leggiamo nel quadrante corrisponda a quella reale esistente nell'ambiente. Di solito per gli igrometri digitali viene dichiarato lo scarto massimo dello strumento, gli igrometri migliori hanno uno scarto di 2 punti, vale a dire che rispetto alla lettura possiamo avere una differenza in umidità relativa del 2% in più o in meno. Gli igrometri digitali più economici hanno scarti dal 5 al 10%, anche se la differenza reale difficilmente arriva allo scarto massimo. Per quanto riguarda gli igrometri analogici invece, la lettura può anche essere notevolmente spostata semplicemente per via di un urto durante il trasporto dello strumento, per contro, a differenza degli igrometri digitali, è possibile regolare la lettura tramite un'apposita vite che sposta la lancetta rispetto al quadrante, mentre nei digitali per correggere la lettura dobbiamo limitarci a sottrarre o addizionare mentalmente il valore di scarto rilevato.

Ma come tarare un igrometro? esistono fondamentalmente due sistemi, il primo è quello del sale:
si prende una tazzina da caffè, si versano all'interno due cucchiai di sale, e si versa acqua fino ad ottenere una poltiglia viscosa, simile a sabbia bagnata (non liquida), si prende poi un contenitore ermetico, si ripone l'igrometro assieme alla tazzina all'interno del contenitore, lo si chiude, lo si mette in un ambiente con temperatura non superiore ai 20°c e si attende per 8 ore. Al termine di questo periodo l'igrometro deve segnare 75% di umidità relativa, se così non fosse l'igrometro va tarato su tale valore, se si sposta la lancetta di un igrometro analogico questa operazione va fatta velocemente.
il secondo metodo è quello del panno inumidito: si prende un panno o un asciugamano, lo si bagna e lo si strizza moderatamente, si avvolge l'igrometro nel panno e si attendono 15 minuti, al termine l'igrometro deve riportare un valore compreso fra 98% e 100%, se così non fosse la lettura va tarata su questi valori; nel caso, ad esempio, di un igrometro digitale non fisicamente tarabile, che dopo questa operazione segna 90%, occorre ricordarsi di aggiungere circa 9 punti percentuali ad ogni successiva lettura. In alcuni siti è consigliato di effettuare questa operazione con acqua calda per pochi secondi, tuttavia si sconsiglia di adottare questo metodo poichè una sovraesposizione dell'igrometro a vapore caldo potrebbe compromettere la capacità di dilatazione dello strumento e rederlo inutilizzabile.

una buona taratura dell'igrometro dell'humidor è indispensabile per una buona conservazione, eccessi di umidità possono infatti favorire l'instaurarsi di muffe, mentre l'umidità in difetto può rendere i sigari molto fragili, e provocare una perdita di aromi molto veloce.


11 settembre 2011

Ramon Allones Small Club Coronas: un piccolo capolavoro!

Troppo spesso gli aficionados sono portati a dimenticare alcune vitolas, considerandole forse poco nobili o affascinanti.
Mai considerazione è stata così infelice se dobbiamo tirare in ballo le qualità di questo piccolo capolavoro di Ramon Allones!
Lo Small Club Coronas è un sigaro di non facilissima reperibilità sul mercato italiano, forse per il fatto che viene prodotto in quantità relativamente esigua, ma se avrete la fortuna di averlo tra le mani, proverete un “piccolino” che vi darà delle bellissime sensazioni.
Apro un box da 25, acquistato sul mercato spagnolo, si tratta di una vitola Minutos (L 110 R42), fatta totalmente  a mano, con foglie cubane in tutte le sue parti. I sigari sono pressati forse esageratamente nella scatola e con fatica ne tiro fuori uno. Lo Small Club al tatto ha una capa leggermente ruvida e non brillantissima, nonostante il taglio minuto, portandolo al naso mi offre un buon aroma di tabacco,seppur abbastanza volatile.
Lo accendo e la prima cosa che noto è il tiraggio eccellente ed uniforme, che permette di riempirmi la bocca di fumo e di avere dei puff sostanziosi. La fumata è abbastanza regolare per tutti i tre terzi e denota un sigaro ottimamente costruito, dove possono emergere note dolcemente erbacee. L’unica nota stonata, dovuta probabilmente al tiraggio, è nel terzo finale, dove un avidità forse eccessiva nella fumata può provocare un innalzamento di temperatura, che in bocca risulta fastidioso.
Questo sigaro può essere un ottimo compagno per una passeggiata pomeridiana di fine estate perchè regala una mezzora davvero piacevole e per certi versi sorprendente, per tutti quelli che cercano qualità e sostanza anche in un “piccoletto”.

Una meritata medaglia d'oro

Si continua nel viaggio che attraversa il mondo Bolivar
con un'edizione esclusiva per la Casa del Habano,il Gold Medal.
Il puro di produzione 2008 si presenta in una veste insolita,ovvero coperto
per metà da un foglio di carta dorata lucente e doppia anilla.
Il sigaro di vitola Cervantes(165x42) promette bene, la capa chiara, luminosa, ben stesa e priva di nervature
fa trasparire una buona costruzione e un'ottimo riempimento.
Tutto ciò, dopo un corretto taglio ed accensione
da vita a un'orchestra di aromi, che spaziano dal terroso al legnoso passando per qualche nota speziata sul finale.
La forza rimane sostenuta durante i primi due terzi, virando sul finale verso un registro più incisivo.
I sapori rimangono dolci durante l'intera fumata, con punte pepate quando il bracere di avvicia prepotente alle labbra.
Concludendo, il sigaro ben costruito regala 1.30h di piacevole compagnia, spinto da un'ottima evoluzione e complessità, ha una persistenza
duratura nelle ore;a fare da contorno a questa degustazione un'ottima combustione che tutti gli aficionados desiderano per il proprio avana.
Il Gold Medal che raccoglie numerosi consensi da neofiti e non, va gustato dopo un pasto magari con dell'acqua naturale che come nel
nostro caso fa si che guadagni un meritatissimo 87/100

09 settembre 2011

Elogio del Belicoso Fino

Quante volte, discutendo fra aficionados, ci chiediamo a vicenda: "qual'è il tuo sigaro preferito?" ... bella domanda, la più semplice ma quella a cui forse è più complicato rispondere.
Difficilmente un sigaro è perfetto sotto tutti i punti di vista, magari ha un'ottima evoluzione ma la combustione non è impeccabile, oppure ha una buona forza nicotinica ma scarsa evoluzione, inoltre per definire il proprio sigaro preferito occorre averlo fumato spesso, per capire se effettivamente quel sigaro è valido o abbiamo solo trovato un box più fortunato degli altri. Occorre liberare la mente dal "contorno" che ci ha fatto apprezzare quel sigaro, se l'abbiamo fumato in buona compagnia davanti a una bottiglia di champagne magari lo ricordiamo con più enfasi; occorre infine definire anche le caratteristiche intrinseche del formato, che ci fanno apprezzare quel tipo di sigaro, trovando i motivi che ci orientano verso quel tipo di formato piuttosto che un altro.

Se mi rivolgono la domanda "qual'è il tuo sigaro preferito" mi balenano in testa diverse risposte, il Partagas Lusitania, compagno di tante serate in cui il fumo è protagonista per un lungo tempo, l'ormai rimpianto Partagas du connaisseur no.1, o il trinidad fundadores, con la loro splendida evoluzione, il Padròn 1964 superior o il Fuente OpusX Fuente Fuente, per la loro eccellenza sotto tutti gli aspetti (a parte il prezzo), L'Oliva Serie V piramide, per la sua prorompente forza che però lascia spazio ad aromi intriganti, e tanti tanti altri.
Ma poi penso... se si tratta di un sigaro preferito, deve essere un sigaro di facile fumata, che puoi anche maltrattare un po' senza compromettere il resto dell'evoluzione, che sia di ottima compagnia sia durante una fumata distratta, sia durante una degustazione attenta, un sigaro che riesca a regalarti una buona evoluzione, senza richiedere troppo tempo per essere fumato, un sigaro dal prezzo non proibitivo, che si adatti molto bene a molti dei possibili abbinamenti, e non da ultimo, che abbia una buona costanza produttiva in termini di qualità, un sigaro, insomma, che proprio perchè è il mio preferito, possa adattarsi ad essere fumato in ogni situazione. Con questo background di ragionamento, la prima risposta che mi viene d'acchito è Bolivar Belicoso Fino. L'elogio è contenuto nelle motivazioni che ho elencato, difficilmente ho trovato altri sigari che soddisfano tutte le esigenze riportate sopra, ragionandoci se ne possono trovare alcuni sia nel panorama cubano, che extracubano, ma il mio sigaro preferito deve essere anche il mio porto sicuro :-) ... un punto fermo a cui rivolgermi quando non ho troppo tempo o voglia di pensare a quale sigaro comprare o fumare, e il Belicoso Fino, per quanto mi riguarda, soddisfa anche questa esigenza.

08 settembre 2011

Le radici della tradizione dominicana - Manifatture La Aurora.

La produzione di sigari fuori da Cuba è decollata a partire dai primi anni '60, grazie all'apertura della quota di mercato statuintense, liberata da un giorno all'altro a causa dell'embargo cubano. Non mancano però eccezioni, che testimoniano come la tradizione nella produzione di sigari nelle aree del caribe e del centro america sia ben radicata già nell'epoca prerivoluzionaria.
E' il caso della Tabacalera La Aurora, la più antica manifattura dominicana, fondata nella periferia di Santiago de los Caballeros, nel 1903, da Don Eduardo Leòn Jimens, e ancora oggi esistente.
Dopo oltre un secolo, questa manifattura è ancora nelle mani degli eredi del suo fondatore, anche se ha stipulato diversi accordi internazionali con i colossi dell'export del tabacco. Una delle chiavi di successo è sicuramente costituita dal fatto che la famiglia possiede e controlla direttamente anche le fincas dove si produce il tabacco e non solo la fase manifatturiera, questo fattore è di fondamentale importanza, per ottenere una buona costanza produttiva negli anni, in paesi dove l'approvigionamento del tabacco è spesso commissionato a terzi.
Oggi la manifattura produce due marchi: La Aurora e Leòn Jimenes.
Il primo marchio, riconosciuto da tutti gli aficionados come brand di assoluta qualità, non è molto diffuso a causa dei prezzi relativamente elevati. Specializzato da sempre nella produzione di double figurados, dalla qualità costruttiva impeccabile, da alcuni anni ha affiancato alle storiche serie "preferidos" anche nuove linee di prodotti (1945 e barrel aged), costituite da formati parejos.
La marca Leòn Jimenes invece è più economica rispetto a La Aurora, tuttavia i livelli qualitativi, sicuramente elevati dal punto di vista della costruzione, non lo sono altrettanto dal punto di vista organolettico, anche se negli ultimi anni, con il lancio della serie 300, e con l'aggiunta di tabacchi nicaraguensi alla tripa, la qualità è sicuramente incrementata.
Se volete conoscere la qualità più elevata della tabacalera La Aurora, non potete mancare l'acquisto del sampler "Preferidos special edition -treasure" (figura) un box da 5 sigari contenete un sigaro per tipo della serie preferidos special ed., 5 capolavori di blending e costruzione, contenuti in eleganti astucci. Il nome "treasure" dato al sampler, deriva dal fatto che i sigari di questa serie hanno ciascuno il nome di un metallo o di una pietra preziosa (Emerald, Gold, Platinum, Ruby e Sapphire).
In Italia il sampler era disponibile fino a poco tempo fa (almeno da listino) e il prezzo si aggirava attorno ai 100 euro, mentre su altri mercati europei il prezzo varia da circa 70 euro fino a 120 euro. Si tratta sicuramente di un costo elevato per 5 sigari, ma se si considera che questi prodotti sono sempre nella top 10 mondiale in diverse recensioni, da diversi anni a questa parte, e che nel 2006 un sigaro della serie è stato addirittura il migliore del mondo secondo Cigar Aficionado, è una spesa che vale la pena affrontare.

07 settembre 2011

La disfida umbra

“Per garantire un futuro solido alla produzione di tabacco Kentucky in Umbria è decisivo far crescere la qualità della produzione e costruire un solido rapporto con le Manifatture, a partire da una realtà di eccellenza e tutta italiana, come quella della Manifattura del Sigaro Toscano”. Lo aveva affermato l’assessore regionale all’agricoltura, Fernanda Cecchini, che il 4 settembre con altri rappresentanti della politica, delle istituzioni e del mondo della produzione di tabacco della nostra regione, aveva visitato la sede di Lucca della storica “Manifatture Sigaro Toscano”.
Durante l’incontro l’assessore Cecchini aveva avuto modo di verificare l’interesse delle Manifatture ad un rapporto sempre più forte con la produzione di Kentucky di qualità del territorio umbro, in particolare del pregiato tabacco da Fascia, vale a dire la foglia da cui proviene l’involucro che avvolge il sigaro e gli conferisce la tradizionale forma. “Il Kentucky prodotto in Umbria – ha detto l’assessore Cecchini – è un’eccellenza, una coltura di qualità unica al mondo, perciò riprendere e incrementare questa produzione rappresenta un’opportunità senza eguali per la filiera tabacchicola regionale”. “Un’opportunità, che la Regione farà tutto ciò che le compete per cogliere, sia in termini di sostegno alla riconversione, che di promozione della tutela dell’ambiente e della qualità della produzione, data anche la contestuale possibile riduzione della produzione del tabacco Bright, l’altra tipologia che viene coltivata in Umbria”. Ad accompagnare la delegazione umbra, composta oltre che dall’assessore Cecchini, dai parlamentari umbri Carlo Emanuele Trappolino e Walter Verini, insieme al consigliere politico della presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, Valentino Valentini, alla presenza di Walter Lucchetti, già ministro dell’agricoltura, è stato il direttore di UNITAB, Oriano Giglio. Presenti tutti i manager della struttura di produzione, agronomica e commerciale. Massimo Maccaferrri, uno dei quattro fratelli eredi di una solida tradizione imprenditoriale che dura oramai da quattro generazioni, ha dato il benvenuto della proprietà alla delegazione umbra con una presentazione della strategia di diversificazione, internazionalizzazione e forte vocazione industriale che “ha fatto dell’azienda di famiglia – ha detto – una vera e propria multinazionale, un grande gruppo, con oltre un miliardo di euro di fatturato, presente in tutto il mondo, che si occupa di meccanica, energie rinnovabili, biotecnologie, produzione saccarifera e molto altro”. Il Direttore generale della Manifatture Sigaro Toscano, Andrea Marazzi, ha tracciato in breve la storia dell’azienda descrivendo gli straordinari risultati che hanno portato a consolidare la leadership del settore del sigaro in Italia, nonché la nuova strategia di conquista dei mercati europei e mondiali. La Manifatture Sigaro Toscano è un’azienda orgogliosamente italiana – è stato detto – che fa della qualità dei prodotti e della tradizione il fulcro del proprio crescente successo economico e di immagine. Interesse ha suscitato in particolare, la visita al laboratorio delle sigaraie, dove si tramanda la secolare sapienza artigiana della produzione del sigaro, attraverso moderne strutture e avanzati macchinari di produzione presenti nello stabilimento industriale.
Tuttavia, è di oggi la notizia secondo cui il commissario straordinario dell'Arusia boccia la proposta di riconvertire la produzione di tabacco Bright in quella del Kentucky. Un deciso no all’incremento della coltura del tabacco Kentucky in Umbria, infatti, è venuto dal commissario straordinario dell’Arusia, Adolfo Orsini, secondo il quale bisogna essere “consapevoli che la produzione di Kentucky richiede una riconversione profonda e radicale del sistema produttivo delle aziende, che implicherebbe notevoli investimenti e che sicuramente comporterebbe la dismissione degli impianti e delle attrezzature attualmente utilizzati, da parte delle imprese agricole e delle loro forme associate, che in questi ultimi anni hanno investito molto nelle nuove tecnologie per la coltivazione, la raccolta e la trasformazione del Bright”.
Peraltro “ipotizzare una produzione vincolata ad una azienda industriale quale la Manifattura del Sigaro Toscano, sia pure essa una industria nazionale, perseguirebbe le stesse logiche del produrre Bright per le multinazionali del settore, non garantendo agli agricoltori quei redditi a valle della filiera che rimarrebbero all’industria".
Orsini conclude con una domanda che, implicitamente, è una contro proposta,” Viene da chiedersi se l’ingente investimento necessario per la riconversione, sia utile e conveniente, e se le risorse ad esso da destinare non possano essere destinate ad altri tipi di riconversione verso produzioni alimentari più sostenibili per l’ambiente e per il tessuto economico territoriale.”

Una "disfida" tra enti locali, dunque, su una produzione che pure ha mostrato di saper resistere alla crisi imperante nel settore agricolo e che dà molto da pensare sulle logiche sottese a tali iniziative.
(Fonti: www.umbriacronaca.it/.../tabacco-assessore-cecchini-in-visita-alla-sede-“manifatture-sigaro-toscano”-di-lucca, http://www.iltamtam.it/Generali/Economia-e-Lavoro/Umbria-meno-fumo-e-piu-cibo.aspx)

Toscano: 12 candeline per il "club del sigaro"

Dodici anni di ''fumata lenta''. Dodici anni di riflessioni sulla letteratura, sulla musica, sulla cultura. Dodici anni di promozione dell'italianita', del gusto, delle eccellenze di questo grande Paese che e' l'Italia, tutto accompagnato da un grande prodotto riconosciuto per le proprie caratteristiche in tutto il mondo: il ''Sigaro Toscano''.
Il compleanno del Club Maledetto Toscano sara' festeggiato domenica 11 settembre, presso Borgo Melone, a Cortona (Ar), uno dei posti in cui il Club ha mosso i primi passi.
''Siamo gia' arrivati a dodici anni di grandi incontri - racconta il presidente e fondatore del Club, Stefano Fanticelli - e per festeggiarlo ancora una volta abbiamo chiamato a raccolta grandi personaggi e grandi prodotti dell'italianita'''. Vera sorpresa della giornata, a partire dalle ore 12, la presentazione in anteprima del nuovo portale del Club dedicato all'informazione del Sigaro Toscano. www.maledettotoscano.it prendera' vita a breve e quale migliore occasione se non il compleanno per presentare questa nuova creatura che si pone l'obiettivo di accelerare la socializzazione intorno a questa manifattura tutta italiana

fonte:AdnKronos

06 settembre 2011

Cavalli,cioccolato, Rum e Sigari Cubani. La manifestazione per chi ama peccare di gola.

Vogliamo segnalarvi una bella iniziativa che si terrà a Milano, presso l'Ippodromo di Galoppo di San Siro, venerdì 16 settembre p.v..
Ore 19.45-20.30 presentato dalla testata giornalistica "Spirito diVino" grandi abbinamenti con l'esperto Daniele Biondi: Sigari Avana, cacao di Ernst Knam e Rum d'annata (Mount Gay Extra Old, Brugal 1888 e Barbancourt 15 anni). 
L'evento dura 4 giorni da giovedi 15 sino a domenica 18 settembre. 
Ogni giorno verranno proposte innumerevoli degustazioni di vino, acqua, rum, prosecco, birra, cioccolato, champagne ecc.
Per maggiori informazioni o acquistare i biglietti vi consigliamo di andare sul sito www.tasteofmilano.it e nella sezione "Acquista ora" inserire il codice promozionale sdv011 sarà così possibile acquistare i biglietti d'ingresso (due o multipli di due) a prezzi vantaggiosi. Offerta limitata.

Grande Esclusiva del Cigar Blog : Intervista con Stefano Minoia (responsabile commerciale di Diadema)


Cari Amici lettori del del nostro Blog, è con immenso piacere che vi regaliamo un intervista “in esclusiva” con Stefano Minoia, responsabile commerciale di Diadema, abbiamo lavorato a lungo su questa esclusiva e penso che possiamo ritenerci orgogliosi, del fatto che Stefano, con grandissimo entusiasmo si è concesso a tutte le domande e le curiosità che il nostro staff gli ha proposto.

CB: “Caro Stefano è un piacere averti ospite di un intervista sul nostro giovane Blog, raccontaci un po di te"
SM: “Il piacere è tutto mio.
Diadema è l’importatore e distributore esclusivo di Habanos in Italia fin dal 1 giugno 2000, quando dopo un laborioso iter e non poche difficoltà ottenne tutti i permessi necessari ad operare in questo settore. Attualmente Diadema conta su una forza vendita  pressoché immutata da 10 anni che copre l’intero territorio nazionale, assicurando così una personale e costante presenza presso la clientela.
Personalmente in azienda ricopro il ruolo di Responsabile Commerciale, ovvero principalmente mi occupo di seguire la rete di vendita e i rapporti con la clientela oltre a altri compiti più specifici d’ufficio.
A questo fantastico mondo mi sono avvicinato da semplice appassionato e “addetto al settore” nel 1996, anno in cui iniziai a fare il tabaccaio e a proporre i sigari nel mio negozio, oltre a fumarli chiaramente. Successivamente, dopo 10 anni di esperienza in tabaccheria, ebbi l’opportunità di entrare in Diadema, in un primo momento come promoter e l’anno successivo con l’incarico che attualmente svolgo.”

CB: "Girando per l'Italia grazie al tuo lavoro, avrai avuto la fortuna di conoscere tanti club e aficionados, come va l'associazionismo legato al sigaro nel nostro paese?"
SM: “In Italia, come saprete, esistono numerosi Cigar Club legati al mondo del sigaro, alcuni a livello locale e altri a livello nazionale. Molti nacquero quasi in contemporaneamente con l’arrivo dei sigari Habanos in Italia e alcuni sono ancora oggi attivi. Principalmente suddividerei i club di appassionati in due categorie; una che raggruppa quelle associazioni che negli anni sono riuscite a mantenersi unite e a sviluppare rapporti con altri Cigar Club, anche a livello internazionale, acquisendo così la capacità e la forza di organizzare grandi eventi culturali, e l’altra quella che raggruppa le realtà più piccole, ma non meno importanti, che mirano ad un associazionismo più locale. In ogni caso tutti hanno e continuano a dare un importante contributo al mondo del sigaro, soprattutto a livello culturale.”

CB: "Raccontaci qualche aneddoto legato al tuo lavoro..."
SM: “Aneddoti legati al mio lavoro ve ne sono molti più che altro legati alla quotidianità del lavoro.
Uno di quelli che ricordo con simpatia è quello di quando un appassionato incontrato durante un evento, riferendosi ai Partagas 8-9-8, si lamentò del fatto che i Partagas 8 erano ottimi mentre i Partagas 9 non gli piacevano e mi chiese se esistessero in commercio solo i Partagas 8… Un aneddoto che nella sua innocente simpatia fa però riflettere su quanto una fumata possa essere influenzata da un personale convincimento.”

CB: "Entriamo un po nello specifico, raccontaci il ciclo di acquisto scelta e selezione che adotta Diadema per i sigari che importa e distribuisce"
SM: “Le scelte sono sempre fatte con la volontà di offrire il maggior numero possibile di vitolas e un ampia scelta per marca, dimensione e prezzo, proprio per cercare di accontentare il maggior numero di appassionati, senza comunque sottovalutare le richieste e le tendenze del mercato.

CB:  "Negli ultimi anni l'acquirente ideale di sigari è cambiato radicalmente, sia come ceto sociale che come età, come si sono adattate le vostre strategie in tal senso?"
SM: “Vero, il sigaro è passato da una icona rappresentativa di un certo ceto sociale a una passione che, grazie anche all’operato dei Cigar Club, sempre più spesso pareggia le differenze sociali. Una evoluzione questa che ha sicuramente aperto il mercato, specie quello italiano che è relativamente giovane rispetto a altri paesi Europei. Diadema è cresciuta di pari passo con questa evoluzione adottando negli anni diverse strategie di comunicazione rivolte a un pubblico sempre più vasto ed esigente.”


CB: "Come si piazza ad oggi l'italia come paese importatore di cubani ( a che posto si trova) e come sono state le dinamiche di mercato negli ultimi anni ?"
SM: “In poco più di dieci anni l’Italia è passata da un consumo praticamente zero ad essere l’ottavo Paese al mondo per volume di sigari cubani fumati. Questo grazie all’impegno e agli sforzi fatti da Diadema per distribuire gli Avana in un mercato dove tradizione e luoghi comuni sono ben radicati.
Un mercato che è sempre cresciuto ed è tutt’ora in crescita e che ha saputo anche adeguarsi alle diverse abitudini dei fumatori dopo l’entrata in vigore della famosa legge Sirchia.”

CB: "Secondo te che impatto avrà qualitativamente parlando, il prepotente ingresso dei mercati asiatici, cinese sopratutto, nel mondo del sigaro?"
SM: “Nessuno. Probabilmente questa è una domanda che si ripete ogni volta che nuovi mercati emergono, forse anche quando iniziò quello Italiano, e la risposta è sotto i nostri occhi: la qualità dei sigari cubani è innegabilmente migliorata negli ultimi anni sotto tutti i punti di vista.”

CB: "Ultima ma per noi più importante: Come giudichi il lavoro che stiamo facendo su questo Cigar Blog? E come vi confrontate con il Web?"
SM: "Ho avuto il piacere di conoscere il vostro Cigar Club in ben due occasioni distinte e devo complimentarvi con voi per il lavoro che state facendo e l’entusiasmo con il quale portate avanti il vostro progetto. Si percepisce subito una forte coesione tra i vostri soci e questa è la base fondamentale per il futuro.
Internet oggi è un mezzo di informazione dalle potenzialità infinite, specialmente in questo ambito, e il vostro Cigar Blog è ben strutturato e ha tutte le potenzialità per divenire un punto di riferimento per gli appassionati. Anche Diadema è attenta a questo mondo attraverso il nostro sito e la news letter."

CB:” ti giro un paio di domande che ti pongono alcuni attentissimi membri dello Staff del nostro Cigar Blog . il nostro Zap ti chiede  "come siete riusciti a mettere sul mercato le ultime edizioni regionali (Punch Diadema Extra e El Rey del Mundo Torpedo) a prezzi più bassi rispetto ai parivitola in produzione regolare, mantenendo ottimi standard qualitativi?"
SM: “Le Edizioni Regionali sono un po’ il fiore all’occhiello di ogni distributore e spesso il loro progetto non segue le tradizionali regole commerciali. Ad esempio il Punch Diadema Extra è stato un grande sforzo su tutta la linea, ma fortemente voluto per celebrare il decennale di Diadema S.p.a.. Sforzo ampiamente ripagato dal grande successo che ha avuto sul mercato e dal riconoscimento che questo grande sigaro ha avuto a livello mondiale. Riconoscimenti che, con un pizzico di orgoglio, Diadema ha sempre raccolto anche per le precedenti Edizioni Regionali, a volte anticipando anche le tendenze di mercato. Approfitto per anticiparvi che la prossima Edizione Regionale Italiana sarà una vera e propria novità, creata proprio per gli appassionati più attenti e ai collezionisti…”


CB: "Abbiamo sentito che era allo studio una nuova varietà dI capa ma non abbiamo notizie aggiornate in merito, ne sai qualcosa?"
SM: “Sinceramente no. Non lo escludo però, il Dipartimento di ricerca e sviluppo di Cuba è sempre al lavoro per migliorare la qualità del tabacco.”


CB: “Forest che fa parte del nostro Staff, ci chiede "che tipo di target clienti è il maggiore attualmente? Ossia, la fascia d'età dei consumatori è cambiata in Italia rispetto al passato? E che vitolas sono le più consumate oggi?"
SM: “Da un recente sondaggio l’età media dei fumatori di sigari Avana è compresa tra i 30 e i 50 anni e rispetto al passato si registra un forte aumento di giovani che si avvicinano al sigaro, nonché di un crescente interesse da parte delle donne. Come vitolas tra le più vendute vi sono: Robusto, Marevas, Petit Coronas e Perla. “

Ringraziamo Stefano Minoia, per la sua cortese e attenta disponibilità verso il nostro blog e speriamo di riaverlo di nuovo nostro ospite, magari per l’imminente lancio dell’edizione regionale italiana.

I tipi di abbinamento

Il vecchio stereotipo sigaro-rum, ancora validissimo e mai surclassato, è stato affiancato negli utlimi anni da molteplici tipologie di abbinamenti con cibi e bevande, l'Italia e la Francia in particolare hanno avuto un ruolo attivo nella scoperta dei possibili abbinamenti, grazie alla cultura del gusto, tipica di questi paesi, e alla vasta gamma di prodotti che il loro territorio offre; anche se la ricerca dell'abbinamento ottimale non si limita di certo ai prodotti locali.
Vini, distillati, tè, caffè, cioccolato, succhi di frutta, cocktail, frutta, frutta secca, sono solo alcuni dei possibili abbinamenti con il fumo del sigaro, ma lo scopo del post di oggi non è quello di esporre tutti i possibili abbinamenti, quanto di sottolineare perchè e in che modo un abbinamento esalta o copre determinate caratteristiche del sigaro.
Partiamo dal presupposto che un abbinamento non è una degustazione, la degustazione pura e semplice per definire le caratteristiche di un sigaro non deve essere influenzata da altri sapori o aromi, quindi deve essere condotta bevendo solo acqua, possibilmente gassata.
Abbinando un prodotto ad un altro infatti, non solo nel caso del sigaro, sicuramente perdiamo la percezione di determinate caratteristiche di entrambi i prodotti in abbinamento, ottenendo però un risultato più soddisfacente (almeno lo scopo da perseguire dovrebbe essere questo) rispetto a quello che otteniamo degustando i due prodotti singolarmente.

Gli abbinamenti organolettici sono sostanzialmente di due tipi:

Abbinamento di tipo concordante o “sommativo”, tende ad associare le note gusto-olfattive che sono simili nel sigaro e nell’abbinamento, è il tipico esempio dell’abbinamento sigaro-distillato, in cui la sensazione di calore e il gusto pungente del sigaro sono accentuati dall’elevata alcolicità del distillato, per certi versi anche le bevande calde come tè e caffè possono essere ascritte a questo tipo di abbinamento. altri tipi di abbinamento concordante possono essere ottenuti con specifici prodotti che ricalcano gli aromi e i sapori del sigaro, come ad esempio alcuni sigari dominicani, dai toni salati, abbinati, a certi riesling che esprimono note salate importanti. Un abbinamento concordante da evitare in assoluto è quello con le note amare (e.g. birre troppo luppolate, cioccolato totalmente amaro, etc.) o con l'affumicato o il torbato, che tenderebbero ad esaltare l'amaro del sigaro coprendo gli altri sapori

Abbinamento di tipo contrastante o “annullante”, tende a resettare il palato annullando le sensazioni prodotte dal sigaro, un tipico esempio è l’abbinamento coi vini frizzanti, o i cocktail a bassa gradazione alcoolica, il ph acido e la bassa temperatura di questi ultimi contrasta con l’alta temperatura e la basicità del fumo prodotto dai tabacchi scuri, un altro abbinamento tipicamente contrastante è quello con prodotti dolci che annullano l'amaro normalmente presente nel fumo dei tabacchi scuri, anche se l'abbinamento a qualcosa di dolce deve essere fatto con estrema attenzione per non coprire i sapori del sigaro.

Per i sigari esiste poi una terza tipologia di abbinamento, non comune a nessun’altro abbinamento enogastronomico, ovvero l’abbinamento di tipo esaltante o “interfacciante", le papille gustative infatti sono predisposte a ricevere stimoli di natura liquida e non gassosa come nel caso del fumo. Essendo gli aromi e la forza tipicamente originati da composti grassi, abbinamenti di matrice grassa come il cioccolato o la frutta secca possono esaltare le caratteristiche dei puros, portando in soluzione gli acidi grassi volatili ed interfacciandoli con la lingua, anche abbinamenti che stimolano la salivazione, quindi l'interfaccia liquida fra cavo orale e papille, possono essere piacevoli, è nuovamente il caso dei prodotti dolci ed entro certi limiti anche salati. Per lo stesso motivo è preferibile evitare i prodotti che riducono la salivazione, come quelli tannici (e.g. vini rossi).


05 settembre 2011

Puros di carattere: i Bolivar

I sigari Bolivar traggono il loro nome da Simon Bolivar, che liberò, nel XIX secolo, Venezuela, Bolivia,Colombia e Perù. E Bolivar, come l'eroe eponimo, è sinonimo, tra gli aficionados, di sigari forti, pieni, corposi.

Il marchio Bolivar fu fondato (sembrerebbe in Gran Bretagna) da José F. Rocha tra il 1901 e il 1902, anche se il marchio non fu registrato a L'Avana fino al 1921, sotto la proprietà della ditta Rocha, JF Rocha y Cia. All'epoca, il marchio Bolívar fu apposto al più piccolo sigaro del mondo, il Delgado, che aveva un cepo di appena 20, ed ebbe anche l'onore di avere un box in miniatura nella casa delle bambole della nursery reale del Castello di Windsor.
Il marchio fu acquistato nel 1954 da Cifuentes y Cia dopo la morte di Rocha e la produzione fu trasferita alla fabbrica Partagas dell'Avana (la nota Francisco Pérez German).

Noti e appezzati, come si è detto, per la loro forza, questi ottimi sigari hanno un'ampia varietà di prodotti, tra i quali possiamo ricordare, per esperienza di chi scrive:

- Bolivar Belicosos Finos: la prima Edizione Limitata del brand Bolivar. Con note terrose e piccanti, di legno e di pepe nero, è uno dei sigari più corposi, tipico della marca Bolivar, di prima scelta per gli aficionados più esperti. Diventa perfetto con l'invecchiamento.

- Bolivar Coronas Gigantes:questo sigaro offre una delle più belle "rifiniture", gradevole alla vista e al palato. Il Coronas Gigantes presenta molteplici sapori, come terra aspra e note di cioccolato.

- Bolivar Royal Coronas:
un sigaro con una costruzione superba ed un'equilibrata miscela di sapori di terra e di note pepate persistenti e piacevolissime in questo gran sigaro, che è ottimo anche senza invecchiamento.

Un sigaro di carattere, dunque, per palati esigenti ed esperti, che regala molta soddisfazione e che vi invitiamo a provare e recensire per il nostro blog!

Release 2012 in anteprima dall'Avana

Habanos SA ha rilasciato la lista delle nuove vitolas che prevede di produrre nel 2012, non sono ancora state previste le produzioni regionali, perchè probabilmente manca qualche accordo con gli importatori.
Confermata la tendenza verso sigari corti e di cepo importante, anche se non mancano le eccezioni.
Ecco quindi le novità che ci aspettano, secondo le previsioni di Habanos, che però ci ha abituato a cambi di programma in corso d'opera :-) :

Produzione regolare:

Cohiba Piramides Extra (54 x 160) Figurado

Quintero Favoritos (50 x 115) Conchas No.2

Rafael González Perlas (40 x 102) Perlas

Romeo y Julieta Petit Churchills (50 x 102 ) Petit Robusto


Edizioni Limitate:

H. Upmann Robustos (50 x 124) Robusto

Montecristo 520 (55 x 155 ) Maravillas No.3

Partagás Serie C No.3 (48 x 140 ) Hermosos No.3


Edizione Travel Retail:

Petit Robusto Selection, un "multi-brand pack contenente 5 petit robustos (102x50) delle marche Cohiba, H.Upmann, Montecristo, Partagas e Romeo y Julieta.


Replica de Humidor Antiguo:

Ramon Allones TBA Imperials (ancora non confermata la release e la vitola)


Edizione Reserva:

Romeo y Julieta Churchill Reserva (178x47)

04 settembre 2011

Il soldati dimenticato....

un toscano soldati fermo da 3 anni in un cassetto dell'humidor può regalare una fumata di tutto rispetto!!! nelle vetrinette dedicate alla conservazione dei toscani all'interno del mio walk in, c'è una piccola intercapedine fra i cassetti e la struttura esterna, dove un soldati ha pensato bene di cadere, probabilmente 3 anni fa, visto che quelli di annate più recenti sono sistemati più avanti nel cassetto e difficilmente possono cadere dietro.
Si tratta di una scorta finita già da un annetto, il cui ultimo superstite sopravviveva ben occultato dai cassetti dell'humidor, in attesa di essere scoperto in un giorno di riordino dei sigari come oggi.
la fumata conferma la mia idea di fondo sull'enorme potenzialità di invecchiamento dei toscani e del tabacco kentucky in genere.
Se molti aficionados ritengono infatti meno importante l'invecchiamento dei toscani rispetto ai caraibici, a mio modo di vedere anche il tabacco kentucky guadagna in termini qualitativi durante la conservazione.
E' vero che il beneficio che si ottiene coi long filler, consistente nell'arrotondamento delle note organolettiche e dell'equilibratura fra le diverse foglie, è vanificato in sigari ripieni di trinciato, tuttavia, l'aging delle singole foglie risulta importantissimo, specialmente in tabacchi molto più spessi degli avanensi come il kentucky. Ecco che le microfermentazioni, seppure meno frequenti per via del fire curing, agiscono sull'ammorbidimento delle note legnose predominanti nei toscani, aprendo la strada a un bouquet aromatico imprevedibile per i nostri sigari nazionali.
Il soldati dimenticato mi ha regalato un'ora di ottimo fumo, equilibrato e complesso dal punto di vista aromatico, l'unica nota negativa, tipica dei toscani invecchiati è la comparsa nel finale di note amare, che rende necessario l'abbandono della fumata con qualche puff di anticipo rispetto ai sigari meno invecchiati, questo per il semplice fatto che i sigari sono aperti su entrambe le estremità, a differenza dei caraibici, in cui l'aging si manifesta con note amare solo nei primi puff in prossimità del piede aperto, e scompare nel finale (probabilmente questo fattore è dovuto a maggiore ossidazione in prossimità delle estremità aperte, che nel toscano è accentuato e velocizzato dal fatto che si tratta di sigari a tripa corta, che hanno maggiore superficie esposta all'ossigeno, a parità di ripieno, rispetto ai tripa larga).

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